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domenica, Settembre 8, 2024

Monfalcone, morti per amianto: un nuovo procedimento

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Ancora morti per amianto a Monfalcone, questa volta però non a causa dei cantieri navali. Sette dipendenti dell’ex Ansaldo, all’epoca dei fatti Asgen Ansaldo Spa, sono deceduti per patologie che possono essere ricondotte all’asbesto.

Sette vittime dopo esposizione ad amianto, in 5 dal gip

Su questi decessi è stata aperta un’inchiesta e ora, come riportato dal quotidiano “Il Piccolo”, la vicenda è davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Gorizia. Il magistrato dovrà decidere se rinviare a giudizio i 5 indagati, tutti ai vertici dell’azienda elettromeccanica o che ricoprivano ruoli legati alla sicurezza. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica è quello di omicidio colposo. L’udienza preliminare è fissata per il 5 aprile prossimo.

Monfalcone, lavoratori ogni giorno a contatto con l’asbesto

Gli operai avevano respirato le polveri di amianto nel momento in cui allestivano le piastre forate in eternit per isolare i motori elettrici. Quando montavano le parti elettriche o nelle attività di collaudo. Nel momento in cui erano nei reparti di caldereria e carpenteria.

I dipendenti che si sono ammalati e poi sono venuti a mancare, avevano anche trasportato scarti di lavorazione con asbesto e sistemato i prodotti appena arrivati. Avevano, in alcune di queste attività, utilizzato grembiuli e guanti in amianto, perché molto resistenti al calore e al fuoco.

Monfalcone, nessuna informazione sui rischi

In tutti questi compiti gli operai non erano stati informati dei rischi, in modo tale da poter prendere le dovute precauzioni. Il datore di lavoro non li aveva, infine, dotati di adeguati dispositivi di protezione, come le mascherine, che avrebbero potuto ridurre di molto i rischi legati all’esposizione.

Amianto killer, le patologie asbesto correlate

L’amianto, come spiega il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’associazione al fianco delle vittime di questa strage silenziosa, è subdolo e altamente nocivo. Causa il mesotelioma, ma anche altre neoplasie, come il tumore del polmone.

Le malattie, però, si manifestano soltanto dopo decenni e questo, anche, ha fatto sì che la comunità si rendesse conto tardi di quanto stavano mettendo sul piatto: la vita dei loro operai, di uomini, di mariti, di padri. La storia di questo fenomeno, non solo italiano, è ripercorsa dall’avvocato Bonanni anche nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. Qui è ben chiaro come i casi di mesotelioma registrati nel VII rapporto ReNaM dell’Inail sono altamente sottostimati e che le vittime dell’amianto sono molte di più.

Per questo non bisogna tardare ancora con le bonifiche, che ancora non vengono effettuate neanche sugli edifici pubblici. Ancora troppi sono le scuole e gli ospedali contaminati. L’Ona stima ancora, poi, almeno un milione di micrositi con materiali in amianto. Per questo ha realizzato una App per mapparli tutti.

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