L’insonnia è un problema per il 20% degli italiani. Ne sanno qualcosa coloro che sono stati esposti ad amianto. Questi minerali asbestiformi sono cancerogeni e provocano le malattie asbesto correlate.
L’insonnia, però, è una condizione diffusa, che riguarda anche coloro che non sono stati esposti ad amianto. In troppi non riescono a prendere sonno o si svegliano più volte durante la notte svegliandosi poco riposati. Tra poco, però, sarà disponibile un nuovo farmaco che agisce diversamente rispetto a quelli sul mercato e che potrebbe apportare sollievo a chi non riesce proprio a rilassarsi.
Insonnia per rischio amianto: nuovo farmaco
L’ONA ha istituito lo sportello di assistenza psicologica. La Dottoressa Melpignano, psicologo clinico, risponde a coloro che ne fanno richiesta.
Come chiarito dall’Avv. Ezio Bonanni, la paura di ammalarsi è una condizione esistenziale per gli esposti amianto. Infatti i tempi di latenza sono molto lunghi. Specialmente i lavoratori più esposti, vivono nell’attesa della malattia. Oltre alla tutela legale, è importante anche l’assistenza medica.
Il Dott. Montilla ha chiarito che la diagnosi precoce è molto importante per terapie più efficaci. Sotto il profilo giuridico, la cosiddetta paura di ammalarsi e l’insonnia e ogni forma di sofferenza sono risarcibili. Così Cass., Sez. Lavoro, 19623/2022. Questo diritto sussiste anche in assenza di una malattia vera e propria.
Daridorexant agisce sull’orexina
Questo nuovo farmaco, che si chiama daridorexant, agisce sull’orexina, uno dei neurotrasmettitori che agisce sul sonno, bloccandola. Lo studio che ne ha dimostrato l’efficacia è stato presentato al congresso nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia SINPF, in corso a Milano e Venezia.
Potrebbe essere una soluzione anche per chi soffre di insonnia cronica. Per chi, cioè, riscontra il problema per oltre un anno e per chi addirittura convive con l’insonnia da più di 5 anni. Per queste persone è molto frequente che i disturbi possano convivere con quelli di depressione e ansia. La pandemia da Covid 19 non ha certo aiutato. Anzi molti studi dimostrano come i disturbi psicologici siano aumentati anche nei bambini e nei ragazzi.
Daridorexant regola i cicli sonno-veglia che sono alterati in chi soffre di disturbi del sonno, permettendo quindi anche maggiori performance nello svolgimento delle funzioni diurne. È un farmaco sicuro e rispetto agli altri che svolgono la stessa funzione ha meno effetti avversi.
Cosa si intende per insonnia
Tutti noi abbiamo passato una o più notti insonni. Non è comunque sufficiente per preoccuparsi, né per pensare che sia un problema da risolvere. Il fisico, infatti, si autoregola e se si tratta di eventi sporadici non bisogna fare nulla.
Invece, se l’insonnia persiste da almeno 3 mesi, il sonno risulta insoddisfacente per qualità o quantità, allora è necessario provare a correre ai ripari. La mancanza di sonno, infatti, può avere conseguenze gravi sull’umore, sulle relazioni e sul rendimento lavorativo e più ingenerale sulla salute.
Le cause dell’insonnia: tra amianto e stress
Le cause dell’insonnia possono essere diverse. Come prima causa c’è sicuramente un forte stress lavorativo. Un intenso periodo sul luogo di lavoro può causare che la persona non riesca a dormire a fine giornata.
La produzione del cortisolo, conosciuto come ormone dello stress, in questo periodo non viene regolamentata. Questo altera anche i meccanismi di addormentamento e di mantenimento del sonno.
Un’altra causa dell’insonnia può essere la menopausa. I cambiamenti ormonali possono provocarla nel 33% delle donne. Stessa cosa vale in gravidanza. Nei nove mesi di gestazione la donna subisce cambiamenti fisici e ormonali che possono provocare disturbi del sonno.
Come combattere l’insonnia
Prima di ricorrere ai farmaci sarebbe bene attuare tutta una serie di comportamenti tali da agevolare un buon riposo. Alcuni in particolare possono sembrare un aiuto e, invece, sono gravemente dannosi.
Si può tentare con la meditazione. È necessario, per farlo, concentrarsi sul vostro respiro, inspirate ed espirate lentamente e profondamente, ed immaginate un ambiente sereno, come una spiaggia deserta o una collina erbosa.
Praticare attività fisica. Consente uno sfogo per le frustrazioni e libera endorfina migliorando l’umore. Lo Yoga può essere particolarmente efficace per ridurre l’ansia e lo stress. È bene però programmare lo sport per la mattina o il primo pomeriggio per evitare che agisca da eccitante.
È importante poi dare priorità alla lista delle cose da fare. Impiegare il tempo su compiti importanti, e dividere quelli più gravosi in parti più piccole. Dove possibile è importante anche saper delegare.
Ascoltare musica soft e rilassante può abbassare la pressione sanguigna e rilassare la mente e il corpo.
Per combattere lo stress e l’ansia è bene spostare la mente in attività diverse: dare una mano a un parente o un vicino di casa, oppure diventare volontari nella propria comunità ci tiene impegnati.
Parlate del vostro problema con qualcuno e spiegate come possano aiutarvi. Infine non è affatto sbagliato rivolgersi ad un medico o ad un terapeuta.
Consigli facili da seguire per una buona educazione al sonno
Prima di mettervi a letto eseguite una vostra routine. Evitate gli stimolanti come il caffè, il cioccolato, e la nicotina prima di andare a dormire. Non guardate la TV, non utilizzate pc o smartphone. Preferite invece un libro, ascoltate musica soft o fate meditazione.
Evitate gli alcolici la sera. Sembrano favorire il sonno, invece ne peggiorano la qualità e vi sveglierete più volte durante la notte. Evitate pasti abbondanti. Evitate riposini di pomeriggio dopo le 15 e, anche prima, fate in modo che siano inferiori ai 30 minuti circa. Preparatevi e godete di un bagno caldo.
Per dormire meglio la camera da letto deve essere fredda, buia e silenziosa. Utilizzate la vostra camera da letto come tale, non per guardare la TV o per svolgere il vostro lavoro e andate a letto solo quando siete veramente stanchi.
Di giorno restate al sole per almeno 30 minuti: questo regola il ritmo sonno – veglia.
Insonnia, preoccupazione e stress da amianto
Nel caso in cui, in seguito a esposizione ad amianto e altri cancerogeni, si crea il danno biologico, e comunque la preoccupazione. Quindi l’insonnia è una logica conseguenza. Così il Prof. Francesco Pesce del Comitato tecnico-scientifico dell’ONA, negli anni, ha potuto dimostrare questo legame. Queste prove sono importanti in sede giudiziaria per chiedere il risarcimento danni amianto. Per chiedere informazioni si può contattare il numero verde 800.034.294 o compilare il form nella pagina.