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mercoledì, Gennaio 15, 2025

La Marina Militare condannata al maxi risarcimento

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Carmela Massa
Carmela Massa
Carmela Massa, autrice di contenuti presso la redazione "Il Giornale sull'amianto" e impegnata accanto all'ONA per la tutela delle vittime amianto. Leggi di più

Grazie all’inarrestabile impegno dell’Avv. Ezio Bonanni, l’Osservatorio Nazionale Amianto è riuscita a portare a casa un’altra sentenza storica. In questa occasione l’associazione ha dovuto affrontare nelle aule di Tribunale la Marina Militare.

Il caso del sig. G.R.T. e la condanna alla Marina Militare

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’avv. Ezio Bonanni hanno ottenuto la condanna del Ministero Della Difesa al risarcimento dei danni per il decesso del sig. G.R.T.. La morte dell’ex sommergibilista è stata causata da un mesotelioma, neoplasia che viene contratta solo attraverso l’esposizione ad amianto.

Di amianto nei erano pieni i sommergibili della Marina Militare ma lo stesso cancerogeno era presente in quantità notevole anche nelle basi terrestri oltre che nelle unità navali.

G.R.T è stato esposto ad amianto durante il servizio di leva ed è deceduto dopo 60 anni in seguito ad una lunga agonia. I familiari della vittima, quindi la vedova e i due orfani, hanno ottenuto grande supporto dall’associazione e dal suo Presidente, che li ha rappresentati presso il Tribunale civile di Roma, sostenendo l’uso dannoso dell’amianto nelle unità navali della Marina Militare.

I dettagli della sentenza storica

Si tratta di una sentenza storica perché si fa riferimento al risarcimento massimo mai ottenuto per le vittime e il Tribunale in tal senso dichiara:

La responsabilità del Ministero della Difesa relativamente alla patologia cancerogena di mesotelioma peritoneale e alla conseguente morte di R.T.G. e per l’effetto condanna il Ministero della Difesa al pagamento in favore di G.C, R.T.M, R.T.R., a titolo di risarcimento, iure hereditatis, dell’importo di euro 774.891,64 oltre interessi legali ex art. 1284 co 1 c.c. dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo, da distribuire tra gli stessi in ragione dei diritti di successione legittima;

in favore di G.C, a titolo di risarcimento, iure proprio, dell’importo di euro 297.674,09 oltre interessi legali ex art. 1284 co 1 c.c. dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo;

in favore di R.T.R., a titolo di risarcimento, iure proprio, dell’importo di euro 465.455,76 oltre interessi legali ex art. 1284 co 1 c.c. dalla pubblicazione della sentenza al soddisfo”.

Nel complesso, i familiari della vittima hanno ottenuto un risarcimento pari a 1.538.021,79€. Un milione e mezzo di euro in memoria di chi ha perso la vita per prestare un servizio al proprio Paese.

La soddisfazione di Bonanni, Presidente ONA

“Con questa sentenza storica per l’importo liquidato finalmente è stato affermato il principio che i militari di leva esposti all’amianto in servizio nella Marina Militare, come nelle altre forze armate italiane, hanno diritto al risarcimento del danno”. Dichiara l’avv. Ezio Bonanni, legale della famiglia e presidente dell’ONA.

L’epidemia amianto della Marina Militare

L’Osservatorio Nazionale Amianto conduce da anni la battaglia contro l’amianto presente nei luoghi di vita e di lavoro. Già nel 2008 aveva lanciato l’allarme, con il censimento di ben 570 casi di mesotelioma tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare italiana.

Ricordiamo che contro la Marina Militare sono pendenti ben due procedimenti penali: il primo in dibattimento presso la Corte di Appello di Venezia, prossima udienza il 7 luglio, e l’altro, c.d. MARINA TER in istruttoria dopo che la Procura generale ha avocato le indagini.

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