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domenica, Marzo 16, 2025

Amianto a Latina: 100 casi di mesotelioma nella provincia

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Latina, Gaeta e Aprilia: 100 casi mesotelioma diagnosticati

L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS è intervenuto all’incontro pubblico organizzato dal Comune di Aprilia in merito alla presenza di amianto a Latina e nella provincia.

L’incontro dal titolo “Amianto e diossina, tesi a confronto. Come proteggersi?”, ricorda che in provincia di Latina sono stati censiti oltre 100 casi di mesotelioma.

Questo cancro è provocato sempre e soltanto dall’amianto. Ed è solo la punta dell’iceberg! Perché le fibre della famiglia dei minerali provocano anche: asbestosi polmonare, placche pleuriche o ispessimenti della pleura.

Oltre naturalmente ad altre forme di tumore come il cancro al polmone, tumore della laringe, dell’ovaio, tumore della faringe, dello stomaco, del colon retto e dell’esofago.

La necessità di bonificare il territorio agropontino

“Sono necessarie le bonifiche per evitare che le esposizioni ad amianto provochino l’insorgere di altre malattie e, purtroppo, altri decessi (prevenzione primaria).

Così come è necessaria la sorveglianza sanitaria, per ottenere una diagnosi precoce che permetta l’inzio delle terapie in tempo utile per salvare vite umane (prevenzione secondaria).

Il tutto in aggiunta al risarcimento dei danni, che però non restituisce la salute e la vita a chi l’ha persa.

Ecco perché occorre evitare ogni forma di esposizione: solo così possiamo vincere la guerra contro l’amianto.

Al tempo stesso, vanno evitate anche le esposizioni ad altri cancerogeni, perché altrimenti si crea una sinergia ed un potenziamento: in sostanza, rischio zero”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS.  

EcoX di Pomezia: dispersi agenti tossico nocivi

L’incontro del 17 giugno 2017 è stato organizzato in seguito a quanto accaduto lo scorso 5 maggio all’EcoX di Pomezia. Difatti, a maggio un violento rogo ha disperso una serie di agenti tossico-nocivi, tra cui diossine ed IPA.

Durante l’incontro l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA, ha fornito informazioni utili per la tutela preventiva, diagnostica e terapeutica per tutti coloro che sono stati esposti ad amianto e altre sostanze cancerogene.

In questo modo, il Presidente ONA ha dimostrato che il rischio amianto è presente anche nella nostra provincia, nonostante se ne parli poco.

I dati shock che l’avvocato ha presentato descrivono una situazione a rischio molto sottovalutata da parte delle istituzioni.

Cittadini in ostaggio dalle azioni giudiziarie

Infatti, la problematica dell’amianto a Latina desta poco attenzione e troppo spesso, a rimetterne la salute sono i cittadini.

Gli stessi costretti ad intraprendere delle lunghissime cause legali e, molti di loro, non riescono nemmeno a vedere riconosciuti i loro diritti, in quanto già gravemente malati.

Molti di loro sono costretti a continuare a lavorare nonostante la presenza accertata della malattia causata dall’esposizione all’amianto.

A questo punto ci chiediamo il perché non viene riconosciuto loro il prepensionamento che gli spetta. Non è giusto vedere persone morire per lavorare.

Quando queste persone non riescono ad aspettare l’esito della causa, subentra la frustrazione dei loro stessi familiari che gridano giustizia per vedere riconosciuti i diritti dei propri cari.

Le istituzioni in tutto questo dove sono? Sarebbe necessario prevenire queste situazioni, attuando uno dei principi che l’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione rappresentativa delle vittime e dei familiari esposti ad amianto, continua a diffondere, cioè la prevenzione primaria, attraverso la bonifica dei siti a rischio.

I numeri della strage di amianto in Italia

L’amianto a latina miete tante vittime, ma in Italia, in generale, la situazione è anche peggio. Sono 6000 i decessi per patologie asbesto correlate.

Di queste 1500 decessi a causa del mesotelioma, vanno aggiunti almeno 3000 decessi in seguito a tumori polmonari causati dall’amianto, e a questa drammatica contabilità si devono aggiungere tutte le altre patologie, che portano l’Associazione a tale stima.

I numeri della strage nella regione Lazio

Nel Lazio sono stati censiti fino al 2011 n. 811 casi di mesotelioma: un numero altissimo se consideriamo l’istituzione del registro da pochi anni, e che poi debbono essere aggiunte tutte le altre patologie asbesto-correlate (tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all’ovaio e per non parlare dell’asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari).

I numeri della strage nella provincia di Latina

Circa 100 casi di mesotelioma per esposizione al materiale dal 2001 al 2015.

  • 19 i casi di mesotelioma accertati causa amianto Latina, tra il 2001 e il 2014 (Fonte Dep Lazio);
  • 13 i casi di mesotelioma accertati a Gaeta, tra il 2001 e il 2014 (Fonte Dep Lazio);
  • 12 i casi di mesotelioma accertati ad Aprilia, tra il 2001 e il 2014 (Fonte Dep Lazio);
  • 8 i casi di mesotelioma accertati a Sezze, tra il 2001 e il 2014 (Fonte Dep Lazio);
  • 7 i casi di mesotelioma accertati a Formia, tra il 2001 e il 2014 (Fonte Dep Lazio).
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