L’inquinamento atmosferico tende a divenire una questione sempre più urgente. Non basta la sensibilizzazione su questo tema a risolvere il problema stesso. Ma c’è bisogno di azioni e anche abbastanza tempestive. Nel diminuire la quantità di smog e degli altri rifiuti tossici nell’aria ne trae beneficio anche la salute pubblica e l’ambiente.
Non solo: infatti, l’inalazione di sostanze nocive causa patologie gravi e in alcuni casi letali; inoltre, impedisce il regolare sviluppo della flora e della fauna circostante.
Sempre più spesso l’inquinamento atmosferico compare, inoltre, tra le cause di decessi. Un dato che inizia a preoccupare anche in Italia. Diminuire lo smog, così come la concentrazione di sostanze tossiche – che siano prodotte dalle aree industriali o più semplicemente dall’inquinamento domestico – non è così semplice come può sembrare, ma nemmeno una missione impossibile.
Come smog e amianto danneggiano la salute
È ben risaputa la pericolosità dell’inquinamento atmosferico. I rifiuti, i fumi delle fabbriche, le polveri rilasciano particelle nocive per la salute umana e per l’ambiente. Diminuire l’emissione di queste sostanze, che si presentano sotto diverse forme, è una missione nell’interesse pubblico. Quando si entra in contatto con queste sostanze aerodisperse, quindi principalmente attraverso l’inalazione, queste possono provocare gravi danni alla salute, spesso anche irreversibili.
Ne sono l’esempio lampante le patologie asbesto correlate. L’asbesto è un killer silenzioso, poiché causa l’insorgenza di malattie con lunghi periodi di latenza. Come il mesotelioma pleurico.
Il mesotelioma è una delle patologie maggiormente diffuse tra quelle causate dall’amianto. Si tratta di un tumore maligno che colpisce le cellule mesoteliali, quindi quelle del mesotelio, il tessuto che ricopre i polmoni. Attraverso la formazione di placche e ispessimenti pleurici la malattia provoca sintomi quali dispnea e difficoltà respiratorie in generale, con una sintomatologia molto simile a quella delle patologie cardiovascolari. La difficoltà nel riconoscere la malattia rende anche meno tempestiva la conferma della diagnosi e il conseguente inizio delle eventuali terapie.
Non solo l’esposizione all’amianto, tra i rifiuti più tossici, ma anche lo smog è deleterio per la salute. Le malattie cardiache e l’ictus sono le cause più comuni di morte prematura attribuibili all’inquinamento atmosferico. Gli effetti di quest’ultimo sulla salute dipendono non solo dall’esposizione, ma anche dalla vulnerabilità dei singoli individui.
Stop all’inquinamento atmosferico, sì alla tutela della salute
L’inquinamento atmosferico inizia a mietere sempre più vittime, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Tuttavia, non sono ancora abbastanza le azioni volte a determinare un sostanziale cambiamento, volto alla tutela della salute e dell’ambiente. Alcuni sindaci in Europa hanno tentato un’inversione di marcia, creando sempre più zone a basse emissioni, per esempio limitando la circolazione di veicoli inquinanti. Ma il problema deve essere affrontato nella sua complessità per ottenere risultati concreti e tangibili.
Per quanto riguarda la lotta all’amianto – uno degli inquinanti maggiormente pericolosi – si sta intervenendo attivamente nei siti industriali, ma anche nelle zone urbane, attraverso la rimozione e la conseguente bonifica. Questo materiale è stato largamente utilizzato principalmente nell’edilizia e nell’industria negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Per questo motivo, nonostante la forte attenzione e sensibilizzazione al tema, purtroppo ancora oggi sono numerosi gli edifici che contengono l’amianto, dai pavimenti, alle tubature, ai rivestimenti esterni.
Nella lista delle malattie più comuni causate dall’inquinamento atmosferico, che è causa a volte anche di decesso prematuro, compare l’asma. Se apparentemente questa patologia può sembrare innocua, nel caso non venga trattata correttamente può divenire letale. È la triste storia della piccola Ella Adoo-Kissi-Debrah, deceduta in una cittadina non lontana da Londra a causa di una crisi epilettica provocata dall’asma. Si tratta tra l’altro di uno dei pochi casi in cui sul certificato di morte appare scritto “inquinamento atmosferico“. L’inquinamento è quindi un problema urgente contro il quale si può intervenire giungendo a una soluzione solo attraverso la cooperazione.