La temperatura del Mar Mediterraneo è salita di mezzo grado in 25 anni. Il dato è stato presentato dall’Osservatorio climatico Enea di Lampedusa. Una delle conseguenze del cambiamento climatico che va ad incidere su vari aspetti dell’ambiente.
Mar Mediterraneo, in crescita anche i livelli di C02
In crescita nel “Mare Nostrum” sono anche i livelli di CO2, che passa da 365 a circa 420 parti per milione (+15%), e il metano da circa 1825 a 1985 parti per miliardo (+9%). Aumentano e lo abbiamo visto tutti, anche la frequenza e l’intensità delle ondate di calore.
“Prima della rivoluzione industriale – ha spiegato Alcide Di Sarra, del Laboratorio Enea di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima – il contenuto atmosferico di CO2 si attestava intorno alle 280 parti per milione, mentre nel 1992, quando abbiamo iniziato le misure dell’anidride carbonica a Lampedusa, erano circa 350 parti per milione. Ad oggi abbiamo registrato 420 parti per milione, con un incremento fortissimo negli ultimi 25 anni pari a circa il 15%”.
A ostacolare l’equilibro dell’ecosistema del Mar Mediterraneo sono, secondo, gli scienziati, 4 i problemi. Il clima che sta modificando la temperatura del mare nostrum. L’inquinamento che lo sottopone ad un alto stress. L’uso del suolo e del mare e le specie non autoctone. Sono, infatti, arrivate dagli oceani circa 200 nuove specie in 130 anni, con un’accelerazione del fenomeno dagli anni ’90.
Il mare nostrum potrebbe alzarsi di oltre mezzo metro
Anche il livello dell’acqua è aumentato negli anni, negli ultimi 20 anni di 6 centimetri. Il fenomeno aumenterà e il livello del Mar Mediterraneo potrebbe salire tra i 43 e gli 84 centimetri nei prossimi 80 anni. Nella peggiore delle ipotesi anche di un metro. Con tutto quello che comporterebbe per le popolazioni e per lo stesso ecosistema. Potrebbe infatti comportare un grave pregiudizio per la salute per oltre 500 milioni di abitanti.