L’amianto continua a mietere vittime nell’Isochimica di Avellino
Stiamo iniziando ad affrontare sulla nostra pelle e con la vita dei nostri cari, le dure conseguenze per aver usato l’amianto nelle industrie italiane. Muore un altro ex operaio dell’Isochimica di Avellino, ex scoibentatore ammalato di asbestosi che era in attesa di giustizia.
L’uomo in questione G.C. ha lavorato per anni come addetto alla bonifica amianto delle carrozze, non risulta essere il primo caso e non sarà di certo l’ultimo. Nonostante l’amianto sia stato messo al bando nel nostro Paese da 26 anni, le pagine dei giornali riportano spesso notizie di ex operai che perdono la vita a causa della loro passata attività lavorativa.
L’INAIL aveva certificato al sig. G.C. l’origine professionale della malattia, etichettandola però con il solo 6% di invalidità, per questo era stata avanzata una richiesta di aggravamento della patologia che non ha mai trovato risoluzione.
L’asbestosi è una malattia altamente invalidante che attacca l’apparato respiratorio ponendo dei grossi limiti nella vita quotidiana di chi ne è affetto. Risulta infatti difficoltoso per i malati di asbestosi compiere anche le azioni più semplici da compiere ogni giorno.
La strage della fibra killer e l’impegno dell’ONA
Analogo destino è toccato ad un ex operaio Cemental e ad un ex operaio dello stabilimento Eternit di Cavagnolo, ma queste sono solo tre, delle tantissime storie che hanno in comune lo stesso carnefice. L’amianto infatti viene definito il killer silenzioso proprio perché impiega lungo tempo prima di attaccare l’organismo e ha diverse armi per uccidere, esse portano i seguenti nomi: asbestosi, mesotelioma, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e cancro ai polmoni.
L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, dedica la sua vita alla lotta contro l’amianto e al riconoscimento dei diritti dei lavoratori vittime dell’asbesto. In passato è stato in prima linea anche contro la vicenda dell’Isochimica, intervenendo anche in un servizio delle Iene e aiutando così a focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su un problema che veniva ignorato da molti italiani.
L’ONA assicura assistenza per le vittime di amianto e per i loro cari, ma soprattutto si impegna a restare accanto anche alle persone che combattono contro la paura di ammalarsi che può essere fatale quasi quanto le altre patologie asbesto correlate.
Per richiedere assistenza basta dare un’occhiata allo Sportello Amianto ONA oppure contattare il numero verde gratuito 800 034 294.