Aumentate le prestazioni a favore delle vittime amianto e anche l’assegno una tantum per i malati di mesotelioma non professionale. È questo il risultato di un emendamento alla legge di bilancio che riporta la firma di Debora Serracchiani, presidente del gruppo Pd alla Camera e Federico Fornaro, deputato di Articolo 1 e membro dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd Italia Democratica e Progressista.
Dal 1 gennaio 2023, come riporta “Il Piccolo”, la prestazione aggiuntiva della rendita (diretta o superstite) per patologie asbesto correlate per esposizione amianto è aumentata dal 15 al 17% rispetto a quella goduta.
Mesotelioma non professionale, aumenta l’assegno
Inoltre la prestazione una tantum a favore dei malati di mesotelioma non professionale o dei loro eredi passa da 10 a 15.000 euro. Un passo avanti nella battaglia delle vittime dell’amianto, il killer silenzioso che causa il mesotelioma, ma anche il tumore del polmone e tante altre patologie asbesto correlate.
Come spiegato dal presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”, l’asbesto si trovava in tantissimi ambiti lavorativi. Nei cantieri navali, nei cantieri edili, negli zuccherifici, solo per citarne alcuni. Tanti operai sono morti e continuano a morire per essere stati esposti senza protezioni al minerale.
L’esposizione può però avvenire anche perché la copertura del palazzo nel quale si abita, o semplicemente di un edificio vicino alla propria abitazione, è in amianto. Oppure il minerale killer si trova all’interno di un edificio pubblico. Sono ancora tanti per esempio gli ospedali che contengono asbesto. Questa è un’esposizione ambientale e le vittime non hanno diritto agli stessi benefici dei lavoratori. A loro spetta soltanto un assegno che ad oggi è di 10mila euro. Dal prossimo gennaio, invece, sarà aumentato a 15mila.
L’importanza delle bonifiche per la prevenzione
Un piccolo risarcimento per un ritardo nelle bonifiche che è indegno di un paese civile. Nonostante, infatti, la Legge 257 del 1992 abbia messo al bando l’amianto, non ha obbligato alla rimozione se non in casi particolari e dopo un iter lungo e tortuoso. Questo, purtroppo, ha causato nuove esposizioni che porteranno nei prossimi anni a nuovi casi di patologie legate all’amianto.
Bonificare è, invece, necessario per prevenire nuovi tumori e preservare quindi la salute dei cittadini e per liberare l’ambiente. Per questo l’Ona ha anche realizzato una App per le segnalazioni dei siti contaminati.