La strage non si ferma, nuovi casi segnalati alla Procura di Padova

di Tiziana Cardarelli
Omicidio colposo per la morte dei militari della Marina Italiana imbarcati e a terra, di civili e dipendenti del Ministero della Difesa che hanno ricoperto anche il ruolo di Capo di Stato Maggiore. Questa l’accusa a carico degli alti ufficiali della Marina Miliare che non avrebbe informato sui rischi dell’amianto presente sulle navi. Un primo filone del processo ha visto gli imputati assolti in Appello, decisione poi impugnata in Cassazione che ha deciso di annullare la sentenza e rinviarla alla Corte per un nuovo giudizio.Bisognerà ora attendere il prossimo 14 gennaio, giorno in cui il Tribunale di Padova deciderà se prosciogliere gli imputati, come chiesto dal pubblico ministero o condannarli come, invece, sostengono le parti civili, rappresentate gran parte dall’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto: “Chiediamo la condanna degli imputati per i reati loro ascritti per avere violato le misure di sicurezza. I militari della Marina imbarcati nell’unità navale imbottiti d’amianto non erano stati informati delle condizioni di rischio. Nessuno aveva detto loro a cosa andavano incontro”.
Casi di mesotelioma nelle Forze Armate
L’avvocato Ezio Bonanni ha più volte richiamato il contenuto della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, da cui si evince che ci sono 830 casi di mesotelioma tra coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate. L’amianto, oltre al mesotelioma, provoca anche altre neoplasie, tra le quali il tumore del polmone, degli altri organi respiratori e gastrointestinali e asbestosi. Poiché alla Procura della Repubblica di Padova sono stati segnalati 1.101 casi di vittime, il dato epidemiologico, o meglio la vera e propria epidemia di patologie asbesto correlate, certifica e conferma la condizione di rischio dovute anche alla violazione delle regole cautelari. In Marina Militare le vittime sono state parificate alle vittime del dovere.
Per questi motivi, l’Osservatorio Nazionale Amianto è in prima fila nel chiedere giustizia, in questo processo nel quale a sorpresa il pubblico ministero, Sergio Dini, ha invertito la sua precedente posizione con una richiesta di assoluzione per tutti gli imputati. Conclusioni fortemente censurate dal presidente Bonanni perché si pongono in netto contrasto, fra l’altro, con gli ultimi arresti giurisprudenziali della Suprema Corte di Cassazione intervenuti nell’anno 2018 e, segnatamente, con la sentenza emessa dalla III Sezione Penale della Suprema Corte che, non più tardi del 6 novembre 2018, nel primo filone del processo penale contro i vertici della Marina Militare – che vede al suo centro i medesimi imputati nel processo nello scorso 17 dicembre – assolutoria emessa dalla Corte d’Appello di Venezia.
Nuovi esposti alla Procura di Padova
Prosegue, intanto, la segnalazione di nuovi casi di malattie asbesto correlate e di vittime, anche decedute, tra i dipendenti civili e militari del Ministero della Difesa/Marina Militare. Tutte queste segnalazioni sono confluite nel Marina Ter, ad oggi pendente in indagini, sempre presso la Procura della Repubblica di Padova e si auspica che si proceda al più presto nella richiesta di rinvio a giudizio, ovvero nella definizione di giustizia.
Servizio di assistenza legale
L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste legalmente tutti coloro che, in seguito ad esposizione a polveri e fibre di amianto, e altri agenti cancerogeni, si sono ammalati di patologie asbesto correlate.
Per ottenere l’assistenza legale dell’ONA e del suo presidente, avvocato Ezio Bonanni, è sufficiente rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto, Dipartimento Vittime del Dovere.
Le vittime e i loro familiari possono contattare il numero verde 800 034 294
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito un servizio di
I servizi di assistenza ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i diritti di tutti i cittadini e lavoratori esposti e vittime dell’amianto e altri cancerogeni. L’associazione con il pool di tecnici, assiste i cittadini per la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). In caso di esposizioni ad asbesto ed altri cancerogeni, si può chiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).
L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. Fermo il ruolo della prevenzione primaria, la diagnosi precoce, e le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione, ovvero di maggiore sopravvivenza a migliori condizioni di salute. L’ONA guida anche il pool di legali, per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale, tra cui quelle asbesto correlate, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto. Anche i lavoratori che sono ancora privi di malattia, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. In caso di insorgenza di malattia professionale, l’ONA avvia il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita. In caso di servizio reso nelle Forze Armate, ovvero in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, nel rapporto di pubblico impiego non privatizzato, la struttura medico legale dell’ONA avvia le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidate ai famigliari, loro eredi legittimi.