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giovedì, Marzo 27, 2025

Guerra in Ucraina, danni all’ambiente per 51 mld di dollari

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La guerra in Ucraina, come ha da tempo denunciato l’Ona – Osservatorio nazionale amianto, oltre ai morti dovuti agli scontri e ai bombardamenti, costerà tantissimo anche all’ambiente. La scia di malattie e decessi causati dal conflitto non si fermerà, purtroppo, con la pace tanto auspicata e ancora lontana.

Guerra in Ucraina, 2300 crimini ambientali

“I danni causati dall’invasione secondo i nostri calcoli sono superiori a 51 miliardi di dollari, una stima peraltro in costante crescita. Abbiamo registrato più di 2.300 casi di crimini ambientali”. Queste le dichiarazioni il viceministro alla Protezione ambientale e alle risorse naturali, Ruslan Hrechanyk, a Wired. Inoltre, il 15% del territorio agricolo, sarebbe minato.

Distrutto 3 milioni di ettari di foresta

La guerra ha danneggiato il 20% delle aree naturali protette del Paese e 3 milioni di ettari di foresta. Gli incendi inquinano il terreno e le falde acquifere, così come i metalli pesanti (tra cui zolfo, ferro e rame). Metalli pesanti che, come abbiamo già visto in altri teatri di guerra, sono causa di diverse malattie, che non risparmiano i bambini e i neonati. Sperando che non vengano utilizzate armi all’uranio impoverito.

Guerra in Ucraina, metalli pesanti e anidride carbonica

Gli effetti dell’uranio impoverito sono ormai noti a tutta la comunità scientifica. Diversi sono gli studi che lo dimostrano, sia sui militari, sia sulle popolazioni che sono entrate in contatto con i proiettili. Già nel 2005 lo studio Dominici, Giannardi, su quasi 6000 militari, dimostrò un eccesso di rischio significativo per linfomi, leucemia, tumore al cervello, al fegato e osseo. L’ultima commissione parlamentare d’inchiesta sul tema, del 2018, affermò nuovamente il nesso tra la Sindrome dei Balcani e l’esposizione all’UI.

C’è da considerare, poi, l’emissione di anidride carbonica dovuta ai bombardamenti, che contribuisce al cambiamento climatico. Anche i composti chimici rilasciati dalle esplosioni causano danni, tra i quali le piogge acide pericolose per la vegetazione e per la salute umana.

I danni a lungo termine dell’amianto

Infine, ma non ultimo, continuerà a mietere vittime, per decenni, l’amianto. Il minerale killer, messo al bando in Italia nel 1992, fa ancora nel nostro Paese circa 7mila morti l’anno. Come chiarisce l’ultima pubblicazione del presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”. Questo perché il periodo di latenza tra l’esposizione e la manifestazione della malattia è lunghissimo e può arrivare anche a 50 anni. Inoltre le bonifiche sono difficili e costose e ancora non completate neanche per gli edifici pubblici.

In Ucraina, però, l’utilizzo dell’amianto è vietato soltanto dal 2020. Questo vuol dire che la totalità degli immobili distrutti dalle bombe è contaminato. Le fibre si diffondono così sul territorio e i materiali vengono smaltiti grossolanamente. Questo mette a rischio gli operatori e l’intera cittadinanza.

Purtroppo, infatti, le patologie legate all’amianto sono molto gravi. La più importante è il mesotelioma, ma provoca anche il tumore del polmone, della laringe, della faringe, del colon e delle ovaie. Solo per citarne alcune.

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