Ancora guai per Johnson & Johnson
Le donne afroamericane hanno usato per decenni il talco in polvere Johnson & Johnson per prevenire l’eccessiva sudorazione.
Non sapevano che il prodotto contenesse fibre di amianto, nocive per la salute
Gli avvocati del National Council of Negro Women (NCNW) hanno intentato una causa contro la Johnson & Johnson.
Per l’azienda, arriva l’accusa di aver targettizzato selettivamente i prodotti a base di talco dell’azienda, tra cui Johnson’s Baby Powder.
Rappresentato dal potente avvocato per i diritti civili Benjamin Crump, le donne afroamericane hanno presentato la denuncia alla Corte Superiore del New Jersey.
Accuse e prove contro Johnson & Johnson
Crump sostiene che i documenti interni della Johnson & Johnson, mostrano che i dirigenti dell’azienda «hanno raddoppiato i loro sforzi» per commercializzare i prodotti in polvere J&J alle donne nere.
Secondo il legale, la campagna sarebbe servita per arginare il calo delle vendite della multinazionale.
A seguito delle notizie sui legami della polvere a base di talco con il cancro ovarico negli anni ’90, la corporation non naviga infatti in buone acque.
Tra i documenti, si è esaminato un memorandum aziendale del 1992.
L’atto raccomandava a J&J di esaminare «opportunità etniche (afroamericane, ispaniche)» per espandere il franchising di polvere per bambini.
Una propaganda a suon di star?
La denuncia cita anche un promemoria di J&J del 2004.
In sostanza, si suggeriva alla società di collaborare con la rivista Ebony. Il giornale avrebbe sponsorizzato i suoi prodotti in polvere a base di talco e amido di mais “Shower to Shower”.
In effetti, durante concerti afroamericani, ai festival jazz, nelle chiese nere, nei saloni di bellezza e nei negozi di barbieri, è avvenuta una massiccia distribuzione di prodotti.
Inoltre si consigliava di assumere una star discografica come Patti LaBelle o Aretha Franklin come testimonial.
Nessuna delle due è diventata portavoce del marchio (J&J ha venduto quel prodotto a Valeant Pharmaceuticals nel 2012).
«I consumatori afroamericani, in particolare, farebbero bene a prendere di mira con un sentimento più emotivo e parlare di riunioni tra amici ecc.», affermava il memo di J&J, secondo la denuncia.
Documenti scottanti
Un altro documento interno di J&J, questa volta datato 2006, propagandava ancora una volta un «nuovo modello di business.
Questo comprendeva i prodotti in polvere, da «indirizzarsi in modo strategico ed efficiente ai consumatori ad alta propensione».
«Tra questi, c’erano donne di colore, il 60% delle quali stava usando borotalco per bambini, rispetto al 30% della popolazione complessiva», riporta la denuncia.
Ancora evidenze
Durante una causa del 2008 è emerso che «gli afroamericani fanno un elevato uso della categoria (talco n.d.r)» e tendono a essere utenti importanti».
«Questa presentazione dimostra il chiaro marketing intenzionale di J&J per le donne di colore. Inoltre emerge la sua consapevolezza che le donne di colore sono e sono state particolarmente utilizzatrici consistenti dei suoi prodotti in polvere a base di talco», cita la denuncia.
Esistono altresì prove di una campagna radiofonica negli Stati del sud rivolta alle donne afroamericane.
Le richieste del legale
In virtù di tali evidenze, Crump ha chiesto ai tribunali di costringere J&J a ideare un «marketing correttivo».
«Questa azienda multimiliardaria dovrebbe dedicare tante risorse per avvertire queste donne, tante quante ne hanno impiegate cercando di prenderle di mira», ha detto Crump.
Janis Mathis punta alla sensibilizzazione
Al legale ha fatto eco Janice Mathis, direttrice esecutiva del gruppo, che ha sottolineato l’importanza di promuovere una campagna di sensibilizzazione sui rischi per la salute.
Ciò servirebbe a incoraggiare le donne nere, in particolare, a ottenere screening per il cancro.
«Stiamo organizzando una campagna per assicurarci che ogni donna di colore e la sua famiglia capiscano che potrebbero avere contratto una malattia e che si devono curare».
Così ha detto Mathis durante una conferenza stampa tenutasi presso l’ufficio del gruppo a Washington D.C. lo scorso 27 luglio.
Crump e Mathis sono stati raggiunti alla conferenza stampa da membri della famiglia di donne nere.
Le afroamericane hanno fatto presente che i loro cari sono morti di cancro alle ovaie, dopo aver trascorso anni utilizzando prodotti in polvere a base di talco J&J.
Il gruppo di donne ha concluso la conferenza stampa cantando «La vita delle donne nere è importante!».
J&J nega ogni accusa
«L’idea che la nostra azienda prenda di mira sistematicamente una comunità è irragionevole e assurda», ha affermato il portavoce della società Kim Montagnino in una dichiarazione a Fierce Pharma.
J&J ha detto alla CNN che le accuse di effettuare un marketing mirato alla clientela afroamericana sono “fuorvianti“.
«Gli sforzi per determinare chi sono i nostri clienti e l’uso di annunci pubblicitari che sono significativi per loro e parlano delle loro esperienze di vita, è la definizione stessa del marketing», ha affermato la società.
«Crediamo che il marketing per ogni comunità sia un segno di rispetto e siamo orgogliosi di essere stati pionieri nel marketing multiculturale».
«Johnson’s Baby Powder è sicuro e le nostre campagne sono multiculturali e inclusive. Sosteniamo fermamente la sicurezza del nostro prodotto e il modo in cui comunichiamo con i nostri clienti».
Una vecchia storia
L’argomentazione di Crump e della NCNW secondo cui J&J avrebbe preso di mira le donne nere non è nuova.
I documenti interni erano già stati presentati in precedenza in un contenzioso del 2018.
Anche in quel caso si voleva dimostrare che la multinazionale aveva sviluppato piani di marketing mirati per le donne nere e latine.
Tuttavia, questa è la prima causa volta a promuovere nuove politiche di marketing “non ingannevole”.
Esito del tribunale
In tribunale, NCNW ha riconosciuto che una buona parte di donne nere (e le loro famiglie) sono state risarcite per danni da J&J ma ha affermato che le vittorie individuali non riguardano la più ampia comunità nera.
«Queste cause non hanno rimediato al danno specifico che J&J ha causato alla comunità nera e alle donne nere in particolare, indirizzando loro le pubblicità per questo prodotto pericoloso», hanno dichiarato i legali di NCNW.
«Quel danno continua e rimarrà fino a quando J&J non intraprenderà azioni correttive affermative per informare le donne nere che erano state precedentemente prese di mira dalla campagna pubblicitaria di J&J».
Conclusioni
La denuncia del National Council of Negro Women è arrivata meno di due mesi dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di rivedere una sentenza della Corte d’appello del Missouri.
La sentenza aveva confermato un premio di 2miliardi di dollari a un gruppo di donne che aveva fatto causa a J&J dopo aver sviluppato un cancro alle ovaie.