MCS sensibilità chimica multipla e l’amianto. In inglese SCM, ovvero Multiple Chemical Sensitivity, è una condizione patologica che compromette in maniera cronica diversi apparati del nostro organismo.
La compromissione diviene tanto stabile da indurre un’ipersensibilità di tipo allergico, a diversi prodotti chimici. Con conseguenti episodi acuti di malattia multi organo in occasione di contatto anche minimo, alle sostanze incriminate.
Come è noto, la MCS è quindi una patologia multifattoriale, multi organica e multi sistemica, della quale sono affetti un numero sempre crescente di individui.
Nella maggioranza dei casi, anche se non esclusivamente, si tratta di una malattia professionale, causata dall’utilizzo di agenti patogeni quasi sempre di origine antropica.
Questi agenti patogeni sono presenti nell’ambiente di lavoro, determinando pericolose esposizioni. Inoltre, sono presenti numerosi agenti patogeni anche nei prodotti alimentari. Un altro fattore determinante nell’insorgenza della sensibilità chimica multipla è l’inquinamento dell’aria e la contaminazione dell’acqua potabile.
Le correlazioni tra MCS e patologie asbesto correlate
Proprio come accade per le vittime di patologie asbesto correlate, ogni anno migliaia di persone si recano nelle strutture mediche che purtroppo non sempre sono adeguate al trattamento di patologie di questo tipo.
Infatti, riconosciamo una forte correlazione tra la MCS e le patologie asbesto correlate. Sono tutte condizioni causate dalla presenza di cancerogeni negli ambienti di vita e di lavoro.
In Italia, effettivamente, nonostante la messa al bando della fibra killer, avvenuta con la legge 257 del 1992, sono stati recentemente censiti circa 40milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto.
MCS: le reazioni della comunità scientifica
A peggiorare ulteriormente la situazione sono i ritardi nella ricerca scientifica. I risultati della ricerca in merito alla sensibilità chimica multipla sono ben lontani dal ricostruire ogni dettaglio della patologia.
Anche l’opinione della comunità scientifica si anima in merito ai fattori di insorgenza della MCS sensibilità chimica multipla.
Alcuni esperti disquisiscono sulla natura patologica dei sintomi dei quali sono affetti i pazienti, sorvolando sul fatto che i medesimi vivano una condizione drammatica, che ormai siano molte migliaia e soprattutto che anche un’eventuale origine psicosomatica non annulla la natura di patologia.
Un altro fattore che accomuna la sensibilità chimica multipla alle patologie amianto correlate, soprattutto quelle neoplastiche, è l’esito infausto di esse.
Questo fattore comune dovrebbe indurre la scienza medica a concentrare maggiore attenzione sulla problematica e puntare soprattutto alla prevenzione primaria.
Contaminazione ambientale: la soluzione è la prevenzione primaria
L’unica soluzione efficace per porre fine a questa strage è la rimozione dell’agente patogeno, ovvero la prevenzione primaria.
Quindi è necessario evitare ulteriori esposizioni ad agenti cancerogeni, quali l’amianto, il benzene, il piombo, l’alluminio etc… Il fine è quello di salvaguardare anche i cittadini sensibili ma non ancora affetti da patologia.
Basti solo considerare che gli agenti sono assoggettati soltanto a limiti di soglia. Ma è stato ampiamente dimostrato che in realtà non sussiste una quantità minima con la quale si è al riparo dal rischio di insorgenza della MCS. Un analogo discorso è associato alle fibre di amianto.
Difatti anche per le fibre di asbesto non vi è una vera e propria soglia sotto la quale non vi è rischio. Per questa ragione, è ormai opinione comune, che l’unica fibra che non uccide è quella che non viene respirata.
MCS sensibilità chimica multipla ed amianto
Anche se la pericolosità delle fibrille di amianto non è correlata solo alla respirazione o l’aerodispersione. Purtroppo le fibre di amianto sono pericolose anche se ingerite attraverso l’acqua potabile e in Italia purtroppo, ci sono ancora km e km di tubature in amianto.
Tant’è che ciò è riportato anche nella revisione della monografia IARC in materia di amianto. Così come riportato anche in questo nostro vecchio articolo.
Quindi, sarebbe fondamentale applicare il principio di precauzione ed anche la prevenzione. Si tratta quindi di strumenti necessari per la tutela dell’ambiente e della salute umana.
Da sottolineare è anche l’importanza della diagnosi precoce, sia dell’MCS che delle malattie asbesto correlate.
Il punto chiave è però evitare le esposizioni. Perché quando si creano queste esposizioni e si arriva alla malattia, è già tardi.
Questo vale per tutti i casi e per tutte le forme di inquinamento. Prevenire vuol dire anche diagnosticare la patologia in fase iniziale. Questo è molto importante. Infatti, le cure la tempestività delle cure, che fa aumentare le probabilità di una loro efficacia.
Ciò anche se non vi è certezza assoluta del ritorno allo stato di salute del paziente.
Sensibilità chimica multipla: perché negarne l’esistenza?
Anche a voler negare l’esistenza della MCS come patologia organica, dunque, quanto da noi prospettato appare in ogni caso corretto. Questo avviene sia sotto il profilo della scienza medica, della bioetica, sia sotto il profilo della scienza giuridica, e dell’etica giuridica.
Se alcuni scienziati negano la natura organica dell’MCS, e ne affermano la natura psicosomatica, non per questo si esclude la necessità di una adeguata prevenzione, diagnosi e cura. La sensibilità chimica multipla rimane pur sempre una patologia dannosa per l’uomo.
Per questi motivi, deve essere lodato il ruolo assunto dal Prof. Giancarlo Ugazio, medico e scienziato non in vendita. Per decenni è stato ordinario di patologia generale presso l’Università di Torino, dopo un percorso negli Stati Uniti.
Sensibilità chimica multipla, amianto e impegno dell’ONA
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, fin dalla sua costituzione nel 2008, è stata in prima fila, per la tutela della salute.
Il benessere e la vita sono i beni più preziosi per l’essere umano. L’inquinamento ambientale e quello dovuto all’utilizzo di materiali dannosi, mette a rischio questo bene.
Non solo, ma anche il futuro dell’umanità è a rischio. La vicenda covid-19 e la pandemia che ne è derivata, sono la conseguenza del consumo dell’ambiente. Ciò è stato ribadito anche nella dodicesima puntata di ONA TV.
Il disastro ambientale non è soltanto quello dell’amianto e del processo eternit, ma anche la deforestazione. Così l’invasione delle caverne, dove i pipistrelli sono i portatori del coronavirus.
Questo solo per rimanere nell’esempio della pandemia che sta distruggendo l’economia mondiale. Quindi, tutelare l’ambiente e non diffondere veleni è l’unica chiave di volta per mantenere la possibilità di un futuro che non sia di lutti e tragedie.
Questa è la via tracciata dall’ONA. Così per la tutela delle vittime per le quali l’ONA ha costituito lo speciale dipartimento di assistenza medica e legale.