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mercoledì, Gennaio 15, 2025

Metodi di estrazione dell’amianto

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L’Italia è stato il primo paese nel mondo a mettere al bando l’amianto. Con la Legge 257 del 1992, si vieta l’utilizzo, la produzione e la commercializzazione di questo materiale nocivo, senza però obbligare alla bonifica, cioè alla sua rimozione. L’amianto, o asbesto, per le sue proprietà di resistenza al calore è stato ampiamente utilizzato nelle costruzioni, macchinari e tubature, fino all’anno della messa al bando e, come si può immaginare, non tutti i siti che lo contengono sono stati bonificati. Questo accade, sia perchè molti nemmeno sanno di essere in contatto con questo materiale, ma anche perchè la sua estrazione prevede iter molto lunghi e costi onerosi.

Ma, l’esposizione all’amianto può provocare gravi infiammazioni al sistema polmonare e l’insorgere di patologie gravi, come il mesotelioma e altre patologie asbesto correlate. Scoprire l’amianto nella propria abitazione o sul luogo di lavoro è una situazione che può spaventare, ma per questo, è importante segnalare e bonificare.


Coperture in Eternit

Le lastre di cemento amianto che fino al 1992, ma in alcuni casi anche oltre, sono state impiegate per ricoprire edifici, tettoie, travi, tubature e pareti, hanno anche il nome di Eternit, proprio dal nome del maggiore fornitore dell’epoca. Un’azienda che si trovava a Casale Monferrato. I siti contaminati sono ancora tanti e l‘unico modo per tutelare la salute delle persone e dell’ambiente è bonificare. Ovviamente, le modalità di estrazione dell’amianto, cioè della bonifica, devono essere eseguite rispettando dettagliati iter e i lavori svolti da ditte specializzate che, oltre a rimuovere l’amianto in modo corretto, devono anche smaltirlo seguendo le direttive.

Cosa si intende per bonifica amianto

Il rischio principale legato all’amianto è l’inalazione delle fibre, che sono invisibili e prive di odore. Il pericolo vale sia per l’amianto friabile che per quello compatto. Dunque, bonificare un sito contaminato vuol dire renderlo nuovamente sicuro. L’Italia, fino all’entrata in vigore della messa al bando, è stata tra i maggiori produttori e utilizzatori di minerali di asbesto. Le esposizioni lesive sono proseguite e proseguono a tutt’oggi tra i lavoratori, nei cantieri edili, nella cantieristica navale e perfino nelle Forze Armate.

Estrazione amianto: quali sono

I processi di estrazione dell’amianto possono essere divisi in tre categorie, sulla base delle condizioni in cui si trova il pezzo e delle spese da sostenere:

  • Incapsulamento: è sicuramente il metodo più utilizzato, visto che è il più rapido da eseguire e ha un minor costo in termini di lavoro. Ma è solo una soluzione provvisoria, in quanto si tratta di una copertura del sito, che, con il tempo e gli agenti atmosferici, si deteriora. Per questo, chi opta per questa tipologia di soluzione deve provvedere a far controllare periodicamente la zona interessata. L’operazione si esegue con materiali impregnanti che ricoprono la superficie impedendo così il rilascio di fibre pericolose per la salute umana. 
  • Confinamento: si tratta di un metodo meno economico rispetto al precedente ma con una sicurezza maggiore in termini di durata. Si viene a creare un involucro dove contenere il manufatto con amianto. La copertura è sicura, ma può subire deterioramento in caso di eventi atmosferici estremi.
  • Rimozione: decidere di rimuovere e smaltire l’amianto presente è sicuramente il metodo di bonifica più tradizionale. Certo, è sicuramente il più costoso, ma la sicurezza è innegabile. Ovviamente, il tutto deve essere eseguito rispettando le normative di sicurezza per garantire la salute di chi sta effettuando l’intervento e delle persone vicine. Molto spesso si tende a optare per questa soluzione perchè lo stato della superficie è talmente deteriorato da non lasciare alternative.

Estrazione amianto e impatti ambientali

L’amianto è un materiale pericoloso e per questo deve essere rimosso e smaltito solo da personale qualificato che, oltre a indossare le giuste protezioni durante i lavori, sa dove poterlo smaltire. La gestione dei rifiuti e gli impatti ambientali dell’estrazione possono portare rischi per la salute che può verificarsi qualora le procedure non vengano eseguite in modo corretto. Lo smaltimento deve, infatti, essere fatto solo presso discariche adibite a rifiuti pericolosi.

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