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giovedì, Dicembre 12, 2024

ENEL amianto: lavoratore ucciso dal killer silenzioso

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ENEL amianto: rinviati a giudizio i dirigenti di Palermo

Appuntamento segnato sul calendario per il prossimo 22 marzo. Questa è la data di rinvio a giudizio dei dirigenti Enel di Palermo. È stato chiesto dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, in relazione alla morte di un dipendente della centrale termoelettrica Enel. L’ex lavoratore, in servizio dall’ottobre 1970 al dicembre 1983, è deceduto per mesotelioma maligno epitelioide. Ciò a causa dell’esposizione ad amianto durante l’anzidetto periodo lavorativo (amianto ENEL).

La vedova e gli orfani della vittima di amianto, tutti assistiti e difesi dall’avv. Ezio Bonanni, si costituiranno parte civile per chiedere il risarcimento dei danni, secondo gli artt. 4, 19, 21, D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 e dell’art. 2087 c.c..

Come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, l’operaio durante lo svolgimento delle ordinarie mansioni lavorative, è stato esposto a polveri e fibre di amianto in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale. Per tali ragioni, dunque, sussistono i presupposti per chiedere il risarcimento del danno e per avere giustizia.

Istituzione Centro di riferimento dell’Ospedale di Augusta

«Questo non è un caso isolato. In tutta la Sicilia è stato fatto uso di amianto. Sono numerosissimi i casi di decesso, e, purtroppo, il picco ci sarà nei prossimi anni. È per questi motivi che l’ONA ha chiesto al più presto l’istituzione del centro di riferimento. Ciò per garantire la diagnosi, terapia e cura di queste malattie. Come imposto dall’art. 8 della legge regionale 10 del 2014, purtroppo non attuata e come già denunciato dall’ONA».

Queste le dichiarazioni dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e legale dei famigliari della vittima.

A fare eco alle richieste del Presidente dell’ONA è Calogero Vicario, coordinatore ONA Sicilia. Egli insiste «affinché la Regione attrezzi e doti l’ospedale di Augusta di tutti gli strumenti professionali, tecnici e finanziari. Così da rendere operativa la terapia e cura delle patologie asbesto correlate in Sicilia, nel rispetto dell’art. 8 della legge 10 del 2014. Come ONA, abbiamo già citato in giudizio la Regione per i danni provocati per il ritardo nell’istituzione del centro regionale».

Serena Console

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