La startup siracusana Cirtaa ha brevettato un metodo per trasformare l’amianto in un biomateriale sostenibile, adatto alla produzione di protesi.
Che cos’è Cirtaa?
Cirtaa, ovvero il Centro Internazionale delle Ricerche sul Trattamento e Applicazioni dell’Asbesto s.r.l. , è una startup nata nel 2021 con l’intento di sviluppare sistemi di inertizzazione dei materiali in amianto. Il suo amministratore unico Paolo Tuccitto è l’inventore di 5 brevetti industriali che hanno l’obiettivo di trattare e riciclare l’amianto. Le conquiste di Cirtaa sono il prodotto di una fruttuosa collaborazione, durata anni, con l’Università di Siena, di Milano Bicocca e l’Università di Catania. La startup ha vinto il Premio per lo Sviluppo Sostenibile per il settore economia circolare, alla fiera Ecomondo di Rimini, giunta nel 2023 alla sua tredicesima edizione. Cirtaa inoltre si appresta a ritirare presso la Camera dei Deputati anche il Premio innovazione America, assegnato dalla Fondazione Italia-Usa.
La trasformazione dell’amianto in biomateriale sostenibile
L’asbesto, da minerale cancerogeno e ad alta pericolosità, viene trasformato in materiale che può essere impiegato nell’industria biomedica: è questa una delle sfide di Cirtaa. In particolare potrebbe essere utilizzato nella creazione di protesi, andando a sostituire il titanio, che spesso comporta episodi di rigetto. L’amianto mutato in forsterite (silicato di magnesio inerte) può interagire con il tessuto osseo, essere assorbito e poi sostituito dal nuovo tessuto che si rigenera. Il processo di inertizzazione dell’asbesto e la sua trasformazione in materiale dal largo impiego (differenti settori industriali, elettronica aerospaziale, centrali nucleari) costituisce un virtuoso esempio di economia circolare.
La prospettiva della realizzazione di un impianto
Paolo Tuccitto auspica di poter costruire quanto prima, in collaborazione con enti di ricerca e università, un primo impianto di inertizzazione e trasformazione dell’amianto, individuando un’area idonea in Italia o all’estero. Il progetto risolverebbe numerosi problemi legati allo smaltimento dell’asbesto, restringendo i tempi di risoluzione e arginando i rischi per la salute dei cittadini.