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domenica, Settembre 8, 2024

Nu-Shu: il linguaggio segreto delle donne cinesi

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Nu-Shu – letteralmente “linguaggio delle donne”, è una forma di scrittura e di linguaggio “segreto” delle donne cinesi, nato per sfidare le leggi patriarcali.

Origini e caratteristiche del Nu-Shu

Il Nu-Shu (女书 ) è nato nella contea di Jiangyong, nella provincia di Hunan, in Cina meridionale fra il 1700 e il 1800.

Conta circa 1000/1500 caratteri romboidali, obliqui, definiti “femminili”, ad ognuno dei quali corrisponde a un suono, non un significato. Questo si può solo dedurre dal contesto.

Si parla di linguaggio femminile, proprio perché i suoi ideogrammi sono diversi da quelli della scrittura cinese tradizionale, logografica, con caratteri che rappresentano parole e significati ben precisi.

Anche se le sue origini sono tuttora incerte, la leggenda narra l’ideatrice di questa forma di scrittura e di linguaggio fu una donna molto intelligente e affascinante.

Vissuta alla fine dell’XI sec., divenne una delle concubine dell’Imperatore. A Corte tuttavia viveva in completo isolamento. 

Piccola precisazione: all’epoca, le ragazze della società patriarcale Yao non potevano frequentare la scuola, non conoscevano i “caratteri maschili”, della scrittura tradizionale.

Dal momento che le donne sposate interrompevano ogni contatto con i parenti, la bella concubina escogitò pertanto un sistema “criptico”, attraverso cui comunicare con le componenti femminili della sua famiglia. 

Da allora, le “sorelle giurate” della Regione, lo utilizzarono per creare una sorta di “universo parallelo” in cui trovare rifugio, conforto, comprensione o anche solo per sfogare il proprio dolore.

Il Nu-Shu divenne così una chiara risposta alla società patriarcale dell’epoca, che poneva le donne in uno stato di sottomissione.

Un fenomeno culturale non solo linguistico

Il Nu-Shu non è solo un interessante fenomeno linguistico ma anche culturale. 

La sua storia, i racconti legati a questa cultura rappresentano infatti uno spaccato molto affascinante della tradizione locale.

Una lingua cantata e universale 

Come dicevamo all’inizio dell’articolo, ogni carattere del Nu-Shu corrisponde a un suono. 

Da qui, la domanda spontanea: che rapporto esiste fra melodia e scrittura?

Il Nu-shu, è una lingua con dei propri caratteri, ma i canti sono il vettore principale della lingua. 

Essi sono esclusivamente tramandati, non scritti e solo le donne del posto conoscono le melodie originali.

Quelle intonate oggi sono le stesse del passato e non vengono creati nuovi canti, dal momento che esprimono concetti universali.

Uno di essi parla ad esempio dell’ “improvvisamente scoppiò una malattia che coinvolge l’umanità”.

Frase quanto mai profetica e universale!

Una lingua sopravvissuta a Mao

Con la “Rivoluzione culturale lanciata nel 1966 da Mao Zedong (noto come Mao-Tse-Tung), il Nu-Shu visse un momento di stop. 

La Guardia Rossa pensava inizialmente che fosse un codice utilizzato per lo spionaggio anti-imperialista. Dopo aver appreso che si trattava di una lingua femminile segreta, numerose lettere, tessuti, ricami e altri manufatti furono distrutti e alle donne fu proibito di praticare le usanze Nu-Shu. Di conseguenza, la lingua cessò di essere tramandata attraverso sorelle giurate

Fortunatamente, a metà degli anni ’90, grazie al lavoro di molti studiosi, questo fenomeno è stato riscoperto ed è rinato.

Le eredi del Nu-Shu

Il 20 settembre 2004, morì Yang Huanyi, l’ultima abile utilizzatrice della lingua.

Successivamente nacquero le “eredi del “Nu-Shu”. A loro va il merito di mantenere vivo il focolaio di questa tradizione. Ne tramandano i canti, la lingua e organizzano festival che ne celebrano la nascita, anche se non la utilizzano nel lessico quotidiano.

Riconoscimenti e privilegi per gli eredi del Nu-Shu

Chi possiede il titolo di “erede del Nu-Shu”, ha un riconoscimento economico. 

Nel 1995, il Nu-Shu ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’umanità tra le lingue a rischio di estinzione.

La lingua è attualmente inclusa nello standard Unicode (sistema di codifica universale dei caratteri) da giugno 2017.

La Fondazione Ford ha concesso 209.000 dollari per costruire un Museo Nu-Shu che ospita manufatti come: registrazioni audio, manoscritti e articoli, alcuni dei quali risalgono a più di 100 anni fa. 

L’investimento di Hong Kong SAR viene utilizzato anche per costruire infrastrutture in potenziali siti turistici nell’Hunan e alcune scuole della zona hanno iniziato l’insegnamento della lingua.

Una lingua scritta sulla stoffa 

Molti tessuti, quali: ventagli, federe, fazzoletti, vestiti cinture, stoffe, coperte ecc; riportano caratteri scritti in Nu-Shu. 

Il ventaglio segreto”, film del 2011 diretto da Wayne Wang, basato sul romanzo “Fiore di Neve e il ventaglio segreto” di Lisa See, sembrerebbe alludere a questa tradizione.

Sicuramente il film, ma anche il libro si basano sulla cultura del Nu-Shu. Ci sono tuttavia molti elementi inventati, che non corrispondo alla verità del fenomeno.

E’ una lingua segreta? 

Riguardo alla segretezza della lingua, occorre fare una specifica molto importante. Il Nu-Shu era ed è una lingua “segreta”, solo in quanto il suo significato era noto esclusivamente alle donne, non perché se ne ignorasse l’esistenza.

Gli uomini sapevano che le loro donne comunicavano attraverso un linguaggio tutto loro, ma semplicemente non se ne interessavano.

Questo perché si sentivano superiori rispetto al “gentil sesso” e a ogni forma di espressione femminile.

Oggi molto uomini si interessano al Nu-Shu, tanto che il primo dizionario (anno 2000) è stato realizzato dal Capo di partito del distretto: un uomo. 

Fonti 

Zhao Liming, Il leggendario Nüshu – La scrittura creata dalle donne per le donne (CSA editrice, a cura di Giulia Falcini, pagg. 254, euro 19,90)

Giulia Falcini, Il nüshu. La scrittura che diede voce alle donne (CSA editrice, pagg. 152, euro 19,90)

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