Le patologie asbesto meno conosciute e difficili da diagnosticare
Le fibre di amianto contaminano l’ambiente e sono nocive per il corpo umano, in base alle loro caratteristiche, dalla composizione chimica alla provenienza, dalla lunghezza e diametro al loro rapporto e alla capacità di dispersione.
Sono cancerogene e non esiste una soglia di esposizione sotto il quale non ci sia rischio di contrarre una patologia tumorale.
Ci sono casi nei quali le patologie asbesto correlate portano alla morte senza essere state preventivamente diagnosticate, poiché spesso sono asintomatiche.
Oltre al tumore da amianto, il mesotelioma pleurico, i tumori del polmone, della laringe, della faringe, del colon, esistono altri tipi di patologie asbesto correlate.
Nel 1953 il Dott. Farris, pubblicò ‘Verruche da amianto ed altre manifestazioni cutanee nei lavoratori dei ‘coibenti’’ con una casistica di lesioni dermatologiche negli addetti alla coibentazione delle navi.
Gli operai che erano stati a contatto con materiali contenenti amianto presentavano spesso le cosiddette “verruche da amianto”, cioè elementi papulo-nodulari di tipo granulomatoso, al centro dei quali è possibile rinvenire frammenti di fibre di amianto.
Queste lesioni insorgevano e possono insorgere sulle mani, o in altre parti del corpo, nei soggetti che non usano guanti protettivi.
Amianto causa l’insorgenza di pleuropatie
Le fibre di amianto determinano anche l’insorgenza delle pleuropatie, la cui patogenesi è riconducibile alla migrazione delle fibre di amianto nella cavità pleurica, poiché una volta inalate esse tendono ad accumularsi alla periferia del polmone a causa dell’azione di disseminazione operata dai vasi linfatici drenanti in senso centrifugo verso il plesso sotto pleurico.
Le pleuropatie provocano le placche pleuriche, l’ispessimento pleurico diffuso, versamenti pleurici benigni, atelettasie rotonde e broncopatia ostruttiva.
Le placche pleuriche sono ispessimenti che interessano la pleura parietale.
Spesso aumentano di volume con il passare del tempo e tendono a recidivare dopo il drenaggio.
Le fibre di amianto sono trasportate per via linfatica nel cavo pleurico e qui esercitano un’azione irritativa diretta sulla superficie pleurica innescando la reazione infiammatoria delle cellule mesoteliali, le quali inglobano le fibre di asbesto e producono collagene, elastina, laminina e fibronectina, elementi tutti che costituiscono la matrice connettivale-extracellulare della placca, come evidenziato da Ed. Blackwell Scientific Publications nel 1987.
Le placche pleuriche sono solitamente asintomatiche e la diagnosi è prevalentemente radiologica e si giova di proiezioni oblique con la diagnostica tradizionale.
Secondo Jarvolm B., Sanden la data della prima esposizione, la durata dell’esposizione e l’esposizione cumulativa sembrano correlarsi linearmente con il rischio di placche pleuriche.
Alcuni studi insistono sul rischio morbigeno tra i lavoratori del settore edile per l’utilizzo di materiali friabili contenenti amianto e per i lavoratori degli impianti del cemento-amianto, non solo tra gli operai, ma anche tra gli impiegati.
Ispessimenti e versamenti pleurici e atelettasie rotonde
L’ispessimento pleurico interessa la pleura viscerale, ha localizzazione bilaterale o monolaterale.
Nei casi lievi è asintomatico, mentre nei casi più gravi si associa a una sindrome respiratoria restrittiva che si manifesta con dispnea da sforzo, tosse secca e dolore toracico.
Per avere una diagnosi è necessario effettuare la radiografia del torace.
I versamenti pleurici benigni compaiono dopo non meno di dieci anni di esposizione e spesso rimangono l’unica manifestazione per un altro decennio.
Sono patologie benigne, tranne quando si presentano con febbre, dolore toracico, leucocitosi, ed evolvono verso l’ispessimento pleurico diffuso e l’obliterazione del seno costo-frenico.
Non sono clinicamente distinguibili dai versamenti che preannunciano più serie patologie asbesto correlate e la diagnosi differenziale si basa essenzialmente sul mancato riscontro di altri fattori causali (quali in particolare TBC e tumori) e sulla positività anamnestica per l’amianto.
Le atelettasie rotonde sono lesioni pleuroparenchimali circoscritte, con ispessimento della pleura viscerale conseguenti a versamenti pleurici benigni cui segue l’invaginazione della pleura viscerale con il collasso del parenchima circostante.
Broncopneumatia ostruttiva: patologia asbesto correlata
Broncopneumatia ostruttiva
Si dibatte se le pneumopatie asbesto correlate possono invece determinare anche alterazioni ostruttive e sul ruolo della concomitante esposizione al fumo di sigaretta, anche se queste ultime sono riscontrabili anche tra gli esposti che non hanno mai fumato.
La Broncopneuomatia viene evidenziata attraverso l’esame spirometrico.
Quando la sindrome ostruttiva si associa a quella restrittiva, che è predominante, si accentua l’entità della compromissione funzionale.
Asbestosi causata da amianto e diagnosi
L’asbestosi
Già nel 1927 Cooke ha distinto la fibrosi polmonare diffusa, causata da amianto che egli chiamava ‘asbestosi’dalla silicosi e dalle altre pneumoconiosi e ne ha descritto il meccanismo patogenetico capace di determinarne l’insorgenza: l’asbesto, grazie alle sue caratteristiche polianioniche.
Essendo la fibra di asbesto indistruttibile il processo è destinato a proseguire con sempre maggiore intensità.
In alcune persone la fibrosi è più precoce, mentre molte altre risultano indenni. Alcune condizioni immunitarie come l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso, o situazioni infettive, quali tubercolosi polmonare, bronchiti e polmoniti, determinano certamente uno stato di ipersensibilità e possono favorire l’insorgenza della patologia.
In alcuni soggetti ipersensibili, esposti all’amianto per lavoro, si giungeva prematuramente a morte per scompenso di cuore o per broncopolmoniti intercorrenti; molto frequente era poi il decesso per associazione a tubercolosi polmonare. In questi casi più gravi, l’evoluzione complessiva della malattia poteva rivestire un arco di circa 15 anni dall’inizio dell’esposizione.
In caso di esposizioni più lievi, per minore concentrazione ambientale o per ridotta esposizione temporale, questi periodi si allungavano e in alcuni casi coesisteva il cancro broncopolmonare.
La spirometria completa è un altro esame utile per la diagnosi di asbestosi e per la determinazione dell’asbestosi.
La TAC polmonare, soprattutto in seguito alla recente introduzione dell’alta risoluzione, consente invece una precisa diagnosi delle pleuropatie asbestosiche, e conferma inoltre la fibrosi polmonare, fornendo dati sulla sua estensione.
Questo esame si impone poi in particolari casi di alterazione funzionale dei parametri respiratori, in presenza di normalità radiologica, mentre l’esame istologico del polmone consente una diagnosi di certezza; e poiché è molto invasivo, è riservato ai casi più gravi, o al corso di autopsie, che vengono eseguite nel caso di decesso di titolari di rendita per pneumoconiosi.
Polmonite e fibrosi interstiziale: patologie asbesto correlate
Anche la polmonite interstiziale desquamativa e la fibrosi interstiziale sono classificate tra le patologie asbesto correlate, come è stato dimostrato con uno studio eseguito su un paziente che era stato esposto 59 Marker tumorali, sui quali insistono i sanitari dell’Università di Siena.
L’esame al microscopio elettronico ha permesso di dimostrare la presenza di polveri minerali di amianto, nel polmone del paziente e, quindi, dimostra come devono essere considerate come agente eziologico della polmonite interstiziale desquamativa, come la fibrosi interstiziale.