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sabato, Aprile 19, 2025

Liguria, 45% di malattie professionali causate dall’amianto

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Quasi la metà delle malattie professionali in Liguria sono ancora causate dall’amianto. Il minerale killer continua a provocare morte e dolore nonostante sia stato messo al bando ormai da 30 anni.

Le bonifiche, però, come da sempre denuncia il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, sono in forte ritardo. Il periodo di latenza delle patologie asbesto correlate, come per esempio il mesotelioma, fa il resto.

Malattie professionali in Liguria, 1070 denunce in 6 anni

I dati sono stati diffusi dall’Ufficio Economico Cgil Liguria e Genova e sono basati su quelli Inail. La Liguria registra 1.070 denunce di malattie professionali, in aumento del 19,3% rispetto all’anno precedente. Supera così il Piemonte (con numeri in calo del 3,6%), e Lombardia (che registra un +13,2%). Il trend ligure è purtroppo in linea con quello nazionale, dove si registra un aumento delle malattie professionali del + 9.9% rispetto al 2021, con 60.774 denunce nel 2022.

Sempre parlando della Liguria, il numero maggiore di denunce relative a patologie direttamente correlate al posto di lavoro è quello dell’industria e servizi con quasi il 90% del totale per 952 casi. Anche l’agricoltura registra un aumento e rappresenta il 10% del totale. Nella pubblica amministrazione le denunce sono, invece, l’1,1% del totale.

Amianto ha causato 257 vittime tra il 2017 e il 2022

Tra il 2017 ed il 2022 sono stati 569 i decessi riconosciuti a causa di malattie professionali di cui 257 asbesto-correlate (45,2%). Sono quasi la metà. In questi 6 anni gli infortuni mortali sul lavoro sono stati 230.

Numeri ancora troppo alti, che potrebbero essere ridimensionati con una sorveglianza sanitaria per i lavoratori che sono stati esposti all’amianto e con bonifiche serrate. Il fenomeno dell’asbesto è ben spigato nell’ultima pubblicazione dell’avvocato Ezio Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.

Nonostante se ne conoscesse la pericolosità già nei primi anni del ‘900, le aziende hanno continuato ad utilizzarlo e ne paghiamo ancora le conseguenze. L’Ona per contribuire ad aggiornare la mappatura dei siti contaminati ha anche realizzato una App e continua a sensibilizzare sull’importanza di liberare il territorio da tutti i cancerogeni.

Investimenti su salute e sicurezza non sono un costo

“Quando si parla di sicurezza sul lavoro spesso ci si concentra sugli infortuni, ma un altro pezzo importante è quello delle malattie professionali – ha dichiarato Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria – Spesso, come sindacalisti, ci scontriamo con interlocutori che vedono salute e sicurezza su lavoro come un costo.

Questo preconcetto deve essere superato per almeno due motivi: primo perché salute e lavoro sono diritti inviolabili e secondo perché in caso di infortunio o malattia professionale il costo sociale è a carico della collettività. A livello nazionale abbiamo approntato insieme alle altre Confederazioni un protocollo su salute e sicurezza sul lavoro e la nostra proposta è quella di declinarlo sul territorio ligure con le altre parti sociali, le istituzioni e gli enti preposti”.

Malattie professionali, Genova maglia nera

La provincia di Genova registra il maggior numero delle denunce: ben 570, più del 53% del totale. Segue La Spezia con 295 denunce: il 27,6% del totale regionale. Savona conta il 13% del totale delle denunce con 139 malattie professionali. Purtroppo riscontra l’aumento maggiore rispetto all’anno precedente: +54,4%. Imperia, infine, con 66 denunce rappresenta il 6,2% del totale.

“Un dato significativo è rappresentato dalla nazionalità di chi effettua denuncia di malattia professionale – ha aggiunto Marco De Silva responsabile Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria – in pratica si tratta quasi esclusivamente italiani per il 93,1 per cento dei casi con 996 denunce; solo 58 per i lavoratori extra Unione Europea e 16 per quelli comunitari.

Il divario tra italiani e stranieri è tale da non rappresentare, per le denunce di infortunio ma soprattutto nel riconoscimento delle malattie professionali, l’effettiva presenza della componente straniera nel mercato del lavoro ligure che vale circa il 30% sul totale delle assunzioni”. Evidentemente gli stranieri sono riluttanti a denunciare o non sanno come fare.

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