Friuli Venezia Giulia e Lombardia si rimboccano le maniche per una rimozione straordinaria dell’amianto danneggiato a seguito del maltempo.
Sono stati infatti giorni difficili per le regioni del Nord Italia, particolarmente colpite dalle perturbazioni che si sono susseguite dal mese di luglio e che hanno portato anche alla precipitazione di grandine di maxi dimensioni.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha attivato delle modalità straordinarie per la rimozione e la raccolta di amianto da parte dei proprietari di edifici danneggiati dai recenti eventi di maltempo. A Melzo, invece, la cittadina che ha visto cadere chicchi di grandine di enormi dimensioni, la preoccupazione è principalmente per le vecchie coperture. Emanata un’ordinanza con procedure speciali per il recupero.
Friuli: a Pordenone rimozione amianto in deroga
L’inviton del Comune di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, è quello di seguire le indicazioni operative diramate per le operazioni di rimozione e raccolta. Sarà valida fino al 30 settembre l’autorizzazione ad operare in deroga alle procedure ordinarie e riguarderà solo gli edifici segnalati precedentemente al Comune per i danni derivanti dal recente maltempo.
La deroga non trova applicazione per manufatti di altezza superiore ai due metri; manufatti contenenti amianto libero o in matrice friabile; materiali per cui sia necessario procedere a demolizione di opere murarie; materiali che necessitino di taglio o rottura per essere rimossi.
Melzo devastata dalla grandine, aggiornamenti amianto
A Melzo, in Lombardia, cittadina dell’hinterland della Città Metropolitana di Milano, la grandine grossa come palline da tennis ha provocato forti danni. Il maltempo non è stato clemente con la cittadina del milanese e l’amministrazione comunale ha dovuto emanare un’ordinanza per verificare lo stato delle coperture in cemento amianto ancora presenti.
Il provvedimento impone ai proprietari di edifici, incluse le proprietà di Enti Pubblici, agli amministratori condominiali ed a chiunque a qualsiasi titolo vanti diritti reali su immobili di “provvedere a propria cura e spese e nel più breve tempo possibile, alla immediata messa in sicurezza delle coperture in cemento amianto che si fossero danneggiate o fessurate per il tempo strettamente necessario alla rimozione della copertura“.
In pratica dovranno presentare uno specifico piano di bonifica e sostituire il manto di copertura danneggiato. Inoltre, entro il 7 settembre 2023, dovranno aggiornare lo stato di valutazione del grado di degrado (ID) delle coperture esterne in cemento amianto. “Qualora il risultato dell’Indice di Degrado produca un valore che preveda la rimozione della copertura entro i dodici mesi – si legge nell’ordinanza – procedere con la presentazione di specifico piano di bonifica e successivamente sostituire il manto di copertura danneggiato nei tempi indicati“.
La mappatura amianto e l’impegno dell’ONA
La bonifica dell’amianto è un passo fondamentale a tutela della salute pubblica e per l’ambiente. Lo sostiene da sempre l’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto, con il suo presidente, avv. Ezio Bonanni.
L’associazione ha messo a disposizione di tutti i cittadini, per segnalazioni e per visualizzare la mappa dei siti ancora contaminati dall’amianto, un’utile app da scaricare gratuitamente.
L’amianto è ancora diffusissimo perché l’industria italiana ha utilizzato l’asbesto per le sue caratteristiche in moltissimi applicazioni. La scia di dolore che ha causato, infatti, non si arresta perché in troppi ancora si ammalano e muoiono come riporta “Il Libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022“.
L’ONA sostiene da sempre le vittime non solo dell’amianto ma di tutti gli agenti cancerogeni. Si può richiedere chiamando il numero verde gratuito 800 034 294.