L’ONA Taranto si appella a Luigi Di Maio. Bonifica, salute e lavoro.
L’Ilva continua ad essere oggetto di attenzione da parte di tutti gli italiani, sono migliaia i lavoratori a rischio e i Sindacati iniziano a fare pressione all’On.le Luigi Di Maio per ottenere la risoluzione concreta del problema.
L’Osservatorio Nazionale Amianto spezza una lancia in favore del Vicepremier che ha dimostrato in svariate occasioni una certa sensibilità nei confronti della problematica amianto, sostenendo da tempo le iniziative dell’associazione Onlus.
I cittadini tarantini sono particolarmente preoccupati per il prossimo 15 settembre, data in cui dovrebbe subentrare il nuovo proprietario alla gestione commissariale e ancor peggio si sta alimentando un falso dilemma che vede gli uomini posti dinnanzi ad un bivio, costretti quasi a scegliere tra salute e lavoro.
L’On.le DI Maio, Ministro del Lavoro e Vicepremier, Leader del Movimento 5 Stelle, ha ereditato la patata bollente lasciata dal precedente governo, con profili di illegittimità messi in evidenzia dall’avvocatura dello Stato.
«Intendiamo tranquillizzare le maestranze di Taranto, in quanto abbiamo piena fiducia nell’On.le Luigi Di Maio, il quale già dal suo insediamento, quale Vicepresidente della Camera dei Deputati, unitamente al Movimento 5 Stelle, ha compiuto un lungo percorso di sostegno delle vittime amianto incalzando i Governi del PD. Ricordiamo tutti le dichiarazioni dell’On.Le Luigi Di Maio al convegno ONA del 20 e 21 marzo 2014 presso la Camera Dei Deputati e ancora in tutte le altre occasioni in cui è intervenuto direttamente ad altri convegni ONA, ovvero ha esercitato i poteri ispettivi della Camera dei Deputati sulla base delle denunce ONA. Per questi motivi ritengo che i cittadini di Taranto e le maestranze non debbano allarmarsi, perché sicuramente il Vicepresidente del Consiglio troverà la soluzione al problema» – così dichiara l’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che si è posto tra i principali obiettivi quello di tutelare la popolazione locale e i lavoratori spaventati all’idea di perdere il proprio impiego.
L’azione ONA e del sig. Pasquale Maggi.
Ad assorbire tutte le tensioni locali e fare da portavoce dei lavoratori Ilva è Paquale Maggi, collaboratore ONA e schierato in prima linea in questa estenuante lotta:
«Corriamo il rischio di rimanere senza posto di lavoro dopo esser stati esposti ad amianto e pagato un pesante tributo in termini di salute e vite umane. Come ONA insistiamo affinché il Presidente Di Maio, riceva tutte le sigle sindacali e l’ONA quale associazione di categoria delle vittime dell’amianto. Debbono essere salvaguardati tutti i livelli occupazionali, compresi quelli delle ditte dell’indotto, e assicurata la sorveglianza sanitaria che ad oggi non viene praticata, debbono essere riconosciuti i benefici amianto fino ad oggi, in modo tale che una parte delle maestranze a maggior ragione se considerate di esubero, possono essere collocate in prepensionamento. In caso contrario inizieremo uno sciopero della fame di fronte al Palazzo Chigi, ci saranno le vedove, gli orfani e gli ammalati, compresi i bambini malati di cancro a causa dell’esposizione dell’Ilva»
L’ONA è ormai a cavallo di questa lunga corsa contro il tempo e si dimostra sempre più vicina alle vittime e ai familiari di questa strage, promuovendo che non è possibile porre un uomo dinnanzi ad una scelta tanto ardua, lavoro e salute debbono essere un binomio simbolo di perfetta ordinarietà, non debbono invece rappresentare un’eccezione come fin troppo spesso accade in Italia.