In un webinar organizzato dal Centro per il mesotelioma statunitense si parlerà di immunoterapia e mesotelioma, di quali siano i nuovi sviluppi per la cura di questo cancro aggressivo. A parlarne sarà la dottoressa J. Marie Suga, oncologa e specialista nella cura del mesotelioma presso il Kaiser Permanente Vallejo Medical Center in California.
Con lei ci saranno l’infermiere Sean Marchese e tre sopravvissuti, che parleranno al pubblico della loro esperienza. Si tratta di Michael Cole, Ron Green e Randy Derouen. Tutti e tre i pazienti hanno affrontato il mesotelioma con l’immunoterapia: i primi due sono sopravvissuti al mesotelioma pleurico, il terzo invece al mesotelioma peritoneale.
Immunoterapia e mesotelioma, l’esperienza degli USA
L’immunoterapia è un trattamento anticancro basato sulla stimolazione del sistema immunitario naturale del paziente. Si tratta di un approccio mirato, con minori effetti collaterali e che è in grado di preservare i tessuti sani, ossia quelli non interessati dalla neoplasia. Applicata al mesotelioma, sta dando nuove speranze ai pazienti, perché in molti casi riescono a generare delle buone difese che impediscono la crescita del tumore.
Durante il webinar si parlerà delle immunoterapie che hanno ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e dell’esperienza dei pazienti. L’appuntamento in diretta è alle 20:00 EDT (Eastern Daylight Time) di giovedì 17 agosto, quindi circa le due del mattino successivo, ora italiana.
Per chi non potrà partecipare alla diretta, è possibile iscriversi e ricevere la registrazione dell’evento online. Il webinar (gratuito) è rivolto a per pazienti e famiglie affetti da mesotelioma. Tuttavia è da tenere in considerazione, per chi vorrà partecipare dall’Italia, che l’incontro sarà in lingua inglese.
Durante la sessione si parlerà dei trattamenti per il mesotelioma, della differenza tra chemioterapia e immunoterapia e dei fattori che devono essere considerati quando si valutano le diverse opzioni di trattamento. Il webinar su immunoterapia e mesotelioma sarà aperto alle domande di tutti, che riceveranno risposta direttamente dagli specialisti e dai pazienti che l’hanno sperimentata.
Le storie dei sopravvissuti in diretta web
Cole ha avuto la diagnosi nel 2015 (mesotelioma pleurico). Dopo un trattamento aggressivo con una pneumonectomia extrapleurica e chemioterapia, nel 2018, in seguito a una recidiva, ha scelto immunoterapia e radiazioni. Da quel momento, nessuna nuova crescita, ma solo lenti cambiamenti tumorali.
Green invece ha ricevuto la diagnosi nel 2016 (mesotelioma pleurico). Ha partecipato a due studi clinici per immunoterapia, ottenendo buoni risultati.
Infine, Derouen nel 2020 ha sperimentato l’immunoterapia contro il mesotelioma peritoneale in combinazione con la chemioterapia. Non era idoneo, infatti, all’intervento chirurgico. Nessun segno di crescita tumorale nell’ultimo anno.
L’ONA tutela le vittime di mesotelioma
La ricerca è fondamentale sia per la diagnosi precoce, sia per la ricerca di nuove terapie. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto sostiene entrambi, non solo contro il mesotelioma anche contro tutte le altre malattie asbesto correlate. Parliamo del tumore del polmone, del cancro alla laringe ed alla faringe, del tumore alle ovaie e al colon. Per saperne di più si consiglia la lettura de “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.
L’ONA con il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, lotta da sempre contro i danni dell’amianto, sia all’ambiente che alla salute. Bonanni è anche autore della guida: “Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni“. Le vittime colpite dal mesotelioma sono registrate dall’Inail nel VII rapporto ReNaM.
“Almeno 7mila persone sono morte nell’ultimo anno per colpa dell’amianto. Eppure, la politica tace e le istituzioni sono assenti“– afferma Bonanni. “I dati delle nostre rilevazioni aggiornate a tutto l’anno 2022 riguardano duemila casi di mesotelioma, con indice di mortalità al 93%; un numero di decessi che solo per questa neoplasia sfiora i 1.900. Più quattromila casi di tumore al polmone causati dalla fibra killer, con un indice di mortalità dell’88% che corrisponde a circa 3.550 decessi. Si continua a morire di malattie asbesto correlate, evitabili con la prevenzione. Si tratta di una vera e propria emergenza, data la presenza in Italia di ancora 40 milioni di tonnellate di amianto“.