Una vicenda non poi così tanto singolare quella che ha visto coinvolta la Johnson & Johnson. La nota azienda farmaceutica statunitense è stata interessata da numerose controversie legali a causa degli articoli messi in commercio a base di talco che contenevano amianto.
Questi prodotti, infatti, avrebbero causato numerosi casi di cancro alle ovaie e mesoteliomi ai danni dei consumatori, soprattutto donne, che ne hanno fatto un uso prolungato. Finalmente, si è giunti a una svolta nell’intera vicenda. Il colosso farmaceutico, infatti, verserà un maxi risarcimento nelle tasche delle vittime e dei loro eredi.
Per lasciarsi alle spalle il passato e le controversie legali che hanno coinvolto l’azienda in questi ultimi anni, la Johnson & Johnson ha deciso di destinare oltre 6 miliardi di dollari nei confronti di coloro che hanno presentato ricorso alla società al fine di trovare un accordo definitivo e risarcendoli dei danni subiti.
La storia dell’intera controversia della Johnson & Johnson
Le controversie contro la Johnson & Johnson sono nate intorno al 2016, quando una famiglia statunitense ha deciso di fare ricorso al colosso farmaceutico per il decesso di una loro congiunta causato da un cancro ovarico. Il tumore, infatti, stando a quanto riferito dai ricorrenti, sarebbe stato causato dall’utilizzo prolungato dei prodotti a marchio J&J a base di talco e asbesto. Nonostante, infatti, questi ultimi fossero stati concepiti per un pubblico infantile uno studio ha rivelato come nel 70% questi fossero utilizzati dagli adulti. Solo un anno dopo, erano già mille le donne ad aver presentato una denuncia nei confronti dell’azienda. La vicenda si è protratta per qualche anno, fino alla svolta decisiva nel 2018.
Visto il crescente numero di denunce presentate, infatti, l’azienda è stata costretta a rendere pubblici alcuni documenti riservati che rivelavano la consapevolezza della presenza dell’amianto all’interno dei prodotti incriminati. Nel 2021 è stata la Corte Suprema americana a segnare una svolta nell’intera vicenda. Quest’ultima ha condannato la Johnson & Johnson a pagare una somma superiore ai 2miliardi di dollari come risarcimento alle sue clienti colpite da mesotelioma – la più letale delle patologie asbesto-correlate – e cancro alle ovaie. Tuttavia, si è dovuto attendere fino ad agosto 2022 prima che J&J annunciasse la fine della produzione dei prodotti a base del suddetto materiale.
Le ripercussioni delle denunce sul talco all’amianto
Le numerose controversie legali hanno avuto un forte impatto sul colosso farmaceutico statunitense. Infatti, oltre a rappresentare un duro colpo a livello finanziario, hanno scaturito anche un danno a livello di immagine e reputazione per l’intera azienda. Johnson & Johnson, un nome un tempo sinonimo di fiducia e sicurezza nel settore dei prodotti per la cura personale e della salute, si è vista coinvolta in un esame pubblico severo. A seguito di un calo anche in termini di vendite, infatti, l’azienda ha deciso di apportare modifiche dal punto di vista commerciale. La vicenda ha evidenziato l’importanza della trasparenza e della responsabilità aziendale, sottolineando che le grandi corporazioni devono rispettare standard elevati di sicurezza del prodotto.
La svolta decisiva che “chiude” il caso
Dopo anni di sentenze e incontri in tribunale, finalmente, si è giunti a una svolta decisiva. Lo scorso aprile, infatti, l’azienda ha annunciato l’erogazione di un maxi risarcimento nei prossimi venticinque anni nei confronti di tutti coloro che hanno presentato denunce e ricorsi nei confronti della società. La somma messa a disposizione è di 6,5 miliardi di dollari che coprirà il 99,75% dei reclami attualmente pendenti relativi a problemi ovarici. La Johnson & Johnson ha, inoltre, fatto sapere che è già giunta alla risoluzione del 95% dei casi di denunce di mesoteliomi.
Nonostante le numerose accuse e condanne, l’azienda continua a negare la propria colpa. Secondo la sua versione dei fatti, il talco non conterrebbe amianto, né tantomeno potrebbe provocare cancro alle ovaie. A corroborazione di questa tesi, l’azienda farmaceutica nel 2020 aveva pubblicato alcuni studi condotti su oltre 200mila donne negli Stati Uniti. L’indagine non ha evidenziato un legame statistico significativo tra l’uso del talco sui genitali e il rischio di sviluppare cancro alle ovaie. Tuttavia, ancora oggi appare abbastanza ambiguo il fatto che la J&J abbia comunque deciso di ritirare tutti i prodotti dal mercato e mettere fini alla produzione di quest’ultimi. Oltre che, non ultimo, risarcire le vittime.