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domenica, Gennaio 26, 2025

Class action in arrivo per la Raffineria di Sannazzaro

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C’è sempre più preoccupazione, in provincia di Pavia, per le condizioni della Raffineria ENI di Sannazzaro de’ Burgondi.

La paura diffusa tra i cittadini per via dei numerosi incendi, e dell’utilizzo di amianto e per il fatto che ora vorrebbero pure realizzare una discarica di amianto, contigua alla Raffineria.

È solo l’ultimo degli incendi che si sono verificati in questo stabilimento, e già il 01.12.2016, se ne era verificato un altro di grosse dimensioni.

Intanto la Procura di Pavia ha aperto una inchiesta e potrebbero esserci degli sviluppi in ordine alla richiesta di revoca dell’autorizzazione alla costruzione della discarica di amianto che è stata concessa nel 2015.

Così, come richiesto dall’Osservatorio Nazionale Amianto all’Assessore Regionale all’Ambiente, On.le Terzi.

Incidente raffineria di Sannazzaro de Burgondi

L’ultimo incendio della raffineria del 5 febbraio

Il 5 febbraio verso le 8.30, un fragoroso boato ha preceduto le fiamme che si sono innalzate, con una colonna di fumo, dall’impianto Est dell’isola numero 7, della parte vecchia della Raffineria ENI, dove ancora si lavora il greggio.

L’incendio è stato domato dai Vigili del Fuoco del servizio interno.

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Fortunatamente non ci sono vittime, ne feriti

Il 14 gennaio, l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA, ha organizzato un’assemblea pubblica. All’incontro hanno partecipato venti sindaci dei Comuni limitrofi, l’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, aveva sottolineato ancora una volta i rischi legati all’attività della raffineria, per le sue condizioni di non sicurezza.

“C’è una situazione di comprovato rischio. Aveva paventato l’avvocato Bonanni. A fronte della quale era stata chiesta la messa in sicurezza della raffineria e il blocco dei lavori della nuova discarica di amianto”.

ona“Chiediamo alla Magistratura indagini rapidissime e conclusioni immediate affinché dati certi e indagini scientifiche siano di trasparente supporto alle decisioni da prendete e consentano valutazioni serene”.

Ha dichiarato nel corso dell’assemblea l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

L’ONA, che nel 2013 aveva anche presentato un esposto alla magistratura, meno di un mese fa ha chiesto all’Europa di intervenire. Analogo appello è stato rivolto al Presidente della Repubblica e al Governo, perché fossero emanati provvedimenti urgenti.

L’ONA chiede l’intervento di una Commissione Parlamentare

A pochi giorni dall’incidente, l’Osservatorio aveva spedito alla Commissione e al Parlamento Europeo una Petizione Popolare per promuovere una procedura di infrazione dinanzi alla Corte di Giustizia a carico dello Stato italiano della Regione Lombardia.

La risposta del Parlamento Europeo è arrivata il 13 gennaio: la richiesta è stata iscritta al ruolo generale e inoltrata alla commissione per le petizioni

“Quanto a quest’ultimo incidente, un altro esposto sarà presentato alla magistratura anche e ancora per la questione amianto. Perché c’è il rischio che questo nuovo incendio abbia fatto disperdere nell’aria fibre di amianto. – continua il presidente dell’ONA –.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, sin dal 2008, ha insistito per la messa in sicurezza della raffineria e i fatti, purtroppo, ci hanno dato tragicamente ragione”.

Le richieste e le tutele per i lavoratori

Visti i continui incendi, “chiederemo ancora alla magistratura di intervenire”prosegue il legale che poi chiosa affermando “Le istituzioni debbono intervenire con la messa in sicurezza della Raffineria Eni di Sannazzaro de Burgondi e con il risarcimento dei danni perché intanto per l’amianto in raffineria si continua a morire e stop alla discarica”.

Nel frattempo è stata già depositata dall’On.le Laura Agea una interrogazione al Parlamento Europeo, e si profila anche un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo.

Class action promossa dall’Osservatorio

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha intenzione di promuovere una class action di cittadini e lavoratori esposti ad amianto e al rischio di incidente rilevante.

Al fine di evitare ulteriori incidenti presso la Centrale di Sannazzaro de’ Burgondi e ottenere il risarcimento dei danni. Anche per coloro che hanno subito solo dei danni morali, non potendo considerarsi lecito esporre al rischio lavoratori e cittadini.

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