Nonostante le condanne, nel processo penale, di due vertici della Isochimica di Avellino, a 10 anni di reclusione per la morte di diversi operai per amianto, gli altri lavoratori malati attendono da 5 anni i risarcimenti.
Isochimica, gli ex dipendenti chiedono di essere ricevuti
Per questo i dipendenti della fabbrica hanno scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Chiedono di essere ricevuti al Quirinale e, intanto, ripercorrono per lui l’ingiustizia subita che sta diventando beffa a questo punto.
“234 operai sono – ricordano nella missiva – ancora in vita con malattie gravissime dovute all’esposizione all’amianto. Di questi, sistematicamente, quasi uno al mese sta perdendo la vita a causa della patologia lavoro-correlata.
Isochimica, l’amianto per coibentare le carrozze ferroviarie
“La oggi dismessa fabbrica Isochimica – spiegano – nata nel 1982 dalle macerie del terremoto dell’Irpinia (rappresentando per un territorio martoriato una speranza di ripresa economica e sociale), si occupava della coibentazione e bonifica delle carrozze ferroviarie delle Ferrovie dello Stato dal c.d. ‘amianto blu’ o ‘crocidolite’, uno dei minerali più pericolosi per l’essere umano.
Ovviamente, nessuno di noi e dei nostri colleghi era a conoscenza dei rischi connessi al trattamento di tale materiale, fino a quando nel 1985, a seguito dell’intervento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, chiamata in causa per un sopralluogo, venne alla luce la sconcertante scoperta: i livelli di polvere di amianto nell’aria superavano di ben quattrocento volte la soglia minima consentita e, al contempo, non vi erano le condizioni ambientali di sicurezza per poter svolgere quel tipo di lavoro. Quella che si era prospettata come un’occasione di riscatto e di stabilità per le nostre famiglie si è trasformata in un incubo”.
L’Osservatorio nazionale amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, hanno studiato e approfondito il fenomeno amianto in Italia. Il legale ha scritto anche “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“, dove si possono trovare tante informazioni. L’asbesto causa il mesotelioma, ma anche il tumore del polmone, della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.
Le vittime amianto: “Abbandonati dalle istituzioni”
Fu il Pretore di Firenze a chiudere l’azienda, solo nel 1989. Oggi “siamo stati abbandonati dalle istituzioni nella prospettiva di una morte silenziosa e privati della nostra dignità di lavoratori e cittadini.
Chiediamo giustizia per la nostra salute rubata e per il dolore patito dalle nostre famiglie. Pertanto, confidiamo in Lei per riaccendere la nostra speranza, chiedendoLe di riceverci al Quirinale. Vorremmo raccontarLe da vicino la sofferenza che stiamo vivendo a causa di un ‘crimine di Stato’ perpetrato da ormai quaranta anni. Non ci resta più molto tempo”.