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venerdì, Maggio 3, 2024

Livorno Amianto Free, dal 2020 bonifiche a tappeto

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A Livorno sono stati bonificate coperture in amianto pari a circa 8 campi da calcio. La stima è arrivata poco prima di Natale, quando in Comune si è fatto il punto sul progetto “Livorno Amianto Free” partito nel 2020.

Mappata dai droni, la città stimò all’epoca una superficie pari a 33 campi di calcio di coperture in amianto presenti. Oggi ne sono stati bonificati 8, ma ne resta una quantità pari ad altri 25. Una quantità ancora enorme per una città in cui riedono 160mila persone, anche se i casi peggiori sono già stati eliminati. Occorre fare presto per tutelare la salute dei cittadini.

Il progetto è finalizzato alla completa rimozione di questo materiale, che infatti può provocare all’uomo gravi patologie in caso di esposizione.

“Livorno amianto free”, illustrati i primi risultati

Illustrati, poco prima di Natale, i primi risultati di “Livorno amianto free”. Presente il sindaco Luca Salvetti, che ha commentato: “La storia dell’amianto a Livorno ha sicuramente delle radici profonde, che nel tempo hanno determinato situazioni difficili e alcune volte drammatiche. Il lavoro svolto dal nostro Settore Ambiente ha una valenza importante, perché per la prima volta si è cercato di conoscere il quadro complessivo della situazione in città e soprattutto gli interventi necessari” da eseguire.

Presenti alla tavola rotonda anche l’assessora all’Ambiente Giovanna Cepparello, il dirigente del settore Lavori pubblici e Assetto del Territorio Leonardo Gonnelli, il responsabile dell’ufficio Bonifiche e Sostenibilità ambientale Michele Danzi con le colleghe Elena Lencioni e Paola Vella.

Mappatura della città con il drone e con le segnalazioni

Il progetto “Livorno amianto free” è partito nel 2020 con una mappatura basata sul volo di un drone, che ha individuato dall’alto le coperture da rimuovere, Ma anche sulle segnalazioni dei cittadini: la collaborazione tra cittadini e istituzioni infatti è fondamentale nella lotta per la tutela dell’ambiente e per la salute collettiva.

Il progetto – ha spiegato l’assessora Cepparello – è partito nel 2020 con una mappatura basata sulle segnalazioni dei cittadini. Poi nel 2021 un passo avanti importante con la decisione degli uffici di avvalersi di un drone specializzato nel riconoscimento delle coperture in amianto. Quindi, grazie al drone che ha fotografato tutta la città, è stata realizzata una mappatura molto più precisa e capillare, basata sulla presenza effettiva dell’amianto in città“.

Dopo la mappatura, la rimozione dell’amianto

Dopo la fase di ricognizione – ha spiegato ancora l’assessora Cepparello – siamo andati avanti con una attività amministrativa mirata a togliere tutte le coperture in amianto danneggiate e eventualmente a trattare quelle che possono ancora essere messe in sicurezza“.

L’estensione delle coperture in amianto in città è stimato in una superficie pari a 33 campi di calcio. Il 25% del totale è stato oggetto di bonifica, a partire dalle situazioni che presentavano un indice di rischio più alto in base all’estensione, allo stato di conservazione e alla vicinanza a luoghi sensibili.

Ci vorrà ancora del tempo per arrivare alla rimozione totale dell’amianto dalla città, però ci conforta il fatto che siamo partiti dai casi in grado di recare maggior danno ai cittadini di Livorno. Un caso importante è quello della Trw, che sicuramente rappresentava una fonte di rischio decisamente consistente, e che adesso è totalmente amianto free“. L’area della ex Trw per circa 40mila metri quadri presentava amianto e spesso, era usata anche come luogo di ritrovo per rave.

Con il volo del drone, la mappatura ha coinvolto 1.081 coperture con amianto, di cui il 50% di piccole dimensioni. Il Comune di Livorno punta a rimuoverle tutte entro il 2025.

Rimozione dell’amianto con la collaborazione dei cittadini

L’aspetto più virtuoso del progetto “Livorno amianto free”, secondo gli amministratori locali, è la collaborazione con i cittadini. Prima per la mappatura con le numerose segnalazioni, e poi nella rimozione con la conseguente bonifica dei luoghi.

L’iter amministrativo infatti parte da un invito bonario. Il Comune scrive al cittadino proprietario di un edificio con probabile presenza di amianto, si fanno le verifiche (sia sulla natura del materiale, sia sul suo stato di conservazione) ed alla fine si bonifica. Oltre il 90% dei cittadini livornesi ha risposto in maniera collaborativa agli inviti bonari del Comune, mettendo a disposizione i dati richiesti. “Solo in pochi casi siamo arrivati alle ordinanze e agli atti impositivi. Questo dimostra come la cittadinanza livornese sia ben disposta quando si tratta di fare delle scelte che vanno a beneficio dell’intera collettività” – ha concluso l’assessora.

L’ONA contro l’amianto: assistenza e tutela

L’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto guarda con favore ad iniziative di bonifica, che coinvolgano in maniera attiva e collaborativa istituzioni e cittadini. L’associazione ha messo a punto un’App gratuita per la mappatura dei siti: ognuno può fare la propria segnalazione, da qualsiasi parte d’Italia, e contribuire all’opera di prevenzione dalle esposizioni.

L’amianto è causa e concausa di moltissime malattie, come evidenzia il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022 scritto dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA.

L’Osservatorio è a disposizione dei cittadini per qualsiasi tipo di informazione, ma anche per assistenza e tutela legale. Per una consulenza gratuita chiama l’800.034.294.

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