Amianto AGN, cioè la Guardia Nazionale Amianto, si occupa di monitorare il territorio e di incentivare la messa in sicurezza dei siti contaminati.
Con i sinonimi amianto (’αμίαντος, puro o immacolato) e asbesto (ασβεστος, inestinguibile o indistruttibile) si indicano quei minerali silicati idrati che hanno differente composizione chimica, ma stessa struttura microcristallina o abito fibroso. Tale caratteristica li rende capaci di suddividersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili, lunghe e flessibili, fino ad un diametro di 0,25 ųm, che corrisponde a una dimensione 1300 volte più sottile di quella di un capello umano.
Le fibre di amianto rimangono a lungo sospese negli ambienti. Quindi possono essere facilmente inalate e penetrare così in tutti gli organi del corpo umano e provocare, anche a distanza di decenni, patologie fibrotiche e cancerogene. Le malattie asbesto correlate provocano in Italia più di 6.000 decessi ogni anno e con una stima di circa 500.000 decessi in Europa fino alla definitiva rimozione di tutti i materiali che lo contengono.
Per tali ragioni, l’Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, ha da tempo sollecitato tutte le Pubbliche Istituzioni ad adottare i necessari strumenti per rimuovere e porre in sicurezza tutti i siti contaminati con materiali di amianto. Per questo ha istituito l’azione di Amianto AGN. Inoltre fornisce alle vittime un servizio di consulenza gratuita legale e medica.
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Che cosa sono i minerali di amianto?
In base all’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (che è stato riprodotto nell’art. 2 della Direttiva 2009/148/CE che ha sostituito quella precedente), recepito con l’art. 247 del D.Lgs. 81/08, è considerati amianto il crisotilo (che appartiene al gruppo dei “serpentini”). Invece l’actinolite, l’amosite, la crocidolite, la tremolite o amianto grigio – verde – giallo e l’antofillite fanno parte degli “anfiboli”. Si differenziano tra quelli della stessa specie e molti altri minerali asbestiformi (come la fluoro-edenite) non sono compresi nella classificazione di cui all’art. 244 del Decreto Legislativo n. 81/2008, nonostante siano allo stesso modo dannosi per la salute umana.
Le caratteristiche della fluoro edenite
Si contemplano anche l’erionite (IARC 2012b) e la fluoro edenite. La fluoro-edenite è un minerale del gruppo anfibolo di sottogruppo calcico clino anfibolo. La sua composizione è con membro fluoro dominate e la sua relazione è edenite:
- classificazione Dana è 66.01.03a.10a (gruppo 2, anfiboli calcici);
- classe Strunz è 09.DE.10 (Inosilicati della famiglia anfibolo;
- classe Nichel-Strunz è 9.DE.15 (Inosilicati clinoanfiboli) dove con E fanno parte gli inosilicati con doppie catene periodiche, 2(Si4O11).
La sua composizione chimica è di elementi quali: Al, Ca, F, H, Mg, Na, O, Si, con concentrazioni di Na2O (3.20%) K2O (0,84%) MgO (22,65%) CaO (10,83%) MnO (0,46%) FeO (1,60%) Al2O3 (3,53%) Fe2O3 (1,00%) SiO2 (52,92%) TiO2 (0,29%) F (4,35%) Cl (0,07%) somma 101,74% in meno di O = F + Cl 1,85% per un totale di 99,89% in peso.
Le proprietà fisiche vanno dal lustre vitreo con diafanità trasparente, al colore verde chiaro a giallo intenso (anche grigio nero) con riflessi bianco-giallastri, 5-6 Mohs di durezza misurata, densità di 3,09 g/cm3, tenacia fragile, sfaldatura 110 e frattura concoide.
In Sicilia, alle falde dell’Etna, nella città di Biancavilla, si sono già verificati già circa 40 casi di mesotelioma e decine e decine di casi di fibrosi provocati dall’utilizzo di fluoro-edenite quale materiale edile. Ancora oggi gli abitanti di Biancavilla sono contaminati da questo minerale di amianto, che continua a provocare lutti e tragedie.
Diffuso utilizzo dei materiali di amianto
L’amianto fu largamente utilizzato in Italia fino alla sua messa al bando per effetto dell’art. 1 comma 2 L. 257/1992, a partire dal 28.04.1993.
L’Italia è stato in Europa il maggior produttore e utilizzatore di amianto, secondo solo all’ex Unione Sovietica (per un totale di 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo, cui si aggiungono importazioni per altre 1.900.885 tonnellate. Ci sono oltre 3.000 applicazioni e circa 40mln di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui solo 500mila oggetto di bonifica nei 25 dell’entrata in vigore della Legge 257/1992.
Quelli di maggiore utilizzo sono stati l’edilizia, l’industria e i trasporti, soprattutto nelle navi, nei treni, negli aeromobili e nelle vetture. Poi ci sono gli impieghi negli impianti industriali, in forma di rivestimenti, isolanti, di tubazioni, serbatoi, nella componentistica più varia e anche nelle tubazioni in cemento amianto per l’acqua potabile e le fognature.
Negli edifici, nelle scuole come negli ospedali, l’amianto è stato utilizzato fino al 28.04.1993, nei rivestimenti isolanti di tubazioni, caldaie, condotte, rivestimenti a spruzzo a scopo antincendio, antiacustico o anticondensa di soffitti, pareti, strutture portanti di tipo metallico, in materiali in amianto-cemento quali pareti, pannelli e lastre di copertura.
Amianto AGN: effetti sulla salute
Tutti i silicati fibrosi, con il passare del tempo, anche in seguito a vibrazioni, correnti d’aria e infiltrazioni di acqua e alle azioni dell’uomo, rilasciano fibre che si aerodisperdono. Contaminano così gli ambienti di vita e di lavoro e vengono inalate e ingerite, determinando gravissime patologie.
La loro pericolosità è proporzionale alla capacità di questi materiali di rilasciare fibre che si aerodisperdono nell’ambiente (fattore di friabilità) e quindi possono essere classificati, in:
- friabili, facilmente sbriciolabili;
- compatti, duri e con possibilità di essere ridotti in polvere solo attraverso l’impiego di attrezzi meccanici.
L’amianto ha capacità fibrogene e cancerogene, come testimonia l’ultima monografia IARC. I materiali sono tanto pericolosi quanto più sussiste il rischio di rilascio di fibre. Quindi lo sono maggiormente quelli che contengono amianto friabile, che si può ridurre in polvere con la semplice azione manuale.
Il cemento-amianto o eternit, che contiene dal 10% al 15% di minerali di amianto, è meno pericoloso rispetto all’amianto friabile. Tuttavia, per il decorso del tempo, gli agenti atmosferici e l’interazione umana può dare rilascio di fibre e quindi essere allo stesso modo pericoloso per la salute umana.
Amianto AGN: l’importanza della prevenzione
L’unico strumento di effettiva tutela, prevenzione e protezione è quello del “rischio zero”. In altre parole è fondamentale evitare ogni forma di esposizione e quindi inalazione e ingestione di polveri e fibre di amianto.
Attraverso quindi la prevenzione primaria non si corre il rischio di contrarre le patologie asbesto correlate. Infatti non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio si annulli. Perciò le malattie da amianto possono essere provocate anche da esposizioni molto basse e limitate nel tempo.
La strage amianto è ancora in atto in Italia. I dati epidemiologici sono stati aggiornati e riportati nell’ultima pubblicazione dell’avv. Ezio Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2021)“.
Amianto AGN e ONA: Consulenza medica e legale
L’azione dell’ONA non si ferma alla segnalazione dei siti contaminati e alla bonifica delle aree. Chi ha purtroppo già subito danni alla salute può accedere all’assistenza medica, per avere tutti gli aggiornamenti sulle terapie più innovative.
Inoltre l’Avvocato Bonanni e il suo team forniscono assistenza legale alle vittime e ai loro familiari per il riconoscimento dei propri diritti e delle prestazioni previdenziali e risarcitorie.
Per avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.