L’inquinamento domestico è un problema che riguarda tutti da vicino. Infatti, le sostanze che si annidano all’interno delle case sono molteplici e qualche volta possono anche rappresentare un serio rischio per la salute. Nonostante questo, è possibile evitare che ciò diventi nocivo per la nostra salute.
Spesso non si è pienamente coscienti che la maggior parte delle ore nell’arco della giornata si trascorrono all’interno di ambienti chiusi. Se apparentemente può sembrare di essere più protetti da eventuali agenti inquinanti, in realtà anche all’interno degli spazi al coperto si è esposti a sostanze potenzialmente pericolose, soprattutto per l’essere umano.
Inquinamento domestico: le fonti più comuni
Molto spesso ci si fossilizza principalmente sull’inquinamento esterno, dimenticandosi il più delle volte che anche l’aria nelle case potrebbe contenere sostanze potenzialmente pericolose. Nella lista delle cause più comuni che incentiverebbero l’inquinamento domestico sono presenti i detersivi, ricchi di agenti chimici potenzialmente nocivi per la nostra salute, ma anche per l’ambiente che ci circonda. Eppure, non sarebbero le uniche sostanze dalle quali bisognerebbe proteggersi nella quotidianità. La maggior parte delle sostanze potenzialmente pericolose alle quali si è esposti proviene dall’inquinamento esterno. Queste si insidiano nelle case attraverso porte e finestre, portando polveri, pollini e smog.
Tra le fonti maggiormente comuni da cui proviene di cosiddetto inquinamento indoor, le polveri sono sicuramente in cima alla lista. Queste potrebbero essere generate dalla scarsa pulizia, ma come causa alla cattiva conservazione di alcuni materiali che, diventando friabili nel tempo, producono polveri sottili. Anche l’arredamento e i materiali di costruzione dell’edificio stesso potrebbero però rappresentare un potenziale rischio di inquinamento. Tra questi l’amianto risulta essere uno dei componenti killer, visto il largo utilizzo che si è fatto di questa sostanza in fase di ricostruzione, prima negli Anni ’80 e successivamente in seguito alle demolizioni della Seconda Guerra Mondiale. L’esposizione a questa sostanza tossica – non solo per l’ambiente ma anche per l’essere umano – aumenta, infatti, il rischio di sviluppo di cellule tumorali all’interno dell’organismo.
Non solo le polveri e i materiali di costruzione, ma anche i sistemi di riscaldamento e raffreddamento dell’aria potrebbero essere pericolosi. Infatti, se non si provvede a una periodica e corretta manutenzione e pulizia il rischio di produrre inquinamento domestico potrebbe aumentare. Tra le altre fonti di inquinamento domestico compaiono, come già accennato in precedenza, i detersivi, contenenti sostanze chimiche tossiche e pericolose per la salute, soprattutto per lo scorretto utilizzo e la dispersione in ambienti non sufficientemente ventilati. Tra le potenziali fonti di produzione di contaminazione compare, infine, anche il fumo passivo di eventuali attività di cottura di alimenti, che potrebbero produrre nicotina, sostanze cancerogene e irritanti.
Quali sono le sostanze più pericolose?
Tutte le fonti che producono inquinamento domestico rilasciano sostanze potenzialmente nocive, soprattutto all’essere umano. Alcune di queste, infatti, a seguito di un’esposizione prolungata potrebbero provocare seri danni alla salute. Tra le sostanze maggiormente pericolose c’è il particolato, che rappresenta l’insieme di particelle liquide e solide sospese in aria tra cui allergeni, fibre, metalli pesanti, silice e altri inquinanti. Anche il monossido di carbonio è considerato una sostanza rischiosa per la salute. La sua emissione all’interno dell’ambiente domestico è spesso provocata da stufe, camini e altri sistemi, a causa di scarichi intasati o malfunzionanti.
Tra le altre sostanze pericolose per l’ambiente e per l’uomo prodotte dall’inquinamento domestico c’è anche il radon. Si tratta di un gas radioattivo di origine naturale difficile da individuare. Quest’ultimo, più spesso di quanto si possa immaginare, si annida all’interno delle case giungendo dal sottosuolo. Il radon, infatti, si insinua nelle abitazioni attraverso cantine e seminterrati, soprattutto quando non sono presenti fondamenta adeguatamente isolanti e vi sono tubature non ben sigillate. Questa sostanza diventa pericolosa soprattutto quando non vi è un adeguato ricircolo dell’aria. Nella scala delle cause connesse alla formazione di carcinomi polmonari, il radon si trova al secondo posto, dopo il fumo di sigaretta, insieme ad amianto e metalli pesanti.
All’ultimo posto della lista, ma non meno pericoloso, si trova, invece, il formaldeide, tra gli inquinanti maggiormente presenti negli edifici. Si trova spesso nei materiali impiegati per l’isolamento, ma anche nei mobili in truciolato e compensato, nelle tappezzerie, parquet o moquette e tessili di vario genere.
Inquinamento domestico: soluzioni facili e utili
Se finora abbiamo visto quali sono le cause e le sostanze maggiormente pericolose in circolo negli ambienti chiusi, è bene analizzare anche le possibili soluzioni, pratiche e utili, da mettere in atto in queste circostanze. Certamente, la risoluzione del problema più efficace e semplice è quella di tenere gli ambienti adeguamente arieggiati. Nel caso di ubicazione dell’edificio in una zona esposta ad elevato inquinamento esterno, è consigliabile aprire porte e finestre per permettere il passaggio dell’aria nelle prime ore del mattino. Infatti, in tali momenti lo smog nell’aria è altamente ridotto, rispetto al resto della giornata.
Inoltre, potrebbe essere di ulteriore aiuto per la diminuzione dell’inquinamento domestico anche porre la giusta attenzione nella scelta dei detersivi che si utilizzano quotidianamente. In tal senso, sarebbe meglio preferire alternative biologiche che non contengono sostanze chimiche inquinanti. È altresì consigliato nel caso si abbiano mobili o rivestimenti che contengono formaldeide di sostituirli con alternative salutari.