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lunedì, Settembre 16, 2024

Il fair play guiderà la nuova cultura d’impresa

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Sport, salute e sostenibilità, per una nuova cultura d’impresa” e l’imprenditore protagonista di un cambiamento epocale sulla base dei valori del Fair play: correttezza, lealtà, rispetto. Questo il punto chiave del progetto confederale di Confimea presentato oggi al salone d’onore del Coni, al Foro Italico, a Roma. L’evento è stato organizzato con il supporto del Comitato nazionale italiano Fair Play, con il patrocinio del Coni, di Sport e Salute e la partecipazione dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto, di Earth Day Italia e di The Map Report.

Ad introdurre i lavori il presidente del Coni, Giovanni Malagò, di ritorno dai Giochi olimpici di Pechino, che si è soffermato sull’uso ormai maniacale della parola “sostenibilità”. Parola che fortunatamente è diventata fondamentale e che guida ogni azione, anche le manifestazioni sportive. “Si può avere la migliore scuola di sport, i migliori tecnici, ma se si organizza un evento sportivo a discapito della città, di chi vi abita e lavora, il danno che si crea inficia e supera l’importanza dell’evento sportivo stesso”.

L’Osservatorio nazionale amianto e il Comitato nazionale italiano Fair Play hanno consegnato a Malagò una targa per ringraziarlo per il suo impegno e per lo straordinario successo del Coni nel XXIV Giochi Olimpici Invernali.

Costa: “L’approccio del fair play può essere usato in tutti i settori”

Dopo di lui è intervenuto il sottosegretario di Stato al ministero della Salute, Andrea Costa che ha ribadito come tutti possano contribuire al cambiamento: “Oggi più che mai c’è la consapevolezza di come, dando giusta priorità all’attività sportiva, lavorando quindi sulla prevenzione, si migliori la qualità della vita e si risparmino risorse impiegate ora nella Sanità. Crescere con la cultura dello sport significa crescere con la cultura delle regole”. Ha ringraziato il presidente del Comitato nazionale italiano Fair Play, Ruggero Alcanterini, per il suo lavoro straordinario, portato avanti con grande passione: “L’approccio del Fair play può essere utilizzato in tutti i settori, questo ci permetterà di costruire insieme una società migliore”.

“Della necessità di un cambiamento per evitare di distruggere il nostro pianeta – ha spiegato il coordinatore di Heart Day Italia, Pierluigi Sassi – si parla da decenni e non sono bastati 30 anni di Conferenze sul clima per arrivare a qualcosa di concreto. Oggi il mondo delle imprese e il mondo dello sport si uniscono per contribuire a raggiungere questo obiettivo”.

Il progetto confederale di Confimea: il consulente di sostenibilità

Il presidente di Confimea, Roberto Nardella, dopo l’interessante premessa del Direttore generale, l’avvocato Silvia Mei, è entrato nel vivo svelando ogni aspetto del progetto confederale. Ha spiegato come non si può prescindere dal fatto che in Italia ci sono per la maggior parte piccole e medie imprese e 6 milioni di partite Iva. Una ogni 10 persone. Impossibile prescindere da questo. L’azienda è integrata nel territorio, nella comunità.

“La sera l’imprenditore diventa uno di loro. Dobbiamo rimisurarci. Creare un modo di pensare l’impresa dove la terra e la salute sono interconnesse, si muovano all’unisono. Il Pnrr è fondato sugli stessi 3 principi su cui si basa anche nostro progetto. L’azienda dovrà quindi presentare anche un bilancio di sostenibilità. Non solo economico. Ci sarà un consulente di sostenibilità al fianco dell’imprenditore che gestirà un punto di ascolto con rappresentanze delle parti sociali.

Il fair play, la vera internazionalizzazione di Confimea

Sono previste poi sinergie tra imprenditori e un dialogo con tutto il sistema federale. Con reti di imprese. L’obiettivo è non far morire nessuna partita iva. Se le mettiamo in rete, se lavoriamo insieme, tutti possono sopravvivere.  Verso la vera internazionalizzazione, quella di ampliare mercati e non delocalizzare i siti produttivi, ma i prodotti. Altri obiettivi sono poi ridurre gli sprechi energetici e gli scarti legati al processo di produzione. Ridurre l’utilizzo della carta e la digitalizzazione. Lavorare per una prevenzione primaria contro la spesa sanitaria.

Ultimo punto ma non meno importante – ha continuato – la gestione del rischio d’impresa. Per la protezione della produzione e dei dati.  Anche la piccola impresa può farlo con il nostro sistema. Il nostro progetto protegge il sistema imprenditoriale italiano.

La seconda missione del Pnrr è il verde e la transizione ecologica. L’economia circolare può avvenire attraverso le reti di impresa. E ancora realizzare un welfare aziendale. Tutto questo attraverso i valori del  fair play – ha concluso – correttezza e lealtà e rispetto”.

Bonanni – Ona: abbattere barriere ideologiche per lotta amianto

Alla salute e alla sicurezza dei lavoratori come investimento della stessa azienda si è agganciato per il suo intervento il presidente dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto. L’avvocato Ezio Bonanni, ha spiegato in un breve excursus la storia dell’utilizzo dell’amianto in Italia ben delineata, così come i danni causati, nella sua ultima pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. Nel suo appassionato intervento ha quindi dichiarato come sia: “necessario superare la distinzione ottocentesca tra imprenditore e lavoratore. Nella lotta all’asbesto, inoltre, non deve esistere colore politico. E’ importante superare anche barriere e steccati ideologici. Non ci deve essere contrapposizione tra impresa e lavoro. Lo scontro è sempre un errore, come ha ricordato ultimamente anche Papa Francesco“.

L’avvocato si è quindi rivolto ai politici presenti, gli onorevoli Claudio Durigon, Cosimo Maria Ferri e Nicola Carè: “A livello politico devono essere predisposti strumenti adeguati e coerenti. L’Inail deve essere accanto a imprese e lavoratori anche prima che accadano incidenti. Potrebbe modulare i premi sulla base della reale protezione di lavoratori. Con un abbattimento del premio per l’industria salubre”.

Ha ribadito l’importanza delle bonifiche dall’amianto che potrebbero essere accelerate tramite incentivi fiscali. Una ricetta per arrivare a zero esposizioni cancerogene, zero malattie, zero cause e zero risarcimenti. “Il denaro – ha concluso Bonanni – va impiegato per la prevenzione. Questa è la linea dell’Ona, ma la politica ha sempre delegato alla magistratura”.

Ruggero Alcanterini ha riassunto la sfida che è stata lanciata oggi: “Dobbiamo cambiare mentalità seguendo lo spirito del fair play, perché le azioni non si ripercuotono sulla collettività. Così come è stato per l’amianto. Oggi nasce questa alleanza con l’Ona e Confimea che hanno questa sensibilità per una conversione geometrica verso una migliore qualità della vita”.

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