Mappa interattiva e segnalazione Repac

La mappa interattiva delle segnalazioni dei siti contaminati permette ai cittadini di evitare il rischio amianto, grazie alla non esposizione a questo agente cancerogeno. Infatti la prevenzione primaria è l’unico modo per non subire nessun danno alla propria salute.

La sua importanza è sostenuta da sempre dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dal suo presidente, l’Avvocato Bonanni. Insieme tutelano però anche coloro che sono già stati esposti e hanno subito dei danni. Per le vittime dell’amianto e per i loro familiari mettono a disposizione un servizio di consulenza gratuita medica e legale.

Consulenza ONA Mappa interattiva
Indice

  • Come segnalare i siti contaminati?

  • Siti oggetto di atti ministeriali

  • Segnalazione Repac


  • Tempo di lettura: 4 minuti

    Mappa interattiva dell’Osservatorio Nazionale Amianto

    L’Osservatorio Nazionale Amianto mette a disposizione dei cittadini una mappa interattiva dove trovare, regione per regione, l’elenco delle segnalazioni dei siti contaminati dall’amianto in Italia.

    Ogni cittadini può segnalare la presenza di aree contaminate attraverso l’App Amianto. In questo modo è possibile un aggiornamento continuo della mappa.

    La segnalazione è importante perché fa sì che si possa evitare l’esposizione e perché favorisce la tempestiva bonifica.

    I settori con maggiore presenza di amianto

    Nella mappa interattiva risultano segnalati luoghi di vita e di lavoro, case private ed edifici pubblici, scuole, ospedali. Inoltre esistono molti settori in cui in passato si è fatto largo uso di minerali di amianto, come l’industria. Per esempio le industrie chimiche e siderurgiche lo utilizzavano nei frigoriferi, nei condizionatori, nei forni, nelle stufe.

    L’amianto è stato utilizzato anche nella produzione di oggetti di uso comune come asciuga capelli e tendaggi. Inoltre, nel settore dei trasporti, l’amianto è stato impiegato per la realizzazione dei ferodi dei freni e delle frizioni degli autoveicoli. In più era presente nelle coperture interne delle navi e dei treni delle Ferrovie dello Stato.

    Questa grave situazione è denunciata anche nella pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2021“. Attraverso la segnalazione è possibile mettere in sicurezza i siti contaminati e prevenire l’insorgenza di malattie asbesto correlate.

    Mappa interattiva siti di atti di indirizzo ministeriali

    I siti oggetto di atti di indirizzo ministeriali sono le aree contaminate da amianto identificate dal Ministero del Lavoro. Gli atti di indirizzo del Ministero del Lavoro sono stati indirizzati all’INAIL per il rilascio delle certificazioni di esposizione. Successivamente hanno avuto una loro consacrazione normativa, con l’art. 18, co. 8, L. 179/2002, cui ha fatto seguito l’art. 1, co. 20, 21 e 22 L. 247/2007.

    Segnalazione Repac delle malattie amianto

    L’Osservatorio Nazionale Amianto permette anche la segnalazione dei casi di patologie asbesto correlate nella pagina Segnala Malattie Amianto.

    Attraverso questi strumenti informativi l’Osservatorio Nazionale Amianto è in grado di aggiornare costantemente i dati epidemiologici, che considerano anche le malattie non inserite nelle tabelle INAIL. Infatti segnalare qualsiasi caso di malattia correlata all’amianto permette l’integrazione e l’aggiornamento costante delle tabelle INAIL delle malattie professionali.

    Per esempio il tumore della laringe e delle ovaie sono patologie asbesto correlate inserite solo nel 2014 nella Lista I dell’INAIL, grazie alle numerose segnalazioni e all’aggiornamento della monografia IARC.

    L’INAIL ha inserito le malattie da amianto in 3 liste. La lista I racchiude le malattie di elevata probabilità di origine professionale e comprende:

    Nella lista II sono incluse le malattie con limitata probabilità di origine professionale:

    La lista III delle malattie di possibile origine professionale include esclusivamente il cancro all’esofago.

    Servizi gratuiti di assistenza per le vittime

    Oltre a perseguire la prevenzione primaria grazie ai metodi di segnalazione ideati dall’ONA, l’associazione vuole incentivare anche la prevenzione secondaria. Infatti, è molto importante la sorveglianza sanitaria di chi è già esposto, per esempio, sul luogo di lavoro. Solo grazie a costanti controlli è possibile ottenere la diagnosi precoce di una malattia asbesto correlata e sottoporsi alle terapie più innovative ed efficaci. Per questo l’ONA ha predisposto il servizio di assistenza medica per le vittime, messo in atto dai medici volontari coordinati dal Dott. Cianciosi.

    Inoltre è importante tutelare anche i diritti delle vittime e dei loro familiari attraverso la prevenzione terziaria. Il presidente Bonanni e il suo team di avvocati specializzati sono a disposizione per fornire l’assistenza legale.

    In questo modo è possibile ottenere il riconoscimento delle prestazioni INAIL (indennizzo o rendita), il Fondo Vittime Amianto, i benefici contributivi, grazie al quale accedere al prepensionamento, e la pensione d’invalidità amianto. Invece, se si è appartenenti alle Forze Armate o al Comparto Sicurezza, si può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere, ottenendo le relative prestazioni aggiuntive (equo indennizzo e pensione privilegiata). Infine la vittima e i familiari hanno diritto all’integrale risarcimento danni da parte del datore di lavoro. Deve comprendere sia i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) sia i danni non patrimoniali (biologico, morale ed esistenziale).

    È possibile avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

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