Luoghi dimenticati, lasciati nell’incuria, contaminati di agenti cancerogeni di cui si preoccupa soltanto chi ci abita. A Paola, in provincia di Caserta, c’è un altro sito contaminato dall’amianto. E i residenti sono soli davanti a questo problema che mette a rischio la loro salute e quella dei loro figli.
Paola, i residenti in Comune per chiedere la bonifica
Negli anni tante segnalazioni sono state presentate e tante le proteste e le richieste di una soluzione che tutelasse loro e l’ambiente. Purtroppo, ancora oggi nulla si è mosso. I cittadini, esasperati, sono tornati, così in Comune a chiedere la bonifica dell’area.
Si tratta di 14 abitazioni acquistate in blocco da un privato. Immobili prima abitati da ferrovieri, che sono ora disabitate e ricettacolo di rifiuti di ogni tipo oltre l’amianto, di sporcizia, di animali e anche di disperati che li utilizzano come rifugio notturno. Tra le lastre di eternit abbandonate e ammalorate che rilasciano fibre che avranno conseguenze devastanti su chi le respira.
L’ordinanza del sindaco è rimasta lettera morta
Tempo fa il sindaco Giovanni Politano ha emesso un’ordinanza per costringere il privato a bonificare. Spetta infatti alla nuova proprietà chiamare la Asl, perché effettui un sopralluogo e accerti lo stato del cemento amianto. Se è deteriorato, come sembra, va rimosso immediatamente da una ditta specializzata. La sicurezza in questo tipo di lavoro è, infatti, fondamentale. Gli operai devono per legge indossare dispositivi di protezione come mascherine e tute usa e getta, per evitare esposizioni. Il materiale deve, infine, essere trasportato in sicurezza fino a una discarica adatta a questo speciale rifiuto.
I nuovi proprietari non si sono mossi neanche davanti al provvedimento dell’amministrazione. Ora quest’ultima potrebbe denunciare per mancata esecuzione. E, in caso estremo, anche confiscare la zona per intervenire autonomamente.
Le Ferrovie vendettero in blocco le 14 case
La vicenda nasce una decina di anni fa, quando le Ferrovie hanno venduto 14 abitazioni. Un privato le ha acquistate tutte in blocco. I familiari che le abitavano, infatti, non sono riusciti a riscattarle. Non sono state però né vendute, né è stato effettuato alcun lavoro di manutenzione. Sono rimaste così, nell’abbandono totale, sommerse dall’erba, dall’asbesto e anche dalle traversine delle ferrovie. Le travi di legno a cui vengono montati i binari.
Traversine che pure potrebbero essere molto pericolose. Perché solitamente, per un lungo periodo, sono state intrise di olio creosoto. Un altro cancerogeno, che se bruciato, può causare gravi danni alla salute.
Paola, uno dei numerosi siti contaminati
Come l’amianto, che com’è ormai noto, anche ai residenti di Paola, può provocare il mesotelioma, ma anche altri tumori, del polmone, della laringe, della faringe, del colon e delle ovaie. Nonostante i numeri delle vittime riportati dal VII rapporto ReNaM tenga conto soltanto dei mesoteliomi, l’Osservatorio nazionale amianto stima un numero molto più alto. Almeno 7mila morti l’anno in Italia.
aPer un mancato rispetto della vita degli operai in passato e dell’ambiente oggi, l’asbesto ha causato davvero danni incalcolabili. È ora necessario intervenire con le bonifiche. Per questo l’Ona ha realizzato anche una App per segnalare i siti contaminati. Le abitazioni di Paola fanno parte di questi. Il presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni, ne ha stimati almeno un milione in tutta la Penisola.