Per la prima volta è stata effettuata un’operazione unica che ha permesso di bonificare dall’amianto il Teatro della Società di Lecco, salvaguardando l’opera d’arte realizzata nel 1979 sulla volta del soffitto.
Bonificare un’opera d’arte, un intervento unico
«Si tratta di un intervento di recupero unico nel suo genere – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici e al Patrimonio di Lecco, Maria Sacchi -. L’opera in acrilico si realizzò su uno strato di amianto. Non ci sono esempi simili nella letteratura di restauro. L’obiettivo è stato bonificare l’amianto dal teatro così che alla sua riapertura sia sicuro. Al contempo abbiamo voluto salvaguardare l’opera del Sora».
L’affresco, intitolato “Il teatro della vita“, fu realizzato in acrilico da Orlando Sora, pittore marchigiano, nel teatro della città, risalente a metà dell’Ottocento. In particolare esso si trova nella volta del soffittone, uno dei luoghi della struttura in cui si rilevò l’amianto, oltre al boccascena.
Le varie fasi della bonifica dell’opera d’arte
La restauratrice Antonella Vitiello ha guidato l’intervento. Dopo la messa in sicurezza della zona attigua al soffittone, attuata dai tecnici di Ats, la restauratrice ha effettuato un bendaggio delle figure dell’opera d’arte, per fissare l’apparato acrilico e figurativo. Si sono poi delimitate e staccate dal soffitto. Questa operazione è durata dieci giorni. Le figure sono state isolate e sottoposte ad analisi di laboratorio per verificarne la contaminazione.
Una volta rimosso tutto l’apparato figurativo, i tecnici dell’impresa specializzata hanno provveduto alla bonifica dell’amianto, durante la quale si sostituirono anche alcuni elementi lignei compromessi. Si pose una nuova rete nervometal e si realizzò la base in cocciopesto, un rivestimento impermeabile.
Costruito un nuovo intradosso, la restauratrice ha applicato su di esso nuovamente le figure, nella stessa posizione scelta dall’artista. A essere ricreato ex novo, con l’acrilico, è stato lo sfondo cromatico, con le stesse sfumature, gli stessi colori e lo stesso effetto martellato originale.
«Per gli occhi di chi entrerà nel teatro non si capirà la diversità – continua l’assessore Sacchi -. Tuttavia la diversità ci sarà e, anche se non visibile, è di grandissimo valore perché non ci sarà più amianto nella nostra piccola “Scala” lecchese. Come amministrazione siamo felici di aver raggiunto entrambi gli obiettivi: bonificare dall’amianto e restituire ai leccesi l’opera del Sora».
L’importanza di segnalare e bonificare l’amianto
Scegliere di bonificare dall’amianto la struttura, nonostante le difficoltà riscontrate, è stata sicuramente l’opzione migliore per salvaguardare la salute di tutti gli spettatori.
Purtroppo la fibra killer è ancora presente in diversi edifici pubblici, non solo a Lecce ma in tutta Italia, come testimonia l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia”.
Infatti, alla legge 257/1992, che ha messo al bando l’uso di questo materiale cancerogeno, non è seguita una bonifica su tutto il territorio. Ne consegue che la strage causata dall’esposizione al minerale continua. Secondo il VII Rapporto ReNaM, sono sempre più i casi di mesotelioma, grave patologia provocata solo dall’asbesto. È quindi importante evitare ogni esposizione e segnalare i siti contaminati, anche grazie all’App Amianto.