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martedì, Settembre 10, 2024

L’impatto dell’amianto su suolo e falda

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Amianto e asbesto sono sinonimi e indicano materiali fibrosi, nocivi per la salute. A sensibilizzare su questo materiale e l’importanza della bonifica l’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, e il presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, che da anni è al fianco dei cittadini per tutelare persone e ambiente dall’esposizione di queste fibre killer.

Nonostante la messa al bando dell’amianto, con la Legge 57 del 1992, si stima che nel nostro paese ci siano ancora oltre 40 mila tonnellate di materiale contenente amianto. L’esposizione a questa fibra killer, che ricordiamo essere invisibile, può provocare infiammazioni polmonari con conseguenti patologie asbesto correlate. Nel 2021, i casi di mesotelioma sono circa 2.000, quelli di asbestosi sono circa 600 e, infine, i casi di tumore al pomone circa 4.000. In più sono da considerare tutti i casi delle altre malattie asbesto correlate.

Solitamente, quando si parla dei danni provocati dall’amianto, si fa riferimento alle persone che sono state esposte al materiale, ma, non bisogna dimenticare i danni che l’asbesto provoca anche all’ambiente. Danni di estrema gravità che coinvolgono anche il suolo e la falda.


Amianto: contaminazione del suolo

L’impatto dell’amianto può provocare gravi danni, non solo alle persone, esposte a questa fibra killer, ma anche all’ambiente. Infatti, non bisogna dimenticare anche flora e fauna a rischio. Per questo, quando si parla di presenza di amianto bisogna necessariamente parlare anche di bonifica. Perché, dal 1992, nel nostro paese, ne è stata vietata la produzione, la commercializzazione e la vendita, ma non tutti i siti contenenti amianto sono stati bonificati. Inoltre, ricordiamo che anche in presenza di amianto, la rimozione e smaltimento devono essere svolti da personale e aziende competenti, che rispettino tutte le normative di sicurezza. Insomma, l’impatto dell’amianto sul suolo è ancora molto rischioso.

I rischi dell’impatto amianto su suolo e falda

I principali rischi, riguardano suolo, aria e amianto, perchè il rilascio delle fibre killer, invisibili e prive di odore, possono essere disperse nell’aria, così come l‘abbandono di materiali che le contengono lunghe le strade, dando vita a delle vere e proprie discariche abusive a cielo aperto. Quest’ultimo soprattutto è uno dei fenomeni più diffusi nel nostro paese. Queste particelle possono essere inalate e causare, anche a distanza di anni, malattie legate all’apparato respiratorio.

Amianto: rischio per la falda acquifera

Non tutti sanno che in molte aree urbane, le tubazioni sono state realizzate da cemento e amianto. La presenza incontrollata di amianto rischia anche di coinvolgere la falda acquifera, contaminando i corsi d’acqua vicino ai siti a rischio. Ma, oltre a questo, una conseguenza grave è il rischio di contaminazione dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle abitazioni. Un fenomeno che può essere collegato allo sfaldamento delle tubature idriche, ormai datate.

Sensibilizzare i cittadini sui rischi della contaminazione di amianto su suolo e falda

È difficile far comprendere ai cittadini che abbandonare rifiuti contenenti amianto lungo le strade può causare danni gravissimi che possono presentarsi anche a distanza di anni. Basta pensare che una lastra di amianto abbandonata, nel corso degli anni tende a deteriorarsi e le particelle, oltre a disperdersi nell’aria, possono filtrare nel suolo e raggiungere la falda acquifera. Questo comporta una contaminazione del flusso idrico che raggiunge le case delle persone ma anche i sistemi di irrigazione dei campi. E, se le fibre di amianto sono pericolose se inalate, ricordiamo che lo sono anche se ingerite attraverso i liquidi. Inoltre, è stato anche dimostrato che le fibre di amianto che ristagnano nei bacini di acqua, possono evaporare e ricadere al suolo sotto forma di pioggia.

L’importanza della bonifica

Come sempre, è importante segnalare la presenza di amianto e procedere alla bonifica. Solo così, si potrà garantire il benessere per la salute delle persone e dell’ambiente. La segnalazione può essere fatta anche attraverso la piattaforma ONA Guardia Nazionale, anche in forma anonima.

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