Quattro responsabili della Marina militare condannati per 6 marinai morti a causa dell’amianto. Una sentenza importantissima nella lunga strada dell’acquisizione dei diritti dei lavoratori esposti all’asbesto e quelli dei loro familiari.
Il provvedimento è stato letto il 22 giugno scorso dai giudici della Corte di Appello di Venezia. I giudici hanno ribaltato la sentenza di assoluzione del Tribunale di Padova nel processo Marina bis. I magistrati hanno riconosciuto, grazie a una super perizia richiesta dalle parti civili, la sussistenza del rapporto causale tra l’esposizione all’amianto dei marinai sulle navi della Marina e l’insorgenza delle malattie che ne hanno causato la prematura morte.
Due dei sei imputati sono stati assolti. Erano accusati della morte di 11 militari.
Marinai morti, le condanne
I giudici hanno, quindi, condannato per omicidio colposo gli ex ammiragli Agostino Di Donna, a 2 anni di reclusione, Angelo Mariani ad 1 anno e 6 mesi, Guido Venturoni ad 1 anno e 6 mesi e Sergio Natalicchio a 1 anno. La Corte di Appello ha disposto inoltre un risarcimento per i familiari delle vittime del dovere: una provvisionale immediatamente esecutiva (che sarà elargita subito, prima quindi della condanna definitiva).
Dovranno corrisponderla in solido l’ammiraglio Agostino Di Donna e il responsabile civile del ministero della Difesa. In particolare i congiunti di Tommaso Caserta e Francesco Paolo Sorgente, assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, coadiuvato dall’avvocato Maria Luisa Grecco, riceveranno 50mila euro ciascuno. Si tratta di Marisa Facchin, Elena e Francesco Caserta, moglie e figli di Tommaso. E di Patrizia Giuseppina Zichina, Nicola, Arianna e Andrea Sorgente, moglie e figli di Francesco.
Le vittime morte per mesotelioma
Tommaso Caserta, originario di Taranto, ma che ha sempre vissuto a Trieste, aveva lavorato come infermiere nella Marina Militare, dalla quale era stato insignito della Croce d’Argento. Il maresciallo è morto il 16 novembre 2009 per mesotelioma pleurico.
Francesco Sorgente è stato capitano di Vascello del Genio Navale dal 1968 fino al 2000. Anche lui ha contratto un mesotelioma pleurico che, dopo grandi sofferenze, ne ha provocato la morte nel gennaio 2009.
Marinai morti, Bonanni: “La Marina affonda sull’amianto”
Grandissima la soddisfazione di Bonanni per la sentenza: “Giustizia è fatta, la Marina affonda sull’amianto! Continueremo a sollecitare le bonifiche. La messa in sicurezza delle nostre unità navali, e la tutela giuridica, anche con risarcimenti. Senza necessità, speriamo, di dover sempre ricorrere all’autorità giudiziaria”.
L’Ona da venti anni è al fianco delle vittime dell’amianto e delle vittime del dovere. Ottenere giustizia in Italia non è facile e, se a livello di procedimenti civili si riescono a raggiungere importanti obiettivi relativamente ai risarcimenti, sul penale si fa molta più fatica. Anche per questo questa sentenza è così importante, soprattutto per restituire dignità alle vittime e alle loro famiglie.
L’associazione offre assistenza legale gratuita e ha anche realizzato una App per la segnalazione dei siti contaminati.