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giovedì, Dicembre 7, 2023

Pantheon ed esoterismo: quell’occhio che scruta il Cosmo

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Il Pantheon è un edificio che racchiude i segreti del Cosmo? Un viaggio attraverso la numerologia e l’esoterismo nascosto dietro al grande “occhio”.

Pantheon esoterico

Il Pantheon non è solo un luogo di culto. Nella perfezione delle sue proporzioni architettoniche e dietro a quell’occhio che sembra bucare l’universo, sono racchiusi codici e simboli esoterici di non facile comprensione. Esprime un simbolismo cosmico, un senso di equilibrio e di stabilità, dato dall’armonia delle linee e dal calcolo perfetto delle geometrie delle masse.

Pantheon: etimologia

“Pantheon” dal greco παν «pan-» e ϑεός «dio»-, significa “di tutti gli dei”.

Fu fatto costruire dal console Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a. C.

La sua forma attuale si deve all’imperatore Adriano che tra il 112-115 e il 124 d.C. ne dispose la ricostruzione, dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione. 

Adriano dedicò il tempio alle sette divinità planetarie (Apollo, dio del Sole, Diana, della Luna, Venere, Saturno, Giove, Mercurio e Marte), che simboleggiavano le dinamiche cosmiche dell’armonia celeste.

Il Pantheon diventa un luogo dei culto cristiano

Nel 609, grazie a Papa Bonifacio IV, il Pantheon divenne un luogo di culto cristiano e prese il nome di di S. Maria ad Martyres.

Nell’immaginario collettivo tuttavia l’edificio restò sempre collegato alla sua singolare forma circolare. Fu pertanto ribattezzato S. Maria della Rotonda o più comunemente “la Rotonda”.

Pantheon: dimensioni della cupola 

Come accennato, la caratteristica peculiare dell’edificio è la forma: un unico vano a pianta circolare coperto da un’immensa cupola emisferica. 

Il diametro dell’aula (43,44 m, corrispondente a 150 piedi romani) è esattamente pari alla sua altezza. 

E’ la cupola di calcestruzzo più grande esistente al mondo e rappresenta un vero e proprio capolavoro ingegneristico!

La perfezione della sfericità 

La cupola è un simbolo di compiutezza, di perfezione divina, di eterna ciclicità. E in effetti, la filosofia greca considerava la sfera il solido geometrico perfetto.

E’ uno spazio aperto e chiuso contemporaneamente. Cosa che, a livello simbolico, rappresenta il superamento del dualismo manicheo, dato dall’unione sacra fra materia e spirito, luce e oscurità.

Non a caso, il fascio di luce che gira all’interno dà origine a ipotesi numerologiche secondo cui questo edificio sia un osservatorio astrologico dell’antichità: una macchina lunare, dedicata a tutti gli dèi.

La sfera, simbolo della volta celeste

La sfera che si apre verso il cielo rappresenta la volta celeste. Essendo l’unico punto d’ingresso della luce ed essendo collocata al centro, la sua forma a croce diventa simbolo dell’incontro zenitale, dell’axis mundi, l’asse terrestre (in orizzontale) e asse celeste (in verticale).

E’ il ponte fra umano e divino, immanente e trascendente.

In effetti, seguendo le istruzioni di Adriano, la luce solare (che entrava dall’occhio) doveva restare sospesa come uno scudo d’oro e riflettersi sul pavimento, come uno specchio d’acqua.

Sempre attraverso il foro, le candele accese in onore agli dei, potevano ascendere senza incontrare ostacoli.

Piccola curiosità: a mezzogiorno del 21 giugno (solstizio d’estate), si può assistere ad un fenomeno astrologico-calendariale molto interessante. I raggi di sole che attraversano il grande occhio della cupola, cadono esattamente al centro del portale di accesso.

La geometria del Pantheon

Sulla cupola ci sono dei cassettoni, disposti in file di ventotto riquadri ciascuna.

In numerologia, questa cifra è considerata perfetta.

Il ventotto è un numero naturale pari composto dai numeri 2 e 8. La prima cifra rappresenta sia la dualità, sia l’unione di due elementi. Il numero otto, è simbolo dell’infinito. 

Insieme, questa cifra è data dalla somma dei primi 7 numeri.

Il sette era considerato un numero perfetto già dai pitagorici. 

Sette erano i “pignora imperi” (sette oggetti sacri che garantivano, secondo le credenze dei romani, il potere e la salvezza di Roma), sette i colli di Roma, sette i primi re, sette le meraviglie del mondo, sette le corde musicali, sette i pianeti.

Il numero sette ritorna 

Nelle pareti della chiesa ci sono sette nicchie comprese tra due colonne corinzie. Esse contenevano le immagini delle altrettante divinità cosmocratores, dominatrici del Mondo, collegate al culto dei pianeti: il Sole, la Luna, Venere, Saturno, Giove, Mercurio e Marte.

Sulla volta ci sono sette anelli: i cinque anelli a cassettoni, l’anello che circonda l‘oculus, e l’oculus stesso.

Curiosa leggenda

Un’antica leggenda medievale narra che la grande pigna di bronzo che attualmente si trova in Vaticano, fosse originariamente posta il “tappo” dell’oculus del Pantheon. Quando fu trasformato da tempio pagano in Chiesa, i demoni al suo interno volarono via trascinando con loro la Pigna e lasciando il celebre foro nella cupola. 

Una leggenda più moderna (XXI sec.) sostiene che il Pantheon sia un portale che conduce verso nuovi mondi, nuove dimensioni.

La pioggia che non cade. L’effetto camino 

Pare che dentro al Pantheon non piova. Sveliamo il mistero.

Il fenomeno è noto come “effetto camino”.

In realtà l’acqua entra, ma a grazie alla speciale conformazione dell’apertura (9 metri), si crea una corrente ascensionale d’aria che smaterializza le gocce di acqua piovana.

La presenza di piccoli fori di scolo sul pavimento, rimedisce l’accumulo di acqua. 

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