Mentre i casi di Covid aumentano in questa ondata estiva il governo non dimentica i tanti medici ed operatori sanitari che hanno perso la vita all’inizio della pandemia. Il Covid 19 è arrivato improvviso, sembra non ci fosse un piano d’emergenza o che fosse troppo datato, non c’erano cure e nemmeno dispositivi di protezioni sufficienti.
In quel contesto in tanti hanno dato tutto per cercare di salvare più vite possibile. Tanti non ce l’hanno fatta, 374 per la precisione. Professionisti, uomini, donne, che hanno lasciato soli i propri familiari.
In relazione all’elargizione per le famiglie dei medici di medicina generale è intervenuto rispondendo ad un question time di Villani (M5s), il ministro alla Salute, Roberto Speranza.
Medici morti per Covid, prima riunione con l’Inail
“Il 4 luglio del 2022, si è tenuta una prima riunione di coordinamento tra il Dipartimento per le politiche della famiglia e l’Inail per verificare i dati sulla platea dei destinatari. È ferma intenzione del Governo procedere con ogni possibile sollecitudine per garantire in tempi rapidi l’erogazione“.
Elargizione alle famiglie dei medici di medicina generale
“Voglio rassicurare gli onorevoli interroganti – ha detto Speranza – che è ferma intenzione del Governo procedere con ogni possibile sollecitudine per garantire in tempi rapidi l’erogazione delle speciali elargizioni riconosciute dalla disposizione in esame in favore dei familiari di tutto il personale sanitario, naturalmente compresi i medici di medicina generale che, per noi, rappresentano un punto essenziale del Servizio sanitario nazionale”.
“Ringrazio in modo particolare gli interroganti – ha specificato – che mi consentono di tornare su un tema che mi è particolarmente caro”.
Medici, il fondo per le speciali elargizioni
Ha quindi ricordato ai presenti come la legge 27 aprile 2022, n. 34, abbia incrementato da 10 a 15 milioni di euro le risorse del fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, destinato proprio a speciali elargizioni.
Queste sono destinate al coniuge, ai figli e, in mancanza, ai genitori degli esercenti le professioni sanitarie e degli operatori sociosanitari che, durante la pandemia, abbiano contratto mentre lavoravano una patologia alla quale sia conseguita la morte per effetto diretto o come concausa dal contagio Covid.
A giugno il Dipartimento per le politiche della famiglia ha convocato una riunione di coordinamento con il Ministero della Salute. Sono stati affrontati diversi nodi. In primis la natura dell’elargizione da corrispondere. Poi l’individuazione degli eredi destinatari dell’elargizione, secondo l’accezione del codice civile. Quindi le modalità concrete di corresponsione delle quote, da definire a seguito dell’individuazione esatta della platea dei beneficiari previsti dalla legge. Infine l’individuazione di un soggetto per la procedura anche di erogazione del beneficio. A tale ultimo riguardo, si è ipotizzato di proporre all’Inail di svolgere tale ruolo.
M5S: “Ci auguriamo decreto in tempi rapidissimi”
“Più volte, in quest’Aula – ha sottolineato Gilda Sportiello del Movimento 5 stelle – abbiamo celebrato e sinceramente e sentitamente ringraziato tutto il personale. Sia quello sanitario che sociosanitario, che durante l’emergenza del Covid, dai primi momenti, ha lavorato e ha fatto molto di più.
Non si è limitato a svolgere il proprio lavoro, ma è andato oltre ogni dedizione possibile. Sacrificando a volte anche la propria stessa vita per tutelare una comunità intera”. Ora i loro cari “aspettano anche un gesto, una presenza, dallo Stato e da tutta la comunità.
Noi, quindi, ci auguriamo che l’emanazione del decreto avvenga in tempi rapidissimi, perché l’attesa è già stata lunghissima”.