Un’altra discarica a cielo aperto in Italia. Questa volta siamo a Monreale, in Sicilia, territorio già tristemente noto per la silenziosa strage causa dall’amianto. La Sicilia, infatti, come ricorda l’Osservatorio Nazionale Amianto, è una delle regioni più a rischio, dove si contano circa 1850 casi di mesotelioma, dal 1998 al 2022. E, se si considera anche la mortalità dei primi cinque anni e i decessi per le altre patologie asbesto correlate, ecco che si parla di oltre 6 mila morti.
L’Italia, che ricordiamo esser stata uno dei maggiori produttori di amianto, è anche stata la prima a vietarne l’estrazione, l’importazione e l’esportazione, la lavorazione, l’utilizzo e la commercializzazione, ma il lavoro da fare per eliminare completamente questo minerale cancerogeno è ancora tanta. Lo dimostrano le continue discariche a cielo aperto che ogni giorno vengono scoperte, risultato anche di una totale mancanza di consapevolezza dei rischi che questi rifiuti pericolosi possono provocare alla salute.
Monreale: scoperta discarica abusiva, al via la bonifica
Al via la bonifica dei siti contenti rifiuti e cumuli di amianto abbandonati. Una vera e propria discarica abusiva, quella che si è creata a Monreale, in Sicilia, a causa del continuo abbandono lungo le strade e fossati di materiali pericolosi. A renderlo noto, l’assessore all’Igiene Urbana, che ha voluto ribadire l’importanza di rivolgersi a una dotta specializzata per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. Perché, ricordiamo, che questi rifiuti non possono certo essere smaltiti come si fa con un normale rifiuto urbano. Ma, se è importante ripulire i siti contaminati, lo è ancora di più evitare la formazione di questo discariche abusive, sensibilizzando la popolazione sui gravi rischi per la salute. Non secondario, anche cercare di combattere questo fenomeno con la prevenzione e il controllo da parte delle autorità competenti.
L’amianto a Monreale
La Sicilia, purtroppo, è tra le regioni italiane più in pericolo a causa della massiccia presenza di amianto. Tra i casi citati dall’ONA, ricordiamo la scomparsa di Salvatore Carollo, avvenuta a Monreale nel 2019, a causa di un mesotelioma pleurico destro epitelioide causato dall’esposizione a polveri di amianto mentre prestava servizio nella Marina Militare. Ma, come Monreale, di casi ce ne sono molti altri in questa terra martire., come l’ex Cava di Monte Calvario a Biancavilla. Quest’ultimo caso, tra l’altro, è stato trattato a lungo dall’Osservatorio Nazionale Amianto, e dal suo presidente, Avvocato Ezio Bonanni, per la sua unicità. Si tratta di un piccolo paesino che ha riscontrato un’altissima incidenza di mesoteliomi nonostante non vi sia alcuna correlazione con l’amianto. Questo perché, alcuni studiosi, hanno scoperto che il materiale della cava, la fluoro-edenite, ha la stessa cancerogenicità dell’asbesto.
L’ONA in Sicilia
Il fine dell’ONA è quello di tutelare la salute, umana e ambientale. Quindi è possibile rivolgersi all’Associazione per l’assistenza tecnica, medica e legale, per prevenire i danni e ottenere la tutela dei diritti delle vittime. In Sicilia ci sono ancora tanti siti da bonificare, e l’ONA da anni si batte con manifestazioni e convegni, come a Gela, Biancavilla e Milazzo.