Il Sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo, con delega alle bonifiche, ha incontrato ieri una folta delegazione di imprenditori e rappresentanti di categoria, accompagnati da alcuni amministratori locali della regione Toscana.
L’ONA è pronta a promuovere una conferenza Europea
L‘ illustre ospite, intervenendo sui punti in discussione che interessano L’ONA (bonifiche e amianto), ha rimarcato la costante attività del Ministero per il risanamento del territorio e ha soggiunto di seguire costantemente,attraverso gli Accordi di Programma, l’evoluzione della situazione dei quattro SIN toscani.
Ha poi assicurato che il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, attraverso il DDL Cantiere Ambiente, continuerà a tenere il tema della bonifica territoriale fra le priorità della sua agenda.
Circa il flagello dell’amianto il Sottosegretario Micillo e i suoi esperti collaboratori hanno ribadito la volontà di trovare una soluzione al grave problema, che si manifesta in tutta la sua complessità sull’intero territorio nazionale.
Per combattere l’amianto occorre essere prudenti
Una complessità che induce alla prudenza nello stimare tempi moderatamente lunghi per ottenere risultati tangibili nelle aree SIN, SIR ed anche nelle altre numerosissime giacenze conosciute e ancora sconosciute, pubbliche e private.
L’avv. Ezio Bonanni é intervenuto elencando con dovizia di particolari la situazione toscana circa le bonifiche ancora in fase di caratterizzazione e di Accordo di Programma (non ancora operativi).
Ha poi descritto in breve la situazione che riguarda l’amianto contenuto in edifici pubblici e privati, che non trova ancora vie di soluzione concrete ed efficaci. In particolare si è soffermato sulla condizione di rischio amianto nelle scuole, e di molti siti industriali, nella Regione Toscana, come nel resto di Italia.
Il Presidente dell’ONA ha poi lamentato la situazione non ancora chiara circa i prepensionamenti di maestranze lungamente esposte all’amianto. Ha, inoltre, esposto la posizione dell’ONA circa la situazione dei risarcimenti a favore di chi é stato duramente colpito dall’esposizione all’amianto.
E i risultati della Commissione di Lavoro amianto?
Infine ha chiesto al cortese ospite notizie circa l’esito della Commissione di lavoro sull’amianto, voluta recentemente dal Ministro Costa, cui l’ONA ha partecipato attivamente, inviando il 27 giugno scorso un proprio elaborato-proposta redatto a firma congiunta Bonanni-Cardillo.
Il Sottosegretario Micillo ha promesso il suo cortese interessamento presso il Presidente della Commissione Guariniello perché si tenga al più presto una riunione collegiale per l’integrazione e lo scarto delle proposte pervenute da tutti i Commissari.
L’arch. Cardillo si associa all’avv. Bonanni nell’accogliere con gratitudine l’interesse del Sottosegretario per i lavori della Commissione di riforma della legislazione sull’amianto e in generale per la grande e sincera disponibilità che il Ministero mostra di avere sul grave problema dei veleni che devastano ampi territori del Paese.
Ha poi soggiunto che il quadro operativo emerso dalla discussione, riguardante la situazione Toscana, dimostra quanto urgente sia poter disporre di Istituzioni in grado di immaginare e mettere in azione procedimenti assai diversi da quelli oggi possibili, gravate come sono da troppi ostacoli procedurali, che rendono assai difficoltoso raggiungere il solo stadio pre-operativo.
Quali ostacoli intralciano la bonifica?
Stadio operativo che spesso naufraga in un mare di conflitti, ripensamenti e incongruenze istituzionali, sino a dover imporre il Commissariamento che, però, elimina solo in minima parte l’incastro perfetto delle contraddittorie competenze che si scatenano in ogni fase del processo.
L’arch. Cardillo ha escluso che l’aumento del numero attuale di discariche autorizzate per l’amianto possa essere la soluzione. Occorre che le discariche vecchie e nuove diventino delle aziende di trattamento finale per l’inertizzazione , utilizzando i numerosi brevetti italiani oggi reperibili e premiando sul piano fiscale, previdenziale e anche sul piano urbanistico chi voglia impegnarsi nel trasformare la discarica affidatagli in una azienda produttiva, magari sostenuto da concorrenti provvidenze nazionali ed EU.
L’arch. Cardillo ha sottolineato come uno dei convenuti abbia contato in tredici anni il tempo occorso per addivenire alla mera caratterizzazione di uno dei SIN- SIR toscani, mentre In soli 10 anni, alla fine del secolo scorso, é stata interamente bonificata e rigenerata in Germania l’ inquinatissima Valle della Ruhr, grande come una regione.
In quella circostanza le Istituzioni e le imprese private operative, di progettazione e di ricerca sono riuscite a coagulare un metodo di lavoro concertato e innovativo, fortemente sburocratizzato.
Bonifica amianto: il caso della Germania
Un metodo che ha premiato con profitti ragguardevoli gli ingenti investimenti privati applicati nell’area, donando alla Germania un territorio rinato all’attività turistica, museale, produttiva e artistica, premiata in campo internazionale, con un modesto concorso di fondi pubblici.
Un sistema pubblico-privato di nuova concezione, ripetibile si vuole sperare, ove concorrano sia la volontà della parte pubblica di rigenerare un territorio perduto e socialmente critico che rappresenta un costo rilevante e non un cespite per l’erario, sia l’interesse degli investitori che beneficiano, anzitutto, della valorizzazione di terreni dal valore attuale nullo, recuperati alla produzione di ricchezza e al miglioramento deciso dell’antropologia sociale, che genera ricchezza privata e pubblica.
Perciò, se si vuole trasformare la bonifica in una rigenerazione attiva del territorio, occorre saper premiare il capitale privato investito con previsioni certe di valorizzazione fondiaria, della quale in seconda istanza, nel lungo termine, tutta la Nazione ne beneficerà.
Se é vero che chi ha inquinato deve bonificare, é anche vero che non sempre é ragionevole immaginare di poter rintracciare colpevoli solvibili nell’attualità, perché possano sostenere l’onere associato ai procedimenti troppi lunghi e incerti, anche con il concorso di fondi pubblici, che immancabilmente si disperdono nelle maglie di conflitti e di eterogenei scopi politico-istituzionali troppo spesso incoercibilmente contrapposti.
L’arch. Cardillo ha poi esemplicato con il numero ragguardevole di piccoli giacimenti di amianto nei condomini romani costruiti prima del ‘92, con incolpevoli co-proprietari e con i chilometri di condotte d’acqua di cui nessun ente locale o di gestione potrà sostenerne la sostituzione, a meno di un insopportabile premio tariffario.
Premiamo con fantasia un capitale che rischia
Nel lavoro della Commissione di riforma della legislazione L’ONA ha prodotto ipotesi di lavoro legislativo che rendano possibile ciò che non é ragionevolmente possibile far scaturire dall’applicazione delle norme e dei modus operandi attuali.
In particolare si é cercato di ipotizzare un quadro normativo per raggiungere lo scopo di veder concorrere ingenti capitali per investimenti, al fine di eliminare la coperta troppo corta dei fondi pubblici per rigenerare territori avvelenati, eliminare grandi reti di manufatti in amianto composto, eliminare centinaia di migliaia di micro-siti palesi o ancora nascosti attorno a noi.
Occorre saper premiare con fantasia legislativa e amministrativa il capitale che rischia nella rigenerazione ambientale, assicurando tempi e quantità certe di remunerazione in qualsiasi forma (ritorno per gestione, premio urbanistico, premio fiscale, co-finanziamento garantito) al di là del naturale rischio d’impresa.
Gli obiettivi dell’Osservatorio Nazionale Amianto
L’ONA si è fatto promotore della organizzazione della conferenza Europea sul rischio amianto, in piena collaborazione con il Vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo, politico illuminato, attento alle problematiche ambientali e al fianco dell’ONA nella tutela delle vittime in chiave evidentemente preventiva e poi nella diagnosi precoce, nelle terapie migliori, e nella tutela dei diritti delle vittime.
“La lungimiranza politica dell’On.Le Fabio Massimo Castaldo, lo ha portato a condividere l’iniziativa dell’ONA di una conferenza europea sull’amianto. In questo modo i problemi verranno affrontati in una conferenza Europea. Occorre porre al centro dell’agenda della politica e delle istituzioni europee, il tema amianto, a partire dagli strumenti tecnico normativi e legislativi, finanziari e fiscali, per potere, tutti insieme, in una sinergia sia nella ricerca, sia nella industrializzazione dei sistemi di inertizzazione sicura e per una normativa comunitaria uniforme che preveda un Fondo Vittime Amianto su base europea, su modello del Fondo Vittime Amianto in Francia, che in parte è stato importato anche in Italia, anche se con assenza delle necessarie risorse economiche e di strumenti tecnico normativi, adeguati alla deflazione del contenzioso” – dichiara il presidente ONA.
Il programma ONA e la necessità di un protocollo EU
Nel corso della conferenza, si potranno presentare tutte le proposte di ONA, per una organizzazione su base regionale UE, sia per agganciare la ricerca anche alle istituzioni tedesche e francesi, sia, in generale, ad organizzazioni più efficienti.
La grande Impresa Federale Europea è proprio questo: tema per tema superare per patti EU le difficoltà dei Paesi, di fronte a temi e problemi, come quello dell’amianto, che hanno un contenuto globale, soprattutto dal punto di vista finanziario.
Il programma ONA (Progetto ONA), presuppone la necessità di un protocollo EU delle discariche protette per ogni regione in Italia, come nel resto d’Europa; un registro tumori europeo, con la precisione di quello tedesco; creazione di centri medici EU, con personale di tutti i Paesi.
A cura dell’avv. Ezio Bonanni e il Gen. Giampiero Cardillo