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sabato, Aprile 19, 2025

Giuncaggio, Corsica: no discarica. Il collettivo ambientalista si appella al Parlamento

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Una forte opposizione quella sollevata dal collettivo Tavignanu Vivu. Al centro la polemica contro la realizzazione del progetto di discarica nel sito di Giuncaggio (Corsica) accanto al fiume Tavignano.

Il progetto di discarica

Nato nel 2015 dalla società Oriente Environment, tale progetto prevede la creazione di una discarica enorme. Questa da quanto risulta, sarebbe predisposta per accogliere lungo i suoi 16 ettari, circa 70.000 tonnellate di rifiuti. Ad aggravare la faccenda, il fatto che la discarica è stata pensata per ospitare anche un deposito di amianto. Oltre allo stoccaggio di rifiuti domestici e assimilabili non pericolosi infatti, saranno accolti circa 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti di amianto. Per ultimo, la realizzazione di una cava e di una piattaforma di transito dei rifiuti con lavaggio del suolo dal volume complessivo molto elevato.

Un area naturale a rischio

Il sito sul quale nascerà il progetto di Giuncaggio, è stato annoverato nella lista dei siti Natura 2000. Un’area di interesse ecologico, naturalistico e faunistico situata accanto al fiume Tavignano. Il comitato ambientalista, Tavignanu Vivu avvertendo e prevedendo la chiara minaccia ambientale che ciò comporterebbe, si stanno battendo per scoraggiare la realizzazione di tale progetto.  I 215 membri e sostenitori gridano al disastro ecologico e sociale.

La petizione al Parlamento Europeo

Marie-Dominique Loye, membro del collettivo ha di recente presentato una petizione al Parlamento Europeo. Come ha dichiarato, l’obiettivo insito in tale azione è attirare l’attenzione sul progetto. Al centro i rischi, le incongruità e illegalità legate alle autorizzazioni ad esso necessarie. Queste sarebbero infatti del tutto contrarie alle norme europee circa la legge sui rifiuti, sulle acque, alla protezione della biodiversità e alla salute pubblica.

Il Comitato ha inoltre posto rilievo sulle mancanze che la Francia ha dimostrato concedendo l’autorizzazione al progetto senza fare i dovuti accertamenti. Per tali motivi l’ex prefetto di Haute-Corse, Francois Ravier, non aveva concesso inizialmente tale autorizzazione, con conseguente annullamento di tale decisione da parte del Tribunale di Bastia, che autorizzò le specifiche tecniche necessarie e conformi al diritto ambientale.

Ora il Ministero della Transazione Ecologica e il Comitato chiedono che il Parlamento Europeo riconosca espressamente di aver violato le direttive e la contrarietà del progetto agli obiettivi dell’Unione in termini di salute, agricoltura e biodiversità.

Per questo sono ora in corso le indagini che condurranno ad ulteriori accertamenti sulla questione il cui risultato verrà presentato in una relazione il 29 febbraio. Un attesa dunque che porterà l’esecutivo europeo a stabilire se il progetto di Giuncaggio è contrario o conforme alla legislazione.

La decisione sul progetto è attesa per metà Marzo e dipenderà dal Tribunale amministrativo d’appello.

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