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sabato, Ottobre 5, 2024

Michelangelo Blanco vittima mesotelioma a Siracusa

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Michelangelo Blanco vittima mesotelioma. L’amianto, questo assassino, non risparmia nessuno. Ora si ipotizza l’omicidio colposo. È questa la tesi dell’Avv. Ezio Bonanni. La Procura di Siracusa non intende procedere penalmente.

A questo punto, si agirà civilisticamente con azione di risaricimento del danno a carico del datore di lavoro. L’uso di cemento amianto, detto anche eternit, è stato fatale per il Prof. Michelangelo Blanco, che è morto per mesotelioma.

I figli del sig. Michelangelo Blanco chiedono giustizia

Chi ha l’obbligo giuridico di evitare l’evento e non lo evita è responsabile come se lo avesse causato. È questo quello che ci dice l’art. 40 del Codice Penale, e qua deve trovare applicazione, unitamente all’art. 589 c.p.” sostiene l’Avv. Ezio Bonanni, legale di Tiziana e Lorenzo Blanco, figli del deceduto.

Basta amianto, morti per amianto e basta ritardi nell’istituzione del centro di riferimento amianto presso l’ospedale Muscatello di Augusta. Occorre applicare al più presto la Legge Regionale n. 10/2014.

Si ricorda l’art. 8, L. 10/2014 della regione Sicilia. Impone l’istituzione del centro di riferimento regionale di Augusta per le malattie asbesto correlate. Siamo di fronte all’ennesimo omicidio avvenuto a causa di fibre di amianto.

L’incontro con il Viceministro On.le Davide Faraone (2017)

L’azione dell’ONA è un atto di accusa nei confronti della Regione Siciliana, ma anche dello Stato nazionale, ecco le ragioni per le quali di questi fatti è stato informato anche l’On.le Davide Faraone, sottosegretario del Ministero della Salute e potente plenipotenziario dell’ex premier Renzi in Sicilia.

Michelangelo Blanco vittima mesotelioma, ha vissuto una vera e propria agonia e non ha potuto beneficiare di una struttura sanitaria adeguata che doveva essere istituita proprio lì, a pochi chilometri dalla sua residenza di Augusta, per lui che era di Siracusa.

Questa vicenda, come anche quella delle Industrie Meccaniche Siciliane, è stata illustrata, già nel 2017 al Viceministro della Salute On.le Davide Faraone.

Art. 8 Legge Regionale 10/14: cosa non viene attuato

Una odissea come quella di tutti i siciliani in altre regioni di Italia, un’emigrazione sanitaria per la mancata istituzione del centro di riferimento regionale, così come stabilisce l’art. 8 della Legge Regionale 10/14.

L’ONA ha istituito uno sportello amianto, sia virtuale (attraverso il Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma) che fisico (nella città di Roma) e anche il Dott. On. Pippo Gianni è impegnato anche come volontario dell’ONA nell’assistere gratuitamente, proprio in qualità di medico, tutti coloro che si rivolgono al suo studio.

Michelangelo Blanco e l’ipotesi di omicidio colposo

I familiari della vittima avevano sporto denuncia querela alla Procura della Repubblica di Siracusa che, però, ha richiesto l’archiviazione del procedimento. Una decisione a dir poco sconcertante. Tuttavia, l’Avv. Ezio Bonanni ma, soprattutto, i familiari, non si danno per vinti.

Per questo motivo, è stata inoltrata la richiesta di risarcimento dei danni nei confronti del Comune di Siracusa per la morte del Prof. Michelangelo Blanco.

Caso Michelangelo Blanco: gli eredi chiedono giustizia

La Sig.ra Tiziana Blanco, figlia del sig. Michelangelo Blanco, dirigente dell’ufficio elettorale del Comune di Siracusa, ha consegnato mercoledì 19 luglio una denuncia querela alla Procura della Repubblica per chiedere giustizia per la morte del padre.

Io e mio fratello, Lorenzo, chiediamo giustizia per mio padre. A cosa serve parlare di bonifica, della pericolosità dell’amianto se tanto poi quegli stessi maledetti uffici dove mio padre ha respirato la fibra killer sono ancora aperti e con gli impiegati all’interno?

È un vero controsenso…Qui si sta giocando con la vita delle persone. Due mesi fa è stata eseguita una perizia all’interno dell’ufficio elettorale ma ancora non si sa nulla…L’unica cosa certa è che c’è ancora gente lì dentro. È inaccettabile”, dichiara Tiziana Blanco, figlia del sig. Michelangelo.

Il Sig. Michelangelo Blanco vittima mesotelioma, per 42 anni ha lavorato presso il Comune di Siracusa in una struttura contenente amianto, respirando queste fibre che, giorno dopo giorno, gli hanno “pirciatu” (bucato) i polmoni, uccidendolo.

Michelangelo Blanco vittima mesotelioma: risarcimento danni

Alla luce dell’inerzia della Procura della Repubblica di Siracusa, l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, su mandato dei familiari della vittima, hanno intrapreso le vie del giudizio civile.

È, quindi, stata spiccata la diffida con richiesta di risarcimento nei confronti del Comune di Siracusa. Infatti, è emerso che presso gli uffici del Comune di Siracusa, il soffitto dei corridoi era in eternit. Siamo di fronti al c.d. cemento amianto, che, tuttavia, dà rilascio di fibre. Infatti, nel tempo, il potere aggrappante del cemento viene meno e si ha il rilascio delle polveri.

Infatti, lo stesso VI Rapporto Mesoteliomi, identifica, nell’edilizia, il rischio più elevato. Così, quindi, la possibilità del rilascio di fibre, anche perché il vecchio amianto, mano a mano, subisce, come già detto, la perdita del potere aggrappante del cemento.

Per tali motivi, tenendo conto che non c’è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla, e tutte le esposizioni vanno evitate, si conferma la responsabilità del Comune di Siracusa.

I danni subiti da Michelangelo Blanco vittima mesotelioma

Il Prof. Michelangelo Blanco, già alla diagnosi di mesotelioma della pleura, ha subito sintomi imponenti. Versamento pleurico, difficoltà a respirare, debolezza, e, poi, la diagnosi, che si è trasformata in uno shock.

Successivamente, in data 29.07.2016, il Prof. Michelangelo Blanco è deceduto. Quindi, oltre al danno biologico, ha subito danni morali ed esistenziali. L’Avv. Ezio Bonanni ha, quindi, richiesto il risarcimento dei danni integrale al Comune di Siracusa.

In più, ci sono anche i danni patrimoniali.

Danni familiari di Michelangelo Blanco vittima mesotelioma

Anche la vedova e i figli del Prof. Michelangelo Blanco hanno subito gravi danni. Infatti, la vedova, già malata di SLA, è morta subito dopo di crepa cuore. È stata istruita la domanda all’INAIL. Ma la vedova è morta subito dopo e, quindi, l’INAIL non ha riconosciuto nulla.

In Siracusa si è sollevato un polverone, con politici che, sulla stampa, si sono impegnati. Però, nulla è stato risolto. Ora, a distanza di più di 4 anni, a combattere sono rimasti l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni. Si chiede giustizia per Michelangelo, vittima mesotelioma per esposizione come impiegato presso il Comune di Siracusa.

Il dolore sofferto dalla Sig.ra Tiziana Blanco e dal Sig. Lorenzo Blanco, sono indescrivibili. Nulla potrà restituire a loro il padre e la serenità, anche perché sono stati esposti, anche loro, alla fibra killer.

Molte volte si sono recati presso gli uffici del Comune di Siracusa, dove vi era amianto. Il padre rientrava in casa con le tute contaminate.

La storia della famiglia Blanco: l’intervista a sua figlia

Mio padre era una persona splendida, ma non lo dico solo perché era mio padre. Un uomo vitale, generoso e un gran lavoratore e purtroppo è stato proprio questo ad ucciderlo.

Ha lavorato per 42 come Dirigente dell’ufficio elettorale del Comune di Siracusa, dal 1961 al 2003 quando è andato in pensione. Mio padre viveva in quell’ufficio, in quei corridoi. Ancora ricordo quando da bambina, io e mio fratello Lorenzo, andavamo a trovarlo, fieri di vederlo all’opera e di sentire i suoi colleghi parlare sempre bene di lui.

Ma se adesso ripenso che quei corridoi, con tutte quelle librerie e quei faldoni che da piccola mi incuriosivano tanto, sono stati il luogo in cui mio padre è entrato in contatto con l’amianto che ha causato il suo decesso lo scorso luglio 2016 non riesco a darmi pace.

Come fa a sapere che ci sia dell’amianto nella struttura?

Io e mio fratello, una volta diagnosticata la malattia di mio padre, mesotelioma pleurico, siamo andati alla ricerca della causa. Non è stato difficile intuire che si trattasse del luogo di lavoro. Siamo tornati li e abbiamo visto dagli uffici del primo piano i tetti dei 2 corridoi. Erano a se stanti e staccati dal resto, e da lì abbiamo confermato le nostre supposizioni. La copertura del tetto è in eternit, tra l’altro, neanche in buone condizioni.

È per questo che a nostro avviso si può parlare di un vero e proprio omicidio. Gli stessi dipendenti che sono ancora lì in servizio, mi hanno detto che, molto spesso, quando piove, ci sono delle infiltrazioni di acqua. Non devo certo dirvelo io quanto questo sia pericoloso.

Adesso che ci penso, ricordo bene che, anche in passato, quando andavo a trovare mio padre in ufficio, c’erano bacinelle a terra per raccogliere l’acqua. Non avrei mai immaginato che tutti questi fossero dei segnali che, magari, se interpretati da subito correttamente avrebbero dato più chance a mio padre.

Quindi in questi uffici ci sono ancora dipendenti?

Assolutamente si! Infatti non riesco proprio a capire. Se penso non solo ai dipendenti, ma anche al pubblico che quotidianamente entra in questi uffici, ma come si fa?!

Io ho cercato in tutti i modi di avvertire tutti, informandoli di quanto è accaduto a mio padre. Lo adoravano. Poi, ho saputo che mio padre non è l’unica persona deceduta all’interno di quell’ufficio. Nel giro di pochi anni 5 donne sono morte di tumore.

Mi sembra una strana coincidenza. Io al posto loro mi sarei fatta sentire. Anche perché le patologie asbesto correlate si presentano dopo molti anni, di conseguenza nemmeno loro sono totalmente al sicuro. Ma come si può rischiare così?

Suo padre in che anno si è ammalato?

Mio padre ha cominciato a stare male nel 2011. Quello che sembrava un semplice affanno con versamento pleurico si è scoperto essere, nel 2015, un mesotelioma pleurico. Inutile cercare di descrivere lo stato d’animo di tutti.

Mio padre, un uomo di grande cultura, si è subito documentato. Ha cominciato a fare ricerche sulla malattia, scoprendo subito che purtroppo non aveva alcuna speranza di guarigione. Gli ultimi mesi sono stati terribili per lui ma anche per noi.

Non può immaginare quanti rimorsi o senza di colpa abbiamo. “Avremmo potuto fare di più”, “Magari se avessimo provato quest’altra cosa”. Ma del resto, quale figlio non se li creerebbe? In quello stesso periodo, si è anche aggravata mia madre, allettata con un respiratore e deceduta anche lei poco dopo mio padre.

La vostra vita quindi è stata totalmente sconvolta

Io ho rinunciato a tutto. Sono sempre stata una fotografa, ma per stare dietro ai miei genitori, ho dovuto lasciare il lavoro. Adesso mi ritrovo senza lavoro e senza casa. Purtroppo, tutti i nostri risparmi sono stati utilizzati per i viaggi per le cure e per le visite specialistiche.

Insomma, l’unica ad averci guadagnato in tutta questa vicenda, è stata l’INPS. Mio fratello ha un bambino piccolo che non è riuscito a godersi il nonno e viceversa. Mio padre non ce lo ridarà nessuno, però, spero almeno che tutto questo possa servire per salvare altre persone.

Che cosa ha intenzione di fare adesso?

Ho conosciuto l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, nel febbraio del 2017. Ci siamo incontrati durante un convegno organizzato dall’ONA nella città di Siracusa.

Ho sentito che il Capo di Gabinetto dell’Assessore Regionale parlava solo della mancata attuazione della legge siciliana sull’amianto. Di conseguenza, ho pensato al fatto che la legge prevedeva l’istituzione di una struttura al Muscatello di Augusta.

Struttura che, invece, non c’è ancora, e che noi siamo dovuti andare, peregrini, nel nord Italia per cercare una terapia. Tutto per nostro padre, ormai, distrutto dall’amianto e che era già moribondo. Una sorveglianza sanitaria avrebbe potuto salvare la sua vita.

Invece non è stato così, perché alcuni politici hanno deciso di non applicare la legge. Mi sono affidata all’ONA perché trascini in Tribunale il Comune di Siracusa e la Regione Sicilia. Così da ottenere il riconoscimento di malattia professionale, e il risarcimento danni.

Rischio amianto ed altri cancerogeni: tutela ambientale

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni durante la conferenza tenutasi il 13 ottobre 2020 presso la sala Laudato Sì Campidoglio Roma, hanno chiesto la tutela ambientale.

Il territorio di Siracusa, come quello dell’intera Sicilia, e, ancora, quello nazionale, sono contaminati. Per questo motivo, è stato richiesto, ancora una volta, al Ministro dell’Ambiente e del Lavoro di intervenire. Non è ammissibile che edifici pubblici, tra cui anche scuole ed ospedali, siano, ancora, contaminati da amianto.

ONA news TV: puntata su emergenza ambientale

Lo stesso 13.10.2020, nel corso del suo secondo episodio, ONA TV ha sviscerato le problematiche della contaminazione ambientale. Non solo gli ambienti di lavoro, ma anche quelli di vita sono contaminati da molti cancerogeni. Questi si sommano agli altri agenti tossico nocivi.

La Sicilia è pesantemente discriminata, anche per la presenza di alcuni Siti di Interesse Nazionale, vere e proprie bombe ecologiche. L’ONA sottolinea la necessità che la politica si occupi di affrontare e risolvere il problema di interi territori contaminati.

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