Amianto in navigazione: l’intervento del presidente ONA
Per il giorno 20.10.2018 è previsto il convegno ONA “Amianto in navigazione” , nel quale l’Avv. Ezio Bonanni discuterà del rischio amianto per i marittimi.
Lo scorso anno saltò fuori un carteggio riservato, datato 30 dicembre 1969, relativo alla corrispondenza tra gli alti vertici della Marina militare e alcuni scienziati dell’epoca, attestante che la Marina conosceva già 48 anni fa la pericolosità dell’amianto per i lavoratori.
La Procura di Padova interviene sul tema
Tra gli “eccellenti”, accusati durante i Processo Marina bis del 25 maggio 2015, “di aver omesso al personale appartenente alla Marina dei rischi per la salute insiti negli ambienti di vita e di lavoro, a causa della presenza di amianto, tanto all’interno degli Arsenali, quanto all’interno delle navi militari” vi sono gli ex capi di stato maggiore Filippo Ruggiero, Umberto Guarnieri e Guido Venturoni, ex comandanti in capo della squadra navale come Mario Porta ed un ufficiale medico, Rodolfo Stornelli, medaglia d’oro al merito della Repubblica Italiana per la Salute Pubblica.
Secondo il magistrato dell’accusa Sergio Dini, “gli alti ufficiali non avrebbero informato gli operai dei rischi che correvano, a causa delle polveri che respiravano, e dei materiali contenenti amianto che indossavano, guanti, tute, etc.”.
Inoltre “avrebbero omesso di sottoporre con regolarità i dipendenti della Marina militare a controlli sanitari specifici; e di adottare misure almeno per ridurre, secondo le possibilità della tecnica, il diffondersi delle polveri contenenti amianto”.
Più morti che in guerra, ma il Parlamento tace
La fibra killer nel nostro Paese ha fatto più vittime delle guerre, ciononostante in Parlamento si è parlato assai superficialmente dell’amianto presente nelle navi militari italiane e del suo lento smaltimento, nonostante la tossicità della fibra fosse nota alla Marina dal 1967 e il minerale al bando dal 1992.
Le prime dichiarazioni sulla tutela
La prima dichiarazione ufficiale è del 2001.
Per l’occasione l’allora ministro La Russa, messo alla stretta grazie a due interrogazioni parlamentari, si vide costretto a dare delle spiegazioni in merito ala questione, anche se furono assai vaghe…
Non fu in grado infatti di quantificare la presenza di amianto, quanto ne fosse stato eventualmente rimosso né quali siano i costi o i tempi per la bonifica totale della flotta.
Un anno dopo: aggiornamenti sul caso
I primi numeri di Di Paola fu Di Paola a rispondere al Parlamento.
Si scoprì che solo il 20% delle unità navali era stato completamente bonificato e l’amianto era stato rimosso parzialmente dal 44% delle 155 corvette, fregate e cacciatorpedinieri con la fibra killer a bordo.
Il ministro non fu in grado di sviare quali navi erano state decontaminate e quali in attesa di interventi.
Stessa aria di vaghezza nelle parole di Roberta Pinotti, “La Marina non ha più impiegato materiali contenenti amianto e, dal 1992, tutte le unità navali sono state costruite e messe in servizio con la certificazione amianto free”.
Taranto città maledetta: casi di malattie asbesto correlate
A Taranto, si sono registrati ben 300 casi di malattie asbesto correlate e i dati sono in continuo aggiornamento.
L’amianto in Arsenale era utilizzato ampiamente ed il materiale fatto di fibre d’amianto veniva stoccato in un magazzino.
Sulla questione era intervenuto l’Avvocato Ezio Bonanni, presidente ONA , parte civile nel processo di 14 ex ali ufficiali della marina “Una storia di silenzi che ancora oggi attende giustizia”.
“Il dato sconcertante che emerge, è che la Marina era a conoscenza della pericolosità dell’amianto ben 22 anni prima della sua messa al bando, avvenuta nel 1992. Dal carteggio riservato, inoltre, si scopre che furono trasferiti i 27 operai già colpiti dalla malattia, mentre altri 42 casi classificati nel 1969 come “probabilmente affetti” continuarono a respirare le polveri letali” aveva dichiarato Bonanni che poi concludeva affermando “Quella dell’amianto è stata una strage evitabile. Una parte dello Stato sapeva dei suoi effetti letali. Invece, sono stati proprio gli enti pubblici e le aziende statali i maggiori utilizzatori”.
Il Convegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Ebbene domani si tornerà a parlare di“Amianto in navigazione” tema del prossimo Convegno che si terrà il 20 ottobre 2018, a partire dalle ore 17.00, presso Villa Fondi in Piano di Sorrento.
Dopo il saluto istituzionale, interverranno, tra i relatori:
- Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA;
- Avv. Silvana Maresca, avvocato giuslavorista
- Avv. Elia Cascone, Ufficio legale ONA
- Prof. Renato Sinno, Un. Federico II e com. scientifico ONA
- Capitano Graziano Borrelli
- Capitano Pasquale Napolitano, ONA Marittimi Campania
Tutela per i marittimi: benefici amianto
Purtroppo alle morti bianche da amianto è stata negata giustizia perfino dall’Inps, che si rifiuta di riconoscere i risarcimenti a chi si è ammalato dal 1995 in poi o non lavorava sotto coperta.
Tra gli obiettivi dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus, che ha cura dell’individuo a 360°, c’è l’istituzione di una procedura più lineare e snella per il riconoscimento dei benefici contributivi per i marittimi, sia ai fini del prepensionamento che delle prestazioni previdenziali.
Tutti sono invitati a partecipare al convegno del 20 ottobre 2018.
L’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito uno specifico dipartimento di tutela dei marittimi esposti ad amianto, di cui è coordinatore per la Campania il Comandante Pasquale Napolitano.