Reportage dal buco nero dell’amianto in Aeronautica militare
L’asbestosi come ci racconterà il protagonista della nostra storia, l’ex luogotenente Nicola Panei, è una patologia asbesto correlata che rende la vita un terribile incubo in cui non è per niente facile sopravvivere.
I sintomi rendono quasi impossibile anche le più semplici attività quotidiane proprio a causa delle difficoltà respiratorie e del veloce affaticamento del corpo. Se non bastassero la tristezza e la paura di doversi confrontare ogni giorno con una malattia così meschina, si aggiungono anche la rabbia e il rancore di chi ha contratto l’asbestosi per difendere il proprio paese.
Nicola Panei: la sua storia e la fondazione dell’ONA
Nicola Panei è stato a contatto con le fibre di amianto durante tutta la sua attività professionale, c’era amianto nelle tute che indossava e nell’ambiente circostante, a distanza di tempo ha scoperto grazie ad alcuni controlli sanitari a cui si è sottoposto di sua volontà, che le fibre di asbesto avevano raggiunto i suoi alveoli polmonari, innestando così la patologia.
Dopo aver visto molti compagni morire a causa delle malattie da amianto Nicola Panei ha fondato l’Osservatorio Nazionale Amianto, l’associazione Onlus, presidiata dall’avv. Ezio Bonanni, che da oltre 20 anni è accanto alle vittime di amianto.
Solo successivamente però ha scoperto in seguito ad alcuni controlli sanitari, di essere affetto da asbestosi.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus promuove da sempre la necessità per gli esposti ed ex esposti ad amianto di doversi sottoporre a controlli sanitari periodici, che possano permettere di individuare qualsiasi anomalia e di porre rimedio in maniera tempestiva nel caso in cui insorgessero patologie asbesto correlate.
Come pochi sanno le malattie: mesotelioma, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e forme di cancro particolarmente aggressive come: tumore ai polmoni, tumore al colon o alle ovaie, sono provocate da una lunga esposizione ad asbesto e possono svilupparsi anche a distanza di venti o trenta anni, è proprio per questo che l’ONA raccomanda maggiori controlli perché in molti casi la chiave della salvezza è racchiusa nella diagnosi precoce.
Il Luogotenente racconta la sua storia nel dettaglio
Sono stato per anni in servizio nell’aeronautica militare Italiana e ho dato la vita nello svolgimento del servizio: è proprio così nel senso letterale. Infatti ho respirato amianto e ho l’asbestosi. Ho fondato l’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme con l’avv. Ezio Bonanni e Antonio Dal Cin, e sono componente del Comitato Direttivo Nazionale.
Ho visto i miei colleghi morire uno dopo l’altro per mesotelioma, cancro ai polmoni e altre neoplasie. A questo punto mi sono recato verso l’Università di Siena e il Prof. Sartorelli mi ha sottoposto a controlli sanitari e lì ho scoperto di avere l’asbestosi, come Antonio Dal Cin, eroico finanziere esposto ad amianto e vittima anche egli di asbestosi.
Anche nel mio caso, grazie ai buoni consigli del Prof. Luciano Mutti, oncologo di fama internazionale, specialista in Mesotelioma ho avviato una terapia preventiva, per cercare di evitare la trasformazione di asbestosi in cancro. Il rischio è quello del mesotelioma, con l’aiuto del buon Dio per il momento non ho il cancro.
Se l’asbestosi dovesse degenerare in mesotelioma, con molta probabilità avrei i giorni contati. Sono come un condannato sotto al plotone di esecuzione, è sufficiente che l’amianto mi colpisca con più dannosità per morire nell’arco di poche settimane.
Sto conducendo una vita più possibile salutare, cerco di andare spesso in montagna per respirare bene, evitando così la bombola di ossigeno. Intanto dedico il resto che mi rimane da vivere, nella mia battaglia contro l’amianto, come componente dell’ONA.
Il cambiamento della vita del militare dopo la diagnosi
La mia vita è totalmente cambiata. Ora so di essere un miracolato almeno per il momento. Però la mia sorte è segnata. Anche se riuscissi ad evitare il cancro, il mesotelioma, l’asbestosi mi ucciderà ugualmente. Certo più lentamente… rispetto al mesotelioma. Ma è pur sempre patologia mortale
Importanza della sorveglianza sanitaria secondo Nicola Panei
Il controllo sanitario è importante. Bisogna rivolgersi allo Sportello Nazionale Amianto dell’ONA ONLUS, per controlli sanitari.
Abbiamo uno staff di medici tra cui: Prof. Luciano Mutti, Prof. Marcello Migliore, Dott. Carmine Luigi Roma, i quali gratuitamente assistono le vittime di amianto. Importanti servirsi sempre dei medici volontari ONA, e in ogni caso del Servizio Sanitario Nazionale, evitare salti del buio come per esempio operazioni chirurgiche a pagamento che possono rivelarsi dannose.
Se c’è necessità di interventi chirurgici bisogna rivolgersi a strutture pubbliche specializzate. Mi riferisco ad esempio al Prof. Marcello Migliore, del Policlinico di Catania, una vera eccellenza. Un professore tornato in Sicilia dopo un’esperienza internazionale ed è uno dei pilastri dell’ONA.
Le proposte di Nicola Panei in materia di tutela dei diritti
Noi militari siamo stati tenuti all’oscuro di tutti i rischi correlati ai materiali con i quali entravamo in contatto. In questo modo ci siamo sentiti spogliati della nostra dignità e presi in giro da chi invece avrebbe dovuto tutelarci. Sto combattendo da circa dieci anni per ottenere la tutela dei miei diritti. Recentemente è stata depositata una relazione.
Ne ha parlato il Fatto Quotidiano che ha trascritto una parte delle conclusioni dei periti. È necessario che i lavoratori, militari esposti ad amianto e in particolare quelli dell’aeronautica oltre che della marina militare si rivolgano al servizio di assistenza legale dell’ONA e dell’avv. Ezio Bonanni.