Alta l’incidenza dei casi di Mesotelioma in Piemonte, Lombardia, Liguria e Abruzzo. L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ottiene il riconoscimento per il caso di Luigi Vitullo. Alla vedova, accreditata la rendita vitalizia INAIL e liquidata la pensione INPS.
Amianto: l’impegno del presidente ONA, avv. Ezio Bonanni
L’amianto è un killer pericolosissimo che continua a mietere e affliggere le vite di tante persone e dei loro familiari. Malattie professionali, esposizioni domestiche o casuali, continua ad affermare la sua spietatezza non guardando in faccia ai malcapitati. In maniera per così dire democratica, uccide sempre, comunque e dovunque. Sulla gravità della situazione presente ancora in Italia circa la presenza di amianto, si batte da anni l’avv. Ezio Bonanni. Il presidente dell’ ONA, con il suo impegno legale e non solo, è riuscito a ottenere la condanna a carico dell’INPS, per ciò che attiene il caso del Sig. Luigi Vitullo, ottenendo l’accredito delle maggiorazioni contributive per l’amianto.
L’avv. Bonanni ha, infatti, ribadito e sottolineato in una recente intervista, l’importanza e la necessità nel nostro Paese di attivare azioni di bonifica amianto. Il materiale cancerogeno e mortale è infatti ancora troppo presente in molte strutture, luoghi pubblici e ambienti di lavoro.
«È necessario quindi bonificare, a partire dalle scuole, ce ne sono quasi 2.500 ancora in Italia con l’amianto. Poi sono necessarie ulteriori procedure, non solo per i militari, in particolare per coloro che sono in servizio nella Marina Militare, ma anche nell’edilizia e nei settori più vari», ha affermato Bonanni.
L’avvocato dunque ha sostenuto che oltre alla rendita INAIL, che spetta ai familiari delle vittime da malattia professionale, è importante innanzitutto assicurare l’avvio delle bonifiche delle aree con presenza di amianto e assicurare una giusta tutela sanitaria oltre che giudiziaria.
Mesotelioma: le aree ad alto rischio
Sono le regioni più industrializzate a registrare una maggiore presenza di casi di Mesotelioma, la più grave forma di cancro dovuta all’esposizione all’amianto. In particolare, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte.
L’indagine effettuata sulle regioni ha evidenziato un alto tasso di incidenza di Mesotelioma Pleurico. Sono molte le storie di cui possiamo portare esempio. Tra i casi di rilievo quello di Antonio Dal Cin, finanziere, che grazie alla sua forza è riuscito ad arrestare il decorso della malattia, evitando così la morte. La signora Paola Santospirito, che si ammalò per aver inalato le fibre di amianto residue sulle tute da lavoro del marito, in servizio nella Marina Militare Italiana.
La maggior parte dei casi di vittime di amianto, che si sono ammalate di mesotelioma in Liguria, hanno in comune i cantieri navali, con le loro navi cariche di amianto. Vale la pena citare, ancora, lo stesso colonnello dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, riconosciuto anch’egli come Vittima del Dovere, per aver inalato nanoparticelle di metalli pesanti e radioattivi.
Un’amara vittoria legale
Il caso più recente però, è la drammatica storia di Luigi Vitullo, morto di mesotelioma pleurico epitelioide all’età di 54 anni. La vittima ha respirato polveri e fibre di amianto ininterrottamente per ben undici anni, dal 1976 al 1987. La vedova del deceduto, operaio generico inizialmente non riconosciuto come Vittima del Dovere, ha ottenuto giustizia grazie al sostegno del suo legale l’avv. Ezio Bonanni e dell’ONA.
L’ ONA infatti è intervenuto a favore del malcapitato e dei suoi cari, ed è riuscito a ottenere il riconoscimento, dapprima della rendita INAIL in favore della vedova Vitullo e, quindi, della condanna a carico dell’INPS da parte della Corte di Appello dell’Aquila. L’ente dovrà per questo ricostituire la posizione contributiva della vittima e liquidare la giusta reversibilità alla vedova, la sig.ra Antonietta Cicchini. In tutto si tratterebbe di una rendita vitalizia di circa 12mila euro l’anno. Quindi, di 60mila euro di arretrati.
Garantire i diritti dei più deboli
Grazie all’azione legale dell’avv. Ezio Bonanni, che ha presentato ricorso, giustizia è stata dunque fatta. Questa sentenza è un forte richiamo all’impegno e alle responsabilità che di fronte alla drammaticità di queste situazioni le istituzioni tutte devono perseguire. Il loro primario interesse deve essere dunque quello di garantire la protezione e il sostegno alle vittime di amianto.
Ricordiamo come da anni l’ONA è al pieno servizio dei più deboli, con un servizio di consulenza che accoglie continuamente segnalazioni di amianto, disponendo di un sito dall’alto contenuto informativo sui rischi e sulle malattie asbesto correlate, e di un numero verde sempre attivo all’ 800 034 294.