Una popolazione geneticamente distinta e isolata di orsi polari in Groenlandia, sopravvive con poco ghiaccio.
Orsi polari. Simbolo dell’impatto del riscaldamento ambientale
Orsi polari della Groenlandia. Gli orsi polari sono stati a lungo visti come un simbolo dell’impatto dannoso del riscaldamento globale sull’ambiente.
Per cacciare, si siedono pazientemente sui blocchi di ghiaccio marino solido e attendono che le foche emergano.
Poiché la copertura del ghiaccio marino dura solo circa cento giorni all’anno, quando esso scompare, gli orsi polari si spostano sulla terraferma. Qui tuttavia il cibo scarseggia.
A peggiorare la situazione è il riscaldamento globale, che ha ridotto le concentrazioni di ghiaccio marino del 13% a partire dal 1979.
Circostanza che potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza di queste bellissime creature.
Una bella notizia per i nostri amici
Alcuni scienziati hanno studiato e rintracciato una popolazione di orsi, in grado di sopravvivere con una minima scorta di ghiaccio marino.
Si tratta di una scoperta sorprendente, dato che gli orsi polari solitamente usano il ghiaccio d’acqua dolce fornito dalla calotta glaciale della Groenlandia.
«Volevamo esaminare questa regione, perché non sapevamo molto degli orsi polari nel sud-est della Groenlandia. Non ci saremmo mai aspettati di trovare una nuova sottopopolazione che vive lì», ha dichiarato l’autrice principale dello studio Kristin Laidre, ricercatrice polare del Laboratorio di Fisica Applicata dell’Università di Washington.
«È stata una scoperta del tutto inaspettata! Sono gli orsi polari geneticamente più isolati al mondo e sono diversi da tutte le altre diciannove sottopopolazioni attualmente accertate in tutto l’Artico», aggiunge la dottoressa Beth Shapiro, genetista e coautrice dello studio.
«Avevamo appreso dell’esistenza di alcuni orsi nella zona, da documenti storici e conoscenze indigene. Sicuramente non sapevamo quanto fossero speciali».
Un paradiso unico per gli esemplari del sud-est della Groenlandia
Gli orsi polari del sud-est della Groenlandia, vivono in una sorta di “rifugio climatico” unico e su piccola scala, dove possono sopravvivere senza troppe preoccupazioni.
Sebbene siano isolati dalla calotta glaciale della Groenlandia, dalle montagne, dal mare aperto e dalle correnti costiere a flusso rapido, questi orsi hanno infatti accesso al ghiaccio d’acqua dolce.
Hanno invece disponibilità limitata di ghiaccio marino.
«La forma dei fiordi, l’alta produzione di ghiaccio glaciale e il grandissimo serbatoio di ghiaccio disponibile dalla calotta glaciale della Groenlandia, è ciò che attualmente fornisce loro una fornitura costante di ghiaccio glaciale».
A spiegarlo in una nota, il coautore dello studio Twila Moon, vice scienziato capo del National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti a Boulder, Colorado.
Habitat simili si possono trovare anche lungo la costa della Groenlandia e nell’isola norvegese delle Svalbard.
Una ricerca aerea svela qualche mistero
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, è arrivato dopo una lunga raccolta di dati storici.
Nel corso di sette anni di studi sulla costa sud-orientale della Groenlandia, il team ha rintracciato ventisette orsi locali.
I risultati sono stati poi confrontati con quelli di una ricerca trentennale di tracciamento degli orsi polari.
Parliamo di una regione remota, in cui i fiordi e le scogliere impervie, la neve pesante e le condizioni meteorologiche imprevedibili, hanno reso difficile l’accesso agli esperti.
Negli ultimi due anni, gli esperti dell’Institute of Natural Resources di Nuuk, hanno lavorato a fianco dei cacciatori Inuit, che hanno condiviso la loro conoscenza ecologica della zona.
La zona è stata esplorata con degli elicotteri pesanti e per assicurarsi di tornare alla base di ricerca (a quattro ore di distanza), gli scienziati hanno nascosto del carburante nella neve, in punti strategici.
Gli studiosi hanno taggato gli orsi con dispositivi di localizzazione satellitare e raccolto campioni genetici. Cosa è emerso?
Caratteristiche degli orsi
Dagli studi, è emerso che le femmine di orso polare della Groenlandia sudorientale, sono più piccole rispetto a quelle delle altre regioni. Inoltre hanno meno cuccioli, il che potrebbe essere collegato al tentativo di trovare compagni, mentre percorrono i fiordi e le montagne circostanti.
Ovviamente si tratta di ipotesi che potranno essere confermate solo quando si avranno più dati relativi al monitoraggio a lungo termine.
I ricercatori hanno osservato che la distanza mediana coperta dalle femmine di orsi polare di questa zona, nell’arco di quattro giorni, è di soli dieci chilometri.
Le femmine che percorrono la zona nord-orientale della Groenlandia, camminano per quaranta chilometri nello stesso lasso di tempo.
Questi orsi tuttavia non sono pigri: circa la metà dei ventisette animali che il team ha rintracciato, ha percorso una distanza media di 190 chilometri per tornare ai loro fiordi di casa, dopo che il loro pezzo di ghiaccio si era spostato verso sud, su una delle rapide correnti della costa.
«Sono orsi molto locali. Non si muovono molto e rimangono nello stesso fiordo per anni», ha precisato Laidre. «Hanno ghiaccio marino in media per circa 100 giorni all’anno, un periodo troppo breve per la sopravvivenza di qualsiasi altro orso polare».
Come si sono evoluti questi orsi
Come siano arrivati nella zona è ancora un mistero, ma i dati hanno suggerito che probabilmente gli orsi sono stati isolati nella regione per centinaia di anni. Il loro corredo genetico unico potrebbe essersi evoluto in diverse centinaia di anni di isolamento.
Il primo avvistamento in questa località risale al 1300, mentre la prima testimonianza scritta risale al 1830.
A causa del loro isolamento, gli orsi polari della Groenlandia sudorientale sono così geneticamente distinti, che potrebbero essere considerati la 20a sottopopolazione della specie.
Tale determinazione spetta tuttavia all’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), che aiuta a supervisionare le specie protette. Spetta al governo della Groenlandia prendere invece qualsiasi decisione in merito alla protezione degli orsi.
«Riconoscere ufficialmente questi orsi come una popolazione separata, sarà importante per la loro conservazione e gestione» ha chiosato Laidre.
Una scoperta interessante
Gli autori dello studio affermano che la scoperta di questo comportamento insolito è illuminante, soprattutto perché il cambiamento climatico continua a ridurre il ghiaccio marino della regione.
«La cosa bella di questa popolazione è che vivono davvero in un habitat che pensavamo fosse al di là della capacità fisiologica di questi orsi di sopravvivere».
A dichiararlo Beth Shapiro, una delle autrici dello studio e biologa evoluzionista dell’Università della California a Santa Cruz. Shapiro e il suo team, non sono sicuro che gli orsi siano andati incontro a una specifica mutazione genetica, che li avrebbe aiutati ad adattarsi a questo habitat, ma vorrebbe indagare su eventuali legami in futuro.
«In un certo senso, questi orsi forniscono uno sguardo su come gli orsi della Groenlandia potrebbero imparare a sopravvivere in scenari climatici futuri» ha spiegato Laidre. «Le condizioni attuali del ghiaccio marino nel sud-est della Groenlandia, sono uguali a quelle previste per la Groenlandia nordorientale entro la fine di questo secolo».
È davvero un paradiso?
I ricercatori avvertono che questo habitat potrebbe non essere sufficiente a salvare altri orsi polari minacciati dalla crisi climatica.
Lo status degli orsi polari rimane sconosciuto. I ricercatori non sanno se la popolazione è stabile, in aumento o in diminuzione.
Sicuramente, la maggior parte di essi potrebbe lottare per sopravvivere nell’Artico entro il 2100.
«Non credo che l’habitat dei ghiacciai sosterrà un numero enorme di orsi polari. Semplicemente non ce n’è abbastanza. Assisteremo a un grande calo di orsi polari in tutto l’Artico per via del cambiamento climatico».
Conclusioni
John Whiteman, ricercatore capo del Polar Bears International, associazione senza scopo di lucro (non coinvolto nello studio), ritiene che questa scoperta non possa cambiare il destino degli orsi polari.
«Questa non è una scialuppa di salvataggio per tutti gli orsi polari», conclude Laidre. Peacock è d’accordo. «Questo è un angolo di mondo molto piccolo».
«Non cambia lo status degli orsi polari nell’Artico. Infatti, poiché vivono verso il bordo meridionale dell’areale della loro specie, queste poche centinaia di orsi polari sono più suscettibili ai cambiamenti climatici».
Oggi rimangono infatti circa 26.000 esemplari e se non riusciamo a rallentare il tasso di riscaldamento globale, questi splendidi animali potrebbero estinguersi.
Fonti
https://doi.org/10.1038/d41586-022-01691-2
Laidre, KL et al. Scienza 376, 1333–1338 (2022).