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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Mesotelioma peritoneale: meglio la cura HIPEC in strutture accademiche

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Più della metà dei pazienti con cancro del mesotelioma peritoneale negli Stati Uniti viene curata nei comuni ospedali.

Dei 2.682 pazienti (monitorati per un periodo di 12 anni), il 47,4% è stato trattato in una struttura accademica e il 52,6% in una struttura tradizionale, seguendo programmi oncologici tradizionali, completi o programmi oncologici di rete integrati.

Inoltre, nei centri ospedalieri tradizionali, solo il 38,2% dei pazienti è stato sottoposto a qualsiasi tipo di intervento chirurgico rispetto al 62,4% dei centri accademici.

Questo abbassa notevolmente i tempi di sopravvivenza rispetto ai pazienti curati in una struttura accademica/di ricerca.

Lo studio Brigham and Women’s Hospital

A sostenerlo, un team di ricerca medica presso il Brigham and Women’s Hospital, affiliato della Harvard Medical School.

Gli autori dello studio hanno dimostrato che la sopravvivenza mediana è più del doppio per i pazienti trattati in una struttura accademica rispetto a quelli in un ospedale tradizionale.

Lo studio è consultabile attraverso il Journal of Gastrointestinal Surgery, numero di luglio. 

Mesotelioma peritoneale: giusta cura e aspettative di vita

L’aspettativa di vita media per il mesotelioma peritoneale è di 31 mesi.

Ebbene, una parte dello studio di Brigham & Women ha separato i pazienti in tre sottogruppi: quelli trattati solo con la chemioterapia, quelli trattati con la chirurgia e quelli trattati con la chemioterapia e la chirurgia.

La differenza di sopravvivenza tra i pazienti curati negli ospedali accademici, rispetto a quelli ricoverati negli ospedali tradizionali,  ha dimostrato che il sottogruppo che ha ricevuto sia la chemioterapia che la chirurgia, avrebbe aspettative di vita più lunghe.

Linee guida non adeguate in ospedale

Un fattore che incide sulla sopravvivenza media in ospedale, è la mancanza di linee guida specifiche per il trattamento del mesotelioma peritoneale.

Esistono solo linee guida specifiche per il mesotelioma pleurico. I pazienti di mesotelioma peritoneale vengono invece valutati secondo un iter standardizzato che non è particolarmente efficace.

Di contro, in un centro specializzato con esperienza nel mesotelioma peritoneale, (in genere è un centro accademico), si utilizza la nuova combinazione di chirurgia citoriduttiva (CRS) o debulking e chemioterapia intraperitoneale ipertermica, o HIPEC.

“Le differenze di sopravvivenza osservate possono in parte essere spiegate dai tassi più bassi di chirurgia e chemioterapia tra i pazienti trattati negli ospedali di comunità”, hanno scritto gli autori. 

Queste discrepanze terapeutiche possono esse stesse derivare dalla mancanza di linee guida standardizzate, nonché dalla mancanza di esperienza nei centri comunitari”.

Una speranza dal trattamento HIPEC nei centri accademici?

I ricercatori stimano che il 45% dei pazienti sopravvive 10 anni o più se trattati con HIPEC e chirurgia citoriduttiva;

Negli ospedali tradizionali, solo il 10,4% inzia la chemioterapia lo stesso giorno dell’intervento (HIPEC).

Nei centri accademici, il 28,8% dei malati beneficia della combinazione HIPEC.

Che cos’è l’HIPEC?

L’HIPEC è un lavaggio intraperitoneale chemioterapico, riscaldato a una temperatura tra i 40 e i 42 gradi.

Questa temperatura è abbastanza alta da uccidere le cellule cancerose ma abbastanza bassa da proteggere le cellule sane.

Oltre ad essere utilizzato per trattare il mesotelioma peritoneale, l’HIPEC viene somministrato come terapia del cancro ovarico, tumore del colon, cancro gastrico e appendicolare.

Differenza fra terapia sistemica e HIPEC

La chemioterapia sistemica comprende la chemioterapia convenzionale o citotossica, la terapia ormonale, la terapia mirata, e l’immunoterapia.

Il trattamento avviene per via endovenosa, cosa che impedisce al farmaco chemioterapico di danneggiare troppe cellule sane in tutto il corpo. I pazienti tuttavia ricevono una minore concentrazione di farmaci. 

Con l’HIPEC, la terapia viene fatta circolare nella cavità addominale (peritoneo) per almeno 90 minuti dopo l’intervento chirurgico. 

Ciò consente ai pazienti di ricevere concentrazioni più elevate di farmaci chemioterapici, in grado di rimuovere tumori e lesioni.

In combinazione con la chirurgia, l’intero processo richiede in media 8-14 ore.

Una volta terminato il lavaggio HIPEC, i medici risciacquano la cavità addominale con una soluzione salina. Quindi chiudono le incisioni.

I vantaggi di questo tipo di terapia

Solitamente, i chirurghi mirano a rimuovere tutti i tumori visibili durante la chirurgia del mesotelioma. Tuttavia, è comune che alcune cellule tumorali rimangano. 

Se è vero che gli interventi chirurgici di ogni categoria oncologica hanno dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza, la terapia HIPEC  consente di:

1) raggiungere le cellule tumorali sulle superfici degli organi (la chemioterapia sistemica non riesce a trovarle);

2) colpire e uccidere tutte quelle cellule tumorali  rimaste dopo l’intervento, aiutando anche a prevenire le recidive;

3) prolungare l’aspettativa di vita, se combinata con la chirurgia;

4) alleviare i dolori;

5) ha inoltre meno effetti collaterali della chemioterapia sistemica.

Rischi ed effetti collaterali della chirurgia HIPEC

Tra gli effetti collaterali: sanguinamento, coaguli di sangue, infezioni, sensazione di affaticamento anche a distanza di mesi dal trattamento, problemi digestivi, ascesso.

E ancora: in alcuni casi la ferita non guarisce (deiscenza), si potrebbero formare delle fistole (connessione anormale tra due parti del corpo o tessuti) o di perforazioni del tessuto.

Ad ogni modo, lo studio ha rilevato che la chirurgia HIPEC ha un tasso di complicanze inferiore rispetto ad altre procedure.

Leggi gli altri studi a confronto

In precedenza, uno studio similare aveva rilevato una sopravvivenza mediana complessiva di 79 mesi, insieme a tassi di sopravvivenza a uno e cinque anni dell’84% e del 50%, rispettivamente.

Un altro studio sulla terapia di combinazione, aveva riportato tassi di sopravvivenza a uno e cinque anni rispettivamente del 77% e del 39%.

Trovare la competenza sul mesotelioma peritoneale è indispensabile

 “Occorre notare che le strutture accademiche non hanno necessariamente una maggiore esperienza nel mesotelioma con un volume più elevato di CRS e HIPEC rispetto a tutte le strutture ospedaliere tradizionali.

È stato stimato che sono necessari tra i 140 e i 220 casi per raggiungere la competenza tecnica”.

Si può usare HIPEC come cura palliativa?

In alcuni casi, l’HIPEC e la chirurgia possono si utilizzano come cura  palliativa.

Questo tipo di approccio è indicato quando non si può rimuovere del tutto il cancro di un paziente.

In tal caso, gli specialisti rimuovono quanto più possibile il cancro per offrire sollievo dai sintomi del mesotelioma.

Non tutti i malati di meotelioma peritoneale possono ricevere la terapia HIPEC.

Trattamento HIPEC: idoneità e ultimi dettagli

L’idoneità al trattamento va discussa con uno specialista. Questo perché la chemioterapia combinata con la chirurgia è considerata un trattamento multimodale (considerato più aggressivo).

Di sicuro, per poter beneficiare dell’HIPEC e della chirurgia occorre  essere, in “buona salute” e avere una discreta forza fisica, nonostante la malattia.

Tuttavia, i medici possono prendere in considerazione altri fattori individuali. I pazienti ritenuti non idonei, vengono dirottati verso altri trattamenti per il mesotelioma, al fine di migliorare la loro prognosi.

Il dipartimento ONA e l’impegno del Prof. Marcello Migliore

Grazie al Dipartimento di Terapia e cura del Mesotelioma, l’ONA ha ottenuto significativi risultati in campo di ricerca scientifica.

Il Prof. Marcello Migliore membro del Comitato Tecnico Scientifico ONA è tra i migliori chirurghi toracici. Inoltre, è grazie a lui che sono stati resi noti ulteriori importanti risultati per la cura del mesotelioma.

Infatti, il Prof. Migliore ha raggiunto notevoli obiettivi anche per il trattamento del mesotelioma pleurico. Il trattamento in oggetto è in via sperimentale e vede combinate chirurgia e chemioterapia intrapleurica ipertermica intratoracica.

Per saperne di più consigliamo la lettura della seguente pubblicazione: Mesotelioma Pleurico: Chirurgia e chemioterapia intrapleurica.

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