Oggi – 28 aprile è la Giornata Mondiale Vittime Amianto. A 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 257/92, siamo ancora la “Repubblica” dell’amianto.
Giace ancora nel cassetto la proposta di Legge elaborata dalla Commissione Amianto del Ministero dell’Ambiente, della quale facevo parte. È necessario affrontare e risolvere il problema amianto in Italia.
Giornata Mondiale vittime Amianto: i numeri della strage
La Giornata delle Vittime Amianto commemora chi è caduto nel lavoro, e per il lavoro, serve a poco, se poi si perpetua la strage, perfino nelle scuole e negli ospedali, per i quali le bonifiche sono in colpevole ritardo.
Mentre siamo in attesa di un riordino normativo, prosegue la strage di coloro che sono stati esposti ad amianto. Questo terribile killer è in grado di provocare infiammazioni come l’asbestosi e cancro.
Tra le malattie neoplastiche, il mesotelioma, che nel 2021 ha causato circa 2.000 decessi; così il tumore del polmone e delle altre vie aeree.
Queste ultime neoplasie hanno provocato non meno di 4.000 decessi, con una stima complessiva di circa 7.000 morti.
Una strage inaccettabile!
Per questi motivi, più che sensibilizzare e onorare le vittime, è indispensabile la prevenzione, e quindi la bonifica, con la rimozione. Così da evitare altri casi di esposizione. In questo modo si tutela la salute e l’ambiente, recentemente oggetto di tutela Costituzionale espressa (riforma degli artt.9 e 41).
Proprio in forza di questa rinnovata e specifica tutela, si impone a maggior ragione di provvedere alle bonifiche.
Amianto: emergenza ambientale sociale e sanitaria
Amianto e asbesto sono sinonimi che identificano quei minerali fibrosi così lesivi per la salute umana, responsabili della strage tuttora in atto.
Questa vera emergenza ambientale, sociale e sanitaria, è tracciata ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022“. Si impone quindi di ultimare la mappatura amianto.
A tal fine, l’ONA, di cui sono Presidente, ha istituito l’APP amianto http://app.onanotiziarioamianto.it/, al fine di raccogliere tutte le segnalazioni sui siti contaminati.
Con questo strumento è anche possibile evitare il rischio di esposizione. Il quadro è molto allarmante, poiché sono più di 40 milioni le tonnellate di amianto e di materiali contenenti amianto.
Circa 1 milione di siti e micrositi. Quelli di interesse Nazionale sono 40, di cui 10 solo per amianto: Fibronit di Broni e di Bari; l’Eternit di Casale Monferrato, etc..
Sono inoltre stati registrati siti sensibili come le scuole (ancora a sfiorare i 2.400 istituti). Si debbono aggiungere poi le 1.000 biblioteche ed edifici culturali (stima per difetto perché è ancora in corso di ultimazione da parte di ONA).
Ci sono poi 250 ospedali (stima per difetto). In più, non possiamo dimenticare la rete idrica. Sono infatti più di 500.000 km le tubature in amianto e contenenti amianto in Italia, compresi gli allacci.
La Giornata delle vittime amianto e le risorse del PNRR
Si deve tener conto del contenuto della risoluzione del Parlamento europeo il 20 ottobre scorso, e di tutti gli atti legislativi comunitari. L’esigenza della tutela della salute e dell’ambiente è stata affermata anche in ambito comunitario con i fondi del PNRR – Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
In questo frangente, questi fondi sono stati utilizzati soltanto per i c.d. siti orfani. Invece, sulla base della necessità di tutela della salute e dell’ambiente, è indispensabile che i fondi vengano utilizzati per tutti i siti contaminati.
Bonificare gli acquedotti per prevenire i danni amianto
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto – APS, come auspicato anche nell’incontro istituzionale con il Sottosegretario Andrea Costa, auspica la bonifica degli acquedotti. Questa misura è fondamentale per far venir meno il rischio amianto nell’acqua potabile.
Infatti, essendo l’Italia in larga parte zona sismica, si susseguono terremoti anche di bassa magnitudo. Si aggiungono, poi, le attività di manutenzione, e comunque l’erosione degli aggrappanti. Le acque potabili, utilizzate anche per altri fini antropici, evapora, e quindi con rilascio delle fibre.
Acqua potabile e amianto cancerogeno
In questa Giornata Mondiale delle Vittime Amianto non può essere quindi disconosciuto l’effetto cancerogeno della presenza dell’amianto nelle acque potabili.
Lo IARC nell’ultima monografia, ha ribadito che l’amianto è un cancerogeno completo. Il rischio amianto per la salute con ingestione dell’acqua potabile è certo: v. IARC, pag. 224, capo 1.4.3: water.
Per questi motivi, si impone la bonifica. In questo modo, ammodernando le strutture, si potrà avere anche un risparmio della dispersione delle acque potabili.
Questo bene è sempre più prezioso, ed il fatto che più della metà si disperda, perché gli acquedotti sono vetusti, conferma la necessità di questi interventi.
Tutela di tutte le vittime amianto
In questo giorno particolare, che corre a 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 257/92, non si può dimenticare che le vittime debbono ottenere giustizia. Quindi, il risarcimento di tutti i danni, che si aggiunge alle prestazioni previdenziali INAIL e al prepensionamento.
Tra le vittime dell’amianto, non possono essere ignorati coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate e nel Comparto di Sicurezza. Ne è una tragica triste testimonianza, la vicenda di Antonio Dal Cin, appuntato della Guardia di Finanza, malato di asbestosi.
La sua vicenda umana e personale, merita di essere qui ricordata unitamente alla mobilitazione di Calogero Vicario e quella di molti altri. Un triste destino si abbatte sulle vittime dell’amianto.
La follia della sete di profitto deve essere contrastata: ci soccorre l’esempio di Papa Francesco che con le sue ali d’angelo contrasta la folle corsa del male. Ci riconosciamo quindi in questo momento nella leadership di Papa Francesco e auspichiamo che il suo appello alla tutela della vita umana non resti inascoltato.
Dobbiamo fermare la follia della guerra, della sete di profitto e del ricatto sui luoghi di lavoro, ridando dignità all’essere umano. In questo giorno, voglio ricordare ancora una volta Michele Michelino, recentemente scomparso.
È stato un onore conoscerti, Michele; il tuo testimone è la stella che brilla alta, illumina la notte e riscalda i nostri cuori guerrieri.