La lotta per una vita senza barriere continua
Il 3 dicembre è la “Giornata Internazionale delle persone con disabilità“. È stata istituita per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1992. L’obiettivo è quello di promuovere ogni anno i diritti di persone con disabilità e proteggerne il benessere.
Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 16% della popolazione globale ha una qualche forma di disabilità. Perciò è ancora più importante includere i disabili nella società, abbattendo ogni forma di barriera, architettonica, sociale ed economica, e lottare per i loro diritti.
Infatti, come afferma lo stesso slogan che accompagna la “Giornata Internazionale delle persone con disabilità” ogni anno, facciamo sì che l’attenzione posta in questa occasione abbia effetti nella società quotidianamente: “Un giorno all’anno tutto l’anno”.
Questo è anche il messaggio che porta avanti il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’Avvocato Ezio Bonanni: «le associazioni, i singoli e le istituzioni devono lavorare insieme per far sì che le persone con disabilità non subiscano ulteriori conseguenze che aggravino la loro situazione».
Difficoltà delle persone con disabilità nell’era post-Covid
Ogni anno la Giornata riservata alle persone disabili si concentra su un tema specifico e quest’anno è dedicata alla lotta per i diritti nell’era post-Covid. Infatti, la pandemia di coronavirus ha reso evidente le problematiche affrontate quotidianamente dalle persone con disabilità. Esempi sono l’insufficienza di una rete territoriale capillare ed efficace per l’assistenza domiciliare.
Tuttavia, ancora una volta, i disabili sono stati i più colpiti durante questa emergenza globale, a causa dell’isolamento e della diminuzione dei servizi che ne sono derivati. Anche nel contesto scolastico, la didattica a distanza ha penalizzato maggiormente gli alunni disabili. Infine la necessità di lavorare sull’inclusione sociale delle persone disabili non è mai stata così imperativa come in questo 2020, durante il quale si sono ulteriormente aggravate le diseguaglianze preesistenti.
“Le persone con disabilità sono uno dei gruppi più esclusi nella nostra società e tra i più colpiti in questa crisi in termini di vittime – ricorda l’ONU -. È necessario un approccio integrato per garantire che le persone con disabilità non siano lasciate indietro“.
Infatti l’inclusione sociale delle persone con disabilità è una condizione essenziale da raggiungere per sostenere i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza.
“Garantire i diritti delle persone disabili non è solo una questione di giustizia, è un investimento in un futuro comune“, è l’invito dell’ONU.
Le ingiustizie in Italia subite dalle persone con disabilità
Purtroppo però, in Italia, sono ancora tante le ingiustizie subite da coloro che vivono sulla propria pelle una condizione di disabilità, motoria, intellettiva, sensoriale o relazionale-comportamentale.
Le associazioni che salvaguardano i diritti di queste persone agiscono attivamente ogni giorno. Lo scopo è ricordare il bisogno di rendere la nostra società più inclusiva e di garantire le pari opportunità per tutti. Il principale obiettivo è soprattutto quello di abbattere il silenzio e i pregiudizi rivolti alla fragilità e diversità.
Tra le questioni ancora irrisolte del nostro Paese c’è, per esempio, la necessità di potenziare il “Fondo per la Non Autosufficienza“. Infatti le risorse attuali non sono idonee ai bisogni dei richiedenti, dato che questi sono in costante aumento a causa dell’emergenza pandemica.
Rilevante è anche la problematica che riguarda i “caregiver”, gli assistenti personali, che dovrebbero essere riconosciuti dalla legge come forma di lavoro usurante, visto l’impegno costante.
Infine, una delle emergenze più importanti da dover affrontare è l’abbattimento delle barriere architettoniche. In Italia, nonostante fosse stata prevista dal Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) degli anni ’90 la totale eliminazione, ancora sono molte le barriere presenti sul territorio, sia nelle città metropolitane sia nei piccoli centri. Anche la maggior parte delle scuole tutt’oggi è inaccessibile agli studenti con disabilità motoria o sensoriale.
Il problema dell’accesso ai trasporti per i disabili
Questo problema riguarda anche l’accesso a servizi come quelli di trasporto. Le barriere architettoniche sui mezzi pubblici sono una prova a cui tanti utenti disabili si sottopongono ogni giorno.
Un caso emblematico della difficile situazione è quello che si vive nella città di Roma. Infatti, secondo i dati diffusi da ATAC (Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma) ad aprile 2021, tra le settantacinque fermate disponibili delle linee A, B, B1 e C, trentasette sono interessate da problemi di accessibilità.
In particolare la fermata metropolitana di Cipro ha ascensori esterni e interni non funzionanti, è sprovvista di montascale e ha le scale mobili esterne fuori uso. Eppure questa è la stessa stazione dedicata alle Fiamme Gialle che hanno partecipato alle Paralimpiadi. La fermata Cipro è, invece, diventata inaccessibile per ogni disabile.
Ma non è la sola stazione sulla linea A in questa situazione. Almeno altre cinque fermate hanno gli ascensori non funzionanti.
Le politiche per la tutela delle persone con disabilità
Passi avanti sono, invece, quelli compiuti dalla politica. Tra le novità previste per le persone con handicap, vi è, innanzitutto, la creazione, durante il governo Conte I, del ministero delle Disabilità, seppur senza portafoglio, che è stato confermato anche dall’attuale governo Draghi. L’obiettivo dell’istituzione è quello di migliorare la qualità di vita dei circa 4 milioni di persone disabili in Italia.
In più è in via di definizione in Parlamento la Riforma delle norme sulla disabilità. Questa dovrebbe rispondere all’esigenza di semplificare l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e di potenziare gli strumenti per la vita indipendente.
Infine è stata creata una Disability Card, tessera gratuita scaricabile dal sito dell’INPS della durata di 10 anni, che dà accesso a contenuti e servizi agevolati per tutte le persone con disabilità dal 67 al 100%.
L’ONA sostiene i diritti delle persone disabili
L’ONA –Osservatorio Nazionale Amianto è vicino a tutti coloro che soffrono di disabilità. Infatti, supporta, oltre chi è esposto a rischi come l’amianto, anche tutti coloro che soffrono d’infermità. Proprio nello spirito e nel rispetto della Costituzione e della tutela della dignità di tutti gli esseri umani è necessario l’impegno di tutti.
«Il concetto di profitto e l’attenzione per il bilancio dello Stato non può farci dimenticare le persone con disabilità – dichiara l’Avvocato Bonanni -. In caso contrario, ci sembrerebbe di essere tornati nell’antica Sparta, dove solo i bambini che apparivano più forti avevano diritto di vita. Invece è importante dare supporto alle famiglie, che in prima persona si occupano delle persone con disabilità».
Per questo l’ONA ha già presentato in diverse occasioni e tavoli istituzionali delle proposte. Per esempio un modo per integrare l’assistenza alle famiglie potrebbe essere quello di occupare coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Inoltre dovrebbero essere integrati gli importi già liquidati a titolo di pensione d’invalidità e di assegno di accompagnamento.
«Servono risorse economiche, di personale e dispositivi di sicurezza– dichiara il Sig. Franco Cucinieri, Perito e Componente Comitato Tecnico Scientifico Nazionale ONA Aps -. Poi serve una visione su come dovrebbero essere cambiati i servizi per la mobilità verso i centri diurni e le scuole, ripensati e riformulati rispetto alle nuove regole che la pandemia ci impone».