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mercoledì, Settembre 11, 2024

Le Iene e il prepensionamento INPS ai malati di asbestosi

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Quando l’INPS nega i diritti alle vittime amianto

Sono state necessarie le telecamere di un programma televisivo, e la conseguente denuncia a livello nazionale, affinché un ex lavoratore, a cui da anni è stato riconosciuto dall’Inail la malattia professionale per l’esposizione all’amianto, ricevesse la tanto agognata pensione dall’Inps che aspettava da tempo.

E’ l’incubo del sign. Luigi Del Cancia raccontato dal programma Le Iene, su Italia 1, durante la puntata trasmessa in diretta l’11 marzo, comune a tanti cittadini italiani affetti da patologie asbesto correlate per esposizione ad amianto durante il periodo di servizio lavorativo a cui non sono riconosciuti i loro diritti.

Una lunga battaglia legale che vede i lavoratori, con riconoscimento di malattia professionale asbesto correlata, lottare per far sì che venga riconosciuto il loro diritto ad anticipare il pensionamento e, per chi è già in pensione, ad aumentare i ratei, secondo quanto sancito dall’art. 13 della Legge 257 del 1992 (Trattamento straordinario di integrazione salariale e pensionamento anticipato).

Cosa impone la legislatura amianto?

La legge n.257/1992 impone il riconoscimento dei danni subiti a causa di esposizione alle polveri e fibre di amianto, anche in assenza di patologia che in molti casi non è riconosciuta.

Nonostante la vastissima platea di lavoratori ai quali è stata riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata dall’Inail, con conseguente rilascio di certificato, l’Inps presenta ancora difficoltà, se non avversione, nell’applicazione della legge n. 257/1992.

E’ opportuno ricordare che secondo quanto stabilito dall’art. 1, c. 250, della Legge n. 232 entrata in vigore l’11 dicembre 2016, i lavoratori che per motivi professionali si sono ammalati di asbestosi, mesotelioma e cancro polmonare hanno diritto ad essere collocati in pensione immediata, senza limiti di età anagrafica e anzianità contributiva. L’unica condizione è avere almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni antecedenti il deposito della domanda di pensione.

Si è dovuto attendere lo scorso 19 gennaio per l’emanazione di una circolare congiunta di Inps e Inail, (n. 7 del 2018) in cui sono presenti le istruzioni aggiornate sul riconoscimento della pensione di inabilità, immediata per coloro che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Inail, o di altri enti previdenziali, per l’esposizione all’amianto del mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi.

Quest’ultima circolare emanata dall’Istituto è certamente un significativo risultato per le vittime colpite d’amianto, ottenuto grazie all’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ma c’è ancora molto da fare: a distanza di un anno dall’entrata in vigore della legge n. 232, molti lavoratori che hanno diritto al prepensionamento e alla pensione di inabilità non hanno ancora avuto accesso ai benefici garantiti dalla norma.

L’intervento dell’Avvocato Bonanni a Le Iene

Il ritardo del versamento dei ratei pensionistici da parte dell’Inps ai lavoratori a cui è stata riconosciuta la malattia professionale per esposizione all’amianto che, proprio per la critica condizione di salute hanno una conseguente riduzione dell’aspettativa di vita, determina un mancato riconoscimento dei loro diritti e, pertanto, sono in molti a non ricevere la pensione di inabilità e a non aver accesso al prepensionamento.

Come afferma l’Avv. Ezio Bonanni, nonché Presidente dell’ONA, alle telecamere del programma Le Iene, “quando la malattia esplode, i tempi di sopravvivenza sono minimi e per i casi di mesotelioma l’aspettativa di vita è pari, in media, a 5 o 6 mesi”.

Ogni anno si registrano circa mille nuovi casi di mesotelioma di molti lavoratori che, nel corso del servizio lavorativo, hanno inalato o ingerito fibre di amianto contraendo, così, patologie asbesto correlate. Un dato allarmante, che si somma con l’incidenza di decessi per mesotelioma nel territorio nazionale.

In molti casi, tanti lavoratori avviano una battaglia legale per veder riconosciuti i loro diritti. E’ quindi opportuno ricordare che c’è tempo fino al 31 marzo 2018 per depositare all’INPS la domanda di pensione di inabilità e prepensionamento, riservata ai lavoratori esposti ad amianto e agli ammalati di patologie asbesto correlate.

La domanda, che va presentata entro il 31 marzo, deve essere scaricata direttamente dal sito INPS e, nel caso in cui non fosse disponibile, sarà possibile compilare ed inviare, con lettera raccomandata, il modello redatto dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, con contestuale richiesta di risarcimento dei danni. L’ONA ha preparato una guida per presentare correttamente la domanda presso l’INPS per il prepensionamento vittime amianto.

E’ possibile richiedere l’assistenza dell’Osservatorio Nazionale Amianto inviando una email all’indirizzo: osservatorioamianto@gmail.com, oppure contattando il numero verde 800 034 294.

Serena Console

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