Maverick Lo Bianco è uno degli ospiti di Casa Sanremo. Ha partecipato alla trasmissione di Massimo Lucidi: “Storie di resilienza del merito e del talento”, è un giovane imprenditore di 28 anni. Con lui anche l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, che danno lotta contro l’amianto.
“Un giorno importante – aveva commentato Lo Bianco poco prima di arrivare a Sanremo – un inizio che è il prosieguo di un lungo viaggio. Finalmente potrò presentarlo su un palco importante, in uno degli eventi più importanti della nostra nazione. Lo guardavo fin da bambino sul divano con i miei genitori ed oggi poter essere lì a raccontarmi e raccontare la nostra storia per me è un orgoglio infinito”.
Oggi lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato molto di sé, dello stop a causa del Covid-19 e della sua voglia di rivalsa che lo ha portato ad abbracciare altri progetti tra cui il brand NEVER. Della sua attenzione per l’ambiente e della sua volontà di mobilitarsi anche contro l’amianto.
Maverick Lo Bianco, un giovane imprenditore a Londra per la creazione di un brand che pone al centro il benessere fisico, da raggiungere con lo sport e una sana alimentazione. Come mai ha scelto proprio Londra?
“Ho scelto Londra perché c’ero stato con la mia famiglia in vacanza, una settimana prima il mio trasferimento ufficiale. Al mio rientro a Ciampino non ho fatto in tempo a tornare che già avevo prenotato un nuovo biglietto. Avevo sentito un richiamo: dovevo trasferirmi. Poi con il passare del tempo oggi ho capito il motivo. Il motivo è collegato con quello che sto facendo: il mio progetto richiama sempre l’arte e la cultura italiana, mediterranea. Prima di me gli antichi romani sono venuti a Londra e hanno posto le basi per la costruzione di questa città. Dove anche il nome richiama la nostra storia. La cultura ritorna sempre”.
Mi parli del suo progetto. Come si è sviluppato e a che punto è?
“Il mio progetto si divide in diverse fasi, con un unico scopo comune. Il brand che si chiama NEVER abbraccia benessere, sana alimentazione, educazione sportiva, allenamento fisico e mentale, capi di abbigliamento made in Italy disegnati e prodotti in Italia. Il messaggio è duplice: un richiamo allo spirito italiano e la volontà di trasferire la cultura del benessere che il brand incarna, anche per esempio attraverso l’abbigliamento. Non stai prendendo soltanto un prodotto, ma quello che andrai ad indossare porta con sé un messaggio, uno stile di vita che può diventare tuo: che comprende l’arte, la moda, la cucina italiana e il movimento.
Sto creando, sempre in questo senso, delle bevande, degli integratori alimentari sempre legati al brand. Tutto il mio percorso viene anche raccontato attraverso il cinema. Attraverso quella che è la mia prima passione racconto il mio background storico, culturale e artistico, rappresento me stesso, ma anche tutto quello che di bello c’è nella mia terra.
Ho prodotto e realizzato il cortometraggio “Mediterraneo” perché ho tanto da raccontare: le esperienze, le persone, le culture e le religioni diverse che ho conosciuto a Londra. Sento il bisogno interiore di trasferire il mio percorso alle persone che incontro. Così come voglio trasferire quella luce di speranza alle persone che vedranno il film”.
La salute è un diritto fondamentale della persona umana, cosa possiamo fare come singoli per il nostro benessere? Quali sono i consigli che vuole condividere?
“Quando ero piccolo mi è stato detto che “siamo ciò che mangiamo”. Non mi piace consigliare le persone a seguire una dieta, ma un corretto stile di vita: mangiare bene, mangiare sano. Il mio consiglio quindi è amare questo stile di vita, questo porta a stare bene. Consigli di fitness ed esperti del settore ti porteranno ad un punto in cui non potrai farne a meno.
Questo è stato anche il mio percorso – ha continuato Maverick Lo Bianco – ho sentito di dovermi prendere cura di me stesso, dobbiamo amarci e il cibo è una sana forma per dirci ‘ci vogliamo bene’. Non dieta, ci concediamo una pizza il abato sera, ma tutti i giorni vogliamo mangiare bene. Se scatta questo meccanismo diventa poi automatico”.
Lei ha anche un’altra grande passione, quella cinematografica. Ha già recitato in due film autoprodotti: “Non mi seguire” e “Mediterraneo”. Come sono nati? E come si sposano queste sue due passioni e come riesce a conciliarle?
“Mediterraneo racconta il mio percorso ed il brand. Prima di trasferirmi a Londra facevo l’attore. Con la pandemia ho dovuto fermarmi e ho iniziato a far stare bene gli altri. Ho sentito che c’era qualcosa che mi mancava: fare un film che raccontasse una verità. Abbinare il brand al cinema: ho capito qual era l’anello di congiunzione.
Londra mi ha portato al centro di un mix di culture che mi ha fatto scoprire molto degli altri e di me stesso”.
Ha nuovi progetti cinematografici, o di altro tipo?
“Mediterraneo è un cortometraggio e ho racchiuso tutto quello che volevo raccontare. C’è ancora tanto però da girare, nuove terre da scoprire: è un viaggio in cui c’è sempre qualcosa in più da trasferire.
Per quanto riguarda il brand sto pensando di lanciare nuovi prodotti sia in Italia che all’estero”.
Tanti i traguardi che ha raggiunto Maverick Lo Bianco, tra i quali anche una presenza a Canne. Ora la partecipazione a Casa Sanremo. Che ne pensa?
“Con “Mediterraneo” sarò anche alla Mostra del Cinema di Venezia e all’Italian Contemporary Film Festival di Toronto. Bella l’esperienza a Sanremo nel Festival più importante. Mi sono trovato al tavolo con diverse professionalità, ma con la stessa passione di portare avanti un unico messaggio, di creare quella sinergia di poter farcela insieme. L’Italia io la amo e a Londra la amano tanto, ma dobbiamo amarla ancora di più. Soli non andiamo da nessuna parte. Anche il calore del pubblico fuori è stato bellissimo. Una bella soddisfazione”.
“Questo ragazzo – ha dichiarato l’avvocato Bonanni parlando del giovane Maverick Lo Bianco subito dopo averlo conosciuto a Sanremo – rappresenta la lotta creativa per una qualità di vita migliore, in un ambiente sano e in questo senso anche contro l’amianto. Esprimo un grande apprezzamento per quello che ha realizzato finora e per lo sguardo teso che ha verso il futuro”.
Amianto, i rischi per la salute
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, lotta da anni contro la strage silenziosa causata dall’amianto. Al format di Casa Sanremo è intervenuto proprio per far capire come la sostenibilità non può prescindere dalla sicurezza sui luoghi di lavoro. E l’asbesto purtroppo ha causato tante vittime e continua a causarne, proprio tra i lavoratori.
Per decenni infatti le aziende lo hanno utilizzato per le sue caratteristiche, nonostante da tempo si conoscesse la sua pericolosità. Anche a Sanremo Bonanni ha spiegato come, nonostante una Legge che vieti l’estrazione dell’amianto, le vittime per veder riconosciuti i propri diritti devono intraprendere lunghe battaglie legali.
L’assistenza legale dell’ONA
L’ONA è al fianco di chi a causa dell’esposizione all’amianto si è ammalato (mesotelioma, altri tumori, asbestosi), con una assistenza legale e medica. Per aiutare le bonifiche, in ritardo in Italia, ha creato anche una App. Qui i cittadini possono segnalare i siti contaminati.
Di amianto muoiono, secondo stime ONA, oltre 7mila persone l’anno. I dati completi sono raccolti nell’ultima pubblicazione dell’avvocato Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”. Anche l’INAIL ha elaborato alcune statistiche, come il VII Rapporto ReNaM e il “Le malattie asbesto correlate” del 2021.