Fiamme, fumi e la preoccupazione della popolazione locale. Questi sono solo alcuni dei fattori che vanno a ricostruire l’incendio scoppiato ieri 2 giugno all’interno di alcuni capannoni a Anzio. Il rogo è esploso nella zona Padiglione all’interno di due stabili abbandonati ormai da tempo e che da molto sollevavano polemiche tra gli abitanti della zona.
È scoppiato il 2 giugno incendio ad Anzio, zona Padiglione
I capannoni sorgevano nelle vicinanze della Colgate Palmolive, nota azienda produttrice di prodotti per l’igiene personale. Alla luce dell’accaduto anche l’avvocato Ezio Bonanni, presidente ha espresso la sua opinione in merito, dichiarando:
“Con molta probabilità le coperture del capannone che ha preso fuoco contenevano amianto. Per Questo, invito per precauzione i cittadini che abitano le zone limitrofe, a tenere chiuse le finestre e ad utilizzare molta acqua nei prossimi giorni. Importante è rimuovere i residui , secondo i protocolli tecnici, per evitare altre dispersioni. Altrettanto importante la bonifica degli altri siti contaminati. Non a caso il sindaco di Anzio Candido De Angelis ha emesso una delibera che impone la bonifica dei materiali di amianto. Tutti dobbiamo ispirarci al principio di precauzione”.
Sono accorsi sul posto ben due autobotti dei vigili del fuoco, una macchina della polizia locale, i carabinieri e l’assessore all’ambiente e vice sindaco Danilo Fontana. Per il momento l’incendio, sembra essere sotto controllo ma attendiamo ulteriori aggiornamenti.
I servizi di assistenza ONA vittime del dovere
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Aps e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i diritti di tutti i cittadini e lavoratori esposti e vittime dell’amianto e altri cancerogeni. L’associazione con il pool di tecnici, assiste i cittadini per la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). In caso di esposizioni ad asbesto ed altri cancerogeni, si può chiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).
L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. Fermo il ruolo della prevenzione primaria, la diagnosi precoce, e le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione, ovvero di maggiore sopravvivenza a migliori condizioni di salute.
L’ONA guida anche il pool di legali, per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale, tra cui quelle asbesto correlate, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto. Anche i lavoratori che sono ancora privi di malattia, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. In caso di insorgenza di malattia professionale, l’ONA avvia il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita.
In caso di servizio reso nelle Forze Armate, ovvero in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, nel rapporto di pubblico impiego non privatizzato, la struttura medico legale dell’ONA avvia le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidate ai famigliari, loro eredi legittimi.
L’ONA in trincea come nel caso EcoX
L’Osservatorio Nazionale Amianto nella figura del suo presidente l’avvocato Ezio Bonanni, si è sempre esposto in prima linea nei casi di questo genere. Ricordiamo infatti il ruolo chiave di Bonanni durante il disastro dell’EcoX di Pomezia.