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domenica, Gennaio 26, 2025

Mesotelioma da amianto: studi e centri specializzati

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La patologia simbolo dell’esposizione ad amianto è il mesotelioma. Questa grave neoplasia colpisce principalmente la pleura e purtroppo le aspettative di vita delle vittime sono basse. Per questo è importante continuare la ricerca e promuovere studi sperimentali che possano contribuire ad aumentare le possibilità di sopravvivenza del paziente.

Mesotelioma da amianto: il primo passo è la diagnosi precoce

Il primo passo da compiere è ottenere la diagnosi precoce. Chi, infatti, è stato esposto ad amianto, principalmente durante la propria attività lavorativa, e teme danni alla propria salute deve rivolgersi a centri specializzati. Qui la possibilità di ricevere una diagnosi veloce e accurata è maggiore.

Il primo esame diagnostico a cui si può essere sottoposti è la radiografia del torace. Poi esistono altri accertamenti che servono ad avvalorare la diagnosi, come la tomografia computerizzata (TC), la tomografia a emissione di positroni (PET), la toracoscopia e la risonanza magnetica, la quale aiuta a determinare se la malattia è isolata o ha invaso la parete toracica e la struttura circostante. A questi si aggiungono tecniche più invasive, come la biopsia della pleura.

Infine esistono esami che riescono a determinare lo stadio di sviluppo del mesotelioma. Il più utilizzato è il sistema TNM, che tiene in considerazione:

  • la diffusione del tumore;
  • il coinvolgimento dei linfonodi;
  • la presenza di metastasi.

Gli approcci terapeutici e centri specializzati

La determinazione dello stadio di sviluppo del tumore è fondamentale per impostare il percorso terapeutico più appropriato, da eseguire in centri specializzati. Infatti, se il mesotelioma è di stadio I-II-III è potenzialmente operabile. Altrimenti è da preferire la terapia con i farmaci. Le due operazioni possibili sono:

  • la pneumonectomia extra-pleurica, cioè l’asportazione completa della pleura;
  • pleurectomia/decorticazione, che prevede l’asportazione completa della pleura ed eventuale rimozione di tessuto fibroso, con la possibile asportazione anche del diaframma e del pericardio se intaccati dal mesotelioma da amianto.

In caso non sia possibile eseguire un intervento chirurgico, il trattamento di prima linea consiste nel sottoporsi alla chemioterapia con Pemetrexed e sali di platino. In alternativa si possono assumere gli immunoterapici Ipilimumab e Nivolumab.

Per quanto riguarda, invece, il trattamento di seconda linea, esso consiste in una chemioterapia con Vinorelbina o con Gemcitabina. Recentemente è stato approvato il trattamento in seconda linea anche con Ramucirumab, un farmaco che arresta la crescita dei vasi sanguigni del tumore (VEGF inibitore), in combinazione con il farmaco chemioterapico Gemcitabina.

La radioterapia del torace nei pazienti con mesotelioma pleurico può essere considerata come terapia nel contesto di trattamenti multimodali. Tuttavia serve soprattutto a controllare i sintomi e il dolore.

A tutte queste pratiche si aggiunge poi il supporto psicologico del pazienti e dei familiari, il cui scopo è anche quello di promuovere corretti stili di vita.

Gli studi sperimentali clinici attualmente in Italia

Gli studi sperimentali hanno un ruolo importante per far progredire la lotta contro le malattie, tanto più nel caso di tumori rari come il mesotelioma. Il paziente che si sottopone a questi studi può quindi avere l’opportunità di provare nuovi trattamenti, che potrebbero aumentare le sue aspettative di vita.

Uno degli studi sperimentali clinici attualmente attivi in Italia per il mesotelioma prevede la radioterapia accelerata ipofrazionata nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno. Altre ricerche, invece, prevedono l’assunzione del farmaco Pembrolizumab in pazienti con tumore solido avanzato oppure con il vaccino autologo delle cellule dendritiche in pazienti con mesotelioma avanzato, dopo il fallimento delle terapie precedenti.

Con le cellule dendritiche nel mesotelioma, un ulteriore studio somministra ai pazienti l’immunoterapia. Mentre un altro somministra il farmaco Atezolizumab per il trattamento adiuvante del mesotelioma pleurico maligno.

Infine in Italia sono in corso uno studio di fase II in pazienti HRR/PDL1 positivi con mesotelioma pleurico maligno o con carcinoma polmonare non a piccole cellule, e uno studio per la valutazione di un inibitore di PI3K delta (IOA-244) in pazienti con cancro metastatico di varia origine.

Centri medici per il mesotelioma da amianto

Il mesotelioma è una patologia rara, che deve essere affrontata da un gruppo multidisciplinare di medici esperti, composto da: oncologo, chirurgo, anatomopatologo, radioterapista, radiologo, radiologo interventista, fisioterapista, terapista del dolore.

Dal 2017 in Europa è attiva la Rete EURACAN, che unisce i centri clinici European Reference Network (ERN). I centri italiani, che fanno parte di questa rete e sono specializzati in mesotelioma, sono:

  • Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria (Piemonte);
  • Città della Salute Azienda Ospedaliera – Universitaria Città della Salute e della Scienza, Torino (Piemonte);
  • Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano (Lombardia);
  • Istituto Europeo di Oncologia, Milano (Lombardia);
  • Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pordenone – Friuli Venezia Giulia);
  • Istituto Oncologico Veneto IRCCS (Veneto);
  • IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova (Liguria);
  • Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (IRST) “Dino Amadori” – IRCCS, Meldola (Emilia Romagna);
  • Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, Siena (Toscana);
  • Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO), Roma (Lazio);
  • Centro di Coordinamento Regionale per i Tumori Rari (CRTR) – AOU, Napoli (Campania).

La tutela delle vittime di mesotelioma dell’ONA

La ricerca sta compiendo passi avanti nelle terapie e nelle diagnosi precoci non solo del mesotelioma ma anche di tutte le altre malattie asbesto correlate: tumore del polmone, della laringe, della faringe, delle ovaie e del colon.

A supportare le vittime dell’amianto e le loro famiglie c’è l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. Quest’ultimo è anche autore dell’importante guida: “Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni“.

«Si continua a morire di malattie asbesto correlate. Almeno 7mila persone sono morte nell’ultimo anno. Eppure, la politica tace e le istituzioni sono assenti – afferma l’avvocato Bonanni -. Rendo pubblici i dati delle nostre rilevazioni aggiornate a tutto l’anno 2022: 2mila casi di mesotelioma, indice di mortalità al 93%, un numero di decessi che solo per questa neoplasia sfiora i 1.900. 4mila casi di tumore al polmone asbesto correlati con un indice di mortalità dell’88%, e quindi un numero di decessi che sfiora i 3.550. Una vera e propria emergenza con 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto».

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